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sabato 30 novembre 2013

Recensione Narrativa: IL GIORNO RUBATO (di Marco De Franchi)

Autore: Marco De Franchi.
Genere: Thriller/Horror esoterico
Anno: 2013.
Edizioni: La Lepre Edizioni.
Pagine: 333
Prezzo: 16 euro.

Commento Matteo Mancini.
Sei veramente sicuro di ciò che ricordi? questo il sottotitolo che saluta l'ultima e recentissima fatica del bravo Marco De Franchi.
Pubblicato nel maggio ultimo scorso da La Lepre Edizioni, per la collana Fantastico Italiano diretta dallo scrittore Luigi De Pascalis, Il Giorno Rubato segna il ritorno in pista di uno dei pupilli della pregiata e qualificatissima scuderia che ha nel grande Gianfranco De Turris il mentore di riferimento.

Autore ferratissimo nell'ambito della letteratura fantastica, ricordo De Franchi tra i finalisti delle Ormegialle (se non vado errato nel 2010) in una fresca serata di luglio in quel di Pontedera, con il moderatore della manifestazione, tale CIMINO, che elargiva complimenti a un'accoppiata di finalisti accumunati da un mestiere vicino al mio e che in seguito si sarebbero fatti valere: il citato De Franchi e RICCARDO GAZZANIGA, fresco autore del fortunato A Viso Coperto (uscito qualche mese fa per Einaudi e presentato su LA 7 a "Le Invasioni Barbariche"). Quella sera Cimino non sapeva che oltre ai due, seduto tra i sedili a godersi la serata nel parco di Pontedera, c'era (in incognito) anche un terzo loro "collega" (in compagnia di un trio di amiche scrittrici di belle speranze), un ragazzo che saprà farsi valere nel prossimo futuro... Soprattutto però ricordo De Franchi per l'ottimo Delitto nella Città Verticale, racconto di chiusura della buonissima antologia Sul Filo del Rasoio pubblicata sul Giallo Mondadori a cura proprio di De Turris. Si tratta di un racconto che ho recensito qua nel blog e che, a mio avviso, è tra i migliori racconti di fantascienza mai scritti ambientati in quel di Pisa, un vero gioiellino.

Veniamo ora al libro in questione, una sorta di mix tra Dark City (film di Alex Proyas, regista de Il Corvo, anticipatore della saga Matrix ed epigoni), La Terza Madre, Dylan Dog e X-Files.

De Franchi schiera come protagonista della vicenda un detective dell'occulto amatoriale, Valerio Malerba, professione scrittore di storie paranormali. "Documentare l'incredibile è il mio compito... il bizzarro in fondo è il mio mestiere. Sono un esperto del genere, è difficile che la gente creda a uno scrittore che racconta di mostri" va dicendo nel corso dell'opera. Dunque un personaggio che non ha nulla del poliziotto, ma che indaga con coraggio e caparbietà su fatti misteriosi ("dicono che sei uno scrittore forte, uno che va a fondo dei misteri senza farsi distrarre da seghe mentali"), con la speranza di svelare misteri capaci di permettergli di scrivere un best seller.

Malerba viene così ingaggiato da un vecchio collezionista di oggetti occulti. L'uomo si è infatti aggiudicato in un'asta telematica un video in cui si vedono delle creature assurde, denominate "i cacciatori", avventarsi su un clochard ridotto a zombie. La particolarità però sta nel fatto che si tratta dell'unica prova dell'esistenza del giorno 13 marzo 2007. Non c'è nessun altro documento o testimonianza relativa a quel giorno, tanto da lasciar supporre che non sia mai esistito o che comunque il mondo intero si sia preso una vacanza collettiva senza poi ricordarne la destinazione.
Malerba accetta l'incarico e si sposta a Roma, dove il video è stato girato, con il compito di autenticarne la veridicità e soprattutto di far luce sul 13 marzo 2007.

La prima parte del romanzo scivola via con la presentazione del personaggio (ne facciamo la conoscenza in un caso di crop circles) e con le sue prime indagini. De Franchi da un taglio iniziale vicino al giallo, scopriamo che l'autore del video è scomparso nel nulla così come altri personaggi legati al documento sono morti o si sono suicidati in circostanze sospette. Tuttavia, nonostante l'intelaiatura da giallo-noir, si percepiscono già elementi destabilizzanti, ai limiti della sci-fi. La salubrità mentale di Malerba inizia a vacillare sotto l'effetto di forze ed energie che interagiscono con la realtà, modificando vie, assumendo corpo e voce di persone morte da anni o addirittura di individui ancora in vita, in quelle che possono definirsi delle vere e proprie sostituzioni di persone. Lo scrittore, a poco a poco, perde la tranquillità ("non so chi, ma c'è qualcuno, là fuori, che sta tentando di togliermi tutto il mio coraggio. Non posso accettarlo. Mi dico che sto comportandomi da paranoico: se comincio a prendermela con quelli là è finita"), ma continua a scavare nel profondo dei misteri di Roma. Ciò che più lo spaventa è la sensazione che qualcuno diriga il mondo senza lasciare libero arbitrio agli uomini: "non temo l'ignoto, quanto la sensazione di perdere il controllo; il sapere che qualcun altro può giocare con me e con la mia vita!"
Testardo e incoraggiato dal feeling con una giovane ragazza (con cui finisce a letto in perfetto stile dylandoghiano), Malerba porta alla luce la celebrazione di un culto che si è perso nel tempo. Emerge così una seconda data, 11 giugno (il giorno dei Matrialia), legata al culto della GRANDE MADRE, la Mater Matuta (la genitrice del mondo). Le energie ruoterebbero proprio attorno a questa divinità, sarebbero delle sorte di emissari malvagi. Malerba scopre inoltre che i giorni a essere scomparsi dalla storia dell'uomo sono molteplici, spalmati in tutta l'esistenza della storia umana. Responsabile di ciò sembrano essere proprio queste creature incorporee, che lo scrittore definisce "parassiti con poteri abnormi, che succhiano i nostri pensieri, i nostri ricordi, le immagini dei nostri cari; e poi le riproducono quando ne hanno bisogno, se ne rivestono per ingannarci, per portarci più in là." Un modus operandi identico a quello degli alieni che manipolano le menti nel film Dark City, interagendo proprio sul tempo, bloccandolo a loro discrezione per apportare le modifiche esistenziali che ritengono opportune.

