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sabato 27 luglio 2024

Recensioni Narrativa: ABISSI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO di Andrea Berneschi.

Autore: Andrea Berneschi.
Anno: 2024.
Genere: Horror.
Editore: Indipendente.
Pagine: 154.
Prezzo: 14,00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini

Autoproduzione del “veterano” underground Andrea Berneschi, scrittore con una lunga trafila maturata al servizio di concorsi narrativi, oltre che qualcosa come settanta racconti alle spalle disseminati tra riviste e antologie. Un'evoluzione che lo ha portato a essere di recente ammesso all'accademia dell'Independent Legions presieduta da Alessandro Manzetti. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano la selezione di un racconto per la blasonata e internazionale Horror Academy Vol.1 (2021) nonché il ciclo Tenoch (2019-20) dato alle stampe con Delos Digital.

Abissi del Tempo e dello Spazio è un'antologia horror a forte trazione sarcastica con la quale l'autore, non certo scevro da ironie, omaggia a modo suo la figura di Howard P. Lovecraft. Le ambientazioni sono quasi tutte toscane, troppo spesso interessate dall'azione di sette o di culti che rimandano alle divinità stellari proclamate al rango di miti dalla penna del Solitario di Providence. Lo stesso Lovecraft diviene protagonista di alcune storie, in un caso (anche se non dichiarato) in forma spiritica tanto da assumere, alla maniera di Get Out – Scappa (2017), il controllo del corpo di un ambulante nigeriano (della serie ironia portami via, vista l'avversione dello scrittore americano verso i colored).

Undici racconti, sette dei quali inediti, sviluppati su una lunghezza compresa dalle ventidue pagine e mezzo alle quattro e mezzo. L'intrattenimento è garantito. In alcuni casi, le storie si imprmono nella memoria legittimando l'acquisto del volume. A voler trovare un neo, forse, si ravvede la mancanza, tra gli inediti, di racconti in grado di duellare con i testi "storici" dell'autore già apparsi per l'ormai defunta Dunwich Edizioni.

Lo stile è leggero, salvo un paio di racconti psichedelici, eppure calibrato e frutto di anni e anni di gavetta. Berneschi scrive da quasi vent'anni e la cosa si riflette nei suoi testi. Manca un po' di sense of wonder, piegato in favore di un pungente sarcasmo che non disdegna la critica sociale e gli ammiccamenti in favore di un approccio filo-anarchico. Nelle storie di Berneschi le autorità, sia che siano agenti dell'FBI o Carabinieri, vengono caratterizzate con accezioni negative e castranti della libera determinazione altrui. L'autore le mostra con una punta di antipatia che eleva a protagonisti i reietti, vuoi che siano tossici o dei commercianti abusivi.

Punto di forza delle storie sono la gestione dei personaggi e dei dialoghi. Un aspetto questo che contrasta rispetto allo stile lovecraftiano, che riduceva i personaggi a meri burattini. Berneschi ricostruisce bene gli ambienti, attinge dall'esperienza personale quale incaricato all'assistenza di malati psichiatrici. L'autore è un appassionato flemmatico, dall'atteggiamento umile e dalla cadenza verbale giostrata sui bassi toni. Ho avuto l'occasione di incontrarlo presso il festival La Serra Trema, dove ci ritrovammo a paralre sul palco insieme a due sceneggiatori di Dylan Dog (Ruju e Cavaletto) e allo scrittore di casa Ivo Gazzarrini. I suoi toni pacati si innalzano di volume quando vengono espressi dalla penna.

In Abissi del Tempo e dello Spazio offre una prova indubbiamente valida. Bastano tre racconti ad attiragli consensi e attenzione e lo dico senza rapporti di amicizia o simpatie personali. Il pezzo forte del progetto è Californyathep che sposta, a differenza delle altre storie, la narrazione dall'Italia agli States dei tempi della cultura hippie, sostituendo il culto degli antichi ai deliri pseudo demoniaci della famiglia di Charles Manson (con tanto di omaggio ad Helther Skelter).

È un Berneschi versione Tim Burton. Pur con le sue differenze, mi ha fatto venire in mente il film Mars Attacks. A differenza di altre storie, convince dalla prima all'ultima riga delineando un racconto da vero maestro che attinge da HPL per riscriverlo su altre coordinate. Un manipolo di disadattati fa cadere un satellite sulla Terra, con l'intenzione di riprogrammarlo e  rimetterlo in orbita per lanciare messaggi che possano resettare le menti dei telespettatori del circuito televisivo e allineare i cervelli in vista del ritorno di Nyarlathotep.