De Franchi sviluppa il soggetto in modo lento, ritorna spesso sui concetti focali della vicenda dilatando i fatti e proponendo vari incubi a occhi aperti del protagonista che vive momenti che rievocano racconti come La Scorciatoia della Signora Todd di Stephen King (col protagonista che vaga a piedi o in macchina finendo in posti anomali e non presenti sulla cartina, per poi risvegliarsi altrove con buchi temporali che non riesce a spiegare). Lo stile è leggero, di pronta soluzione, senza fronzoli o virtuosismi. Il meglio però viene concentrato nella seconda parte del romanzo, soprattutto nelle ultime cento pagine, quando la storia prende la piega horror, con un occhio di riguardo alla ghost story e all'esoterismo.
Fa la comparsa una confraternita di adepti, dal vago sapore lovecraftiano, che si riunisce nel sottosuolo di Roma per bestemmiare la Mater Matuta. Il loro santone definisce l'ordine "il custode, il difensore. Un baluardo, forse l'unico, al caos definitivo voluto dai cancellatori che si cibano all'interno dei vuoti temporali dagli stessi orditi."
Malerba finisce preda del terrore, incapace di discernere tra realtà e fantasia, piegato da eventi soprannaturali, circondato da morti violente, scomparse inspiegabili, incontri con persone che poi scoprirà essere morte da decenni e infine tormentato da una sorta di demone (dall'aspetto di una seducente donna) che lo bracca di continuo. De Franchi piazza almeno un paio di capitoli di terrore puro, magari non orginali ma ben descritti. Uno di questi è la mattanza nei sotterranei di Roma perpetrata da esseri di provenienza occulta, l'altra è l'incontro tra il protagonista e il demone personale in una magione abbandonata in mezzo alla campagna toscana (in una progressione in cui si passa dal giallo all'orrore e si chiude con un velato erotismo). Disturbante poi la minuziosa descrizione di un sinistro stradale alquanto cruento.

Intuito il mistero che si cela tra i fotogrammi del video e ormai sull'orlo della pazzia, per lo scrittore si profila un nuovo obiettivo, voluto proprio dagli esseri misteriosi: capire quando questi fermeranno di nuovo il mondo ed evitare che rapiscano altre persone. Proprio così, poiché Malerba e il suo datore di lavoro scoprono che ogni evento è preceduto da una catena crescente di delitti e disgrazie (come ne La Terza Madre) nonché di comportamenti di animali impazziti che si suicidano in massa (il riferimento va a Machen e alla Du Maurier). Ciò porta i due a ipotizzare l'esistenza di un Piano Zero in cui si muovono alcune "energie", una sorta di sospensione temporanea della realtà, una zona grigia, in cui tutto può accadere e nulla di quello che accade lascia una traccia. Un fermo immagine della vita, all'interno del quale si può giocare a scombinare ogni elemento, a far sparire cose o persone, a sovvertire le leggi della fisica. Gli umani sarebbero così vittime di esperimenti di esseri superiori che conducono giochi crudeli con loro.

Bella la battuta di "meta-narrativa" con cui Malerba, quasi al termine del romanzo, commenta la situazione in cui è venuto a trovarsi: "All'improvviso, sono diventato il personaggio di uno dei miei libri: il testimone che narra di un rapimento alieno o delle lacrime di sangue sgorgate da una statua della Madonna." E intanto si avvicina l'11 giugno, il giorno di Mater Matuta, l'epilogo della vicenda, proprio mentre strani individui forestieri iniziano a vagare in paese facendo domande a tutta la popolazione, il giusto tributo di De Franchi ai famosi Men in Black della tradizione rosweliana.

Dunque un romanzo da ascrivere al filone fantastico/esoterico degli indagatori dell'occulto. De Franchi modernizza lo stile narrativo, rispetto ai maestri del genere, pecca forse di una certa ridondanza nello sviluppare la trama, ma non si rivela mai troppo noioso. L'idea base su cui ruota la storia risente molto del soggetto di Dark City, anche se poi il tutto viene narrato in modo diverso e soprattutto cercando di ancorarlo alla storia antica di Roma e al culto di Divinità millenarie il cui ricordo si consuma nella nebbia del tempo. C'è da dire che l'autore non si sofferma troppo su questi ultimi argomenti, ma si limita a brevi accenni, evitando così di risultare troppo pesante per i non studiosi di occulto o esoterismo.

Lettura consigliata agli amanti del filone fantastico e anche fantascientifico filone esistenziale (passatemi la sottocategoria). Gradevole e non troppo impegnativo, a tratti vagamente ipnotico.