Davvero un gran bel racconto, sulla manipolazione mentale, con la solita ottima gestione dei personaggi, l'ironia graffiante e un horror che lascia il campo a una fantascienza fortemente ibridata dalla parodia. Extraterrestri mutuati da Lovecraft, raggi laser che sciolgono in poltiglie i corpi umani tipo le vittime del film Colpi di Luce (1985) di Enzo G. Castellari. Si arriva addirittura a una farsesca asportazione cerebrale che fa pendere la bilancia verso un taglio che prende la via del comico (intelligente). Tra i momenti indimenticabili vi è l'uccisione di due agenti dell'FBI, tra i quali uno che cerca di addormentare a chiacchiere gli officianti del nuovo culto stellare. Più fantascientifico che horror, con un soggetto molto strutturato. Il racconto era apparso nel 2016 nell'antologia della Dunwich Edizioni Ritorno a Dunwich 2. Tanta roba. Pulpissimo.

Di ben altro tenore, ma comunque sarcastico e ironico, l'eccelso Dante Incontra Nyarlathotep. Si tratta di un altro racconto edito da Dunwich Edizioni, nella fattispecie nel 2013. Un Dante Alighieri non ancora autore della Commedia si imbatte, in uno dei tanti galoppi in giro per l'Italia, in un verme gigante che emerge da un abisso, corrompendo tutto ciò che incontra. L'erba a contatto della bava della creatura marcisce, mentre gli alberi si seccano. Berneschi omaggia, forse, The Lair of White Worm di Bram Stoker, ma lo fa senza freni e soprattutto presentando un Dante che sembra uscito dalla Gerusalemme Liberata. La creatura che si trova a fronteggiare ha il dono della parola, proferisce frasi nella lingua precedente all'episodio biblico della Torre di Babele e richiama il solito “sciame” di adepti che accorrono a venerarla. Dante è sbigottito, vorrebbe spodestare l'ignominia armato di spada ma alla fine preferisce darsi alla fuga meditando sulla falsità di un Dio a misura di uomo. Eccellente lo stile, di gran lunga il migliore del testo. Berneschi “invecchia” il modo di parlare del protagonista, nel tutt'altro che agevole compito di far parlare Dante. La storia, infatti, è narrata in prima persona e ricorre ad alcuni anacronismi lessicali. Altro grande testo con barlumi di riflessione esistenziale.

Piace, seppure meno dei precedenti, l'inedito La Cometa, dove Berneschi cambia ancora stile e registro. Al sarcasmo di Californiathep e alle riflessioni di Dante Incontra Nyarlathotep subentra un testo folle e psichedelico alla William Burroughs, che ricorda un po' anche The Ballad of the Flexible Bullet di Stephen King, con tutte le vecchie macchine da scrivere che si animano e iniziano a battere testi oscuri cadenzati da una cometa sospesa attorno al pianeta Terra senza più possibilità di allontanarsi. Body horror a tutti gli effetti, quasi cronenberghiano con una velata parodia che gioca sulle difficoltà di comunicazione tra moglie e marito. Indubbiamente il più onirico e visionario dell'antologia.

Classico per contenuti onirici e un certo estro visionario Ali nella Notte, spiccato omaggio alla figura dei cosiddetti magri notturni che funestavano i sogni del piccolo Howard P. Locecraft, vero e proprio protagonista del racconto. Niente di eccezionale o di originale, ma ben gestito e già pubblicato dalla Dunwich Edizoni nel 2015.

Forse un po' troppo diluito, ma comunque valido, Gli Streghi, dove gli omaggi a Lovecraft calano drasticamente. Qua Berneschi attinge dalla sua esperienza al servizio dei malati psichiatrici. Piace ancora una volta nella caratterizzazione dei personaggi e nella descrizione degli ambienti, evidentemente da lui conosciuti. Ci troviamo all'interno di una clinica di ricovero per gli anziani, tra straordinari non richiesti, pazienti deliranti, tentativi falliti di uscire a cena con infermiere colleghe e imprevisti inattesi. L'horror irrompe nelle ultime pagine e lo fa anche piuttosto bene, tuttavia si sconta uno sviluppo che si concentra troppo sulle vicende dei personaggi lasciando al fantastico il risvolto finale. Assenti i Grandi Antichi sostituiti da globi fluttuanti a caccia di energia vitale.


Questo, a mio modo di vedere, il buono dell'antologia. I restanti sei racconti hanno momenti di interesse ma, per motivi diversi, non hanno convinto appieno questo recensore.

Promette molto Follonica, Gemellata con Innsmouth che prova ad ampliare il circolo dei Miti di Cthulhu, presentando l'idea di un'isola (Zanara) sprofondata davanti alla località balneare di Follonica. Lo sviluppo però delude, sia per il taglio parodistico sia per il tentativo di elevare al rango di eroi alcuni venditori ambulanti provenienti dalla Nigeria che diventano improbabili eroi. I personaggi sono troppi, l'idea della setta che si raduna in piscina e invoca l'emersione delle divinità marine ricorda troppo alcuni racconti di Antonio Tentori inseriti nell'antologia La Bestia Dentro (Profondo Rosso Edizioni). L'epilogo è la parodia di The Call of Cthulhu, tra adepti in fuga, pistolettate dei poliziotti sopraggiunti in spiaggia e uomini che si trasformano in piovroni. Fracassone. Strettamente legato a questo racconto è Il Ritornante, che ne mutua l'ambientazione e sfrutta di nuovo personaggi nigeriani. La magia africana si schiera contro la maledizione stellare e riuscirà ad avere la meglio. Meno farsesco e con qualche momento di tensione, sicuramente preferibile all'altro, eppure non convincente nonostante il beffardo colpo di scena finale che rinchiude lo spirito di Lovecraft nel corpo di un colored.

Si torna in spiaggia con Ti Porto al Mare che attinge al mito del richiamo delle sirene, ma lo fa cambiando la natura dell'essere soprannaturale e del soggetto richiamato. Protagonista è un bambino maltrattato a parole dal padre. Berneschi evidenzia qua più che altrove la critica di fondo verso l'immagine dell'autorità, rappresentata da un severo carabiniere in vacanza al mare col figlio preda di un richiamo che arriva direttamente dalle profondità marine (una sorta di via di fuga dalla realtà che acquisisce valenza evolutiva). Ancora una volta, però, il fantastico è marginale rispetto alla gestione dei personaggi.

Lo stesso può dirsi per Bar Italia, dove dominano le caratterizzazioni e i dialoghi tra i clienti di un bar dello sport. Berneschi offre un piccolo squarcio su un ambiente che ricorda molto la struttura e i contenuti del romanzo episodico L'Anno delle Volpi (2022) di Cristiano Demicheli. Manca il colpo di coda finale, dal momento che il colpo di scena è fortemente derivativo. L'idea del bar ai limiti dell'universo non è originale, ricordando certi momenti dei film Nirvana (scena in cui Abatantuono mostra alla Sandrelli che il mondo finisce dentro un armadio) e Dark City (idea della città che vaga per lo spazio). Di nuovo il fantastico viene relegato a un ruolo marginale soverchiato dalla buona e divertente caratterizzazione dei personaggi.

Non esalta neppure il racconto di apertura, L'Amore di un Ghoul, che umanizza la creatura del ghoul immaginando un sotterraneo litigio tra esseri necrofagi che si contendono il cadavere di una donna. Quest'ultima, divenuta oggetto di sentimenti amorosi, ha smarrito ogni natura di persona in favore di una mera carrozzeria cui deliziarsi. Berneschi ironizza dunque su certi amori umani legati alla componente corporea piuttosto che a quella che dovrebbe essere la vera essenza di un essere umano: l'anima, non a caso assente in un cadavere.

Convenzionale Case Stregate che gioca sugli scherzi architettonici di una casa stregata che, all'interno delle sue mura, cambia di continuo d'aspetto spiazzando il protagonista e, con lui, il lettore tanto che, alla fine, il narratore non sa più distinguere ciò che è davvero reale da ciò che ha immaginato essere tale. Insomma, un'evidente melaggiata o, se preferite, presa di fondelli.


Dunque un'antologia formata da un lotto di racconti interessanti, dai quali spiccano almeno due perle e un altro terzetto di buoni racconti per delineare quella che è un'ottima occasione per sostenere uno scrittore in possesso dei colpi giusti per sorprendere. Dominano, sul weird e la tensione, l'ironia e il sarcasmo. Può piacere.

 
L'autore Andrea Berneschi.

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