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lunedì 28 giugno 2010

Concorsi Narrativi: Tempo di inventario di inizio Estate

Tempo di invetario di inizio Estate per il sottoscritto. Dopo le scorribande lavorative (corsi di aggiornamento, patenti di servizio, poligono e apprendistato, peraltro ancora in corso) comincio ad avere un attimo di respiro. Ne approfitto, dunque, per fare un po' d'ordine nelle mie partecipazioni ai concorsi e per segnalare gli obiettivi per le prossime "sfide" letterarie (così da fare pubblicità ai concorsi che più mi interessano, in modo da stimolare anche qualche eventuale collega a partecipare).
CONCORSI IN CUI SONO ISCRITTO CON VALUTAZIONI NON ANCORA CHIUSE
  1. Vaults (Edizioni Ferrara). Iscrizioni chiuse in data 30.01.10. Partecipo con un horror ultravisionario.
  2. Premio Rill. Iscrizioni chiuse in data 22.03.10, prevista la selezione per settembre 2010 con eventuale premiazione nell'ambito della manifestazione Lucca Comics. Partecipo con un horror con la struttura thrilling. E' uno dei premi che ho preparato con maggiore cura, un piazzamento qui mi farebbe assai felice.
  3. Trifolium (Caravaggio Editore.). Iscrizione chiuse in data 15.04.10. Partecipo con un piccolo horror.
  4. Streghe e Vampiri (Giovaneholdez Edizioni). Iscrizioni chiuse in data 23.06.10. Partecipo con un horror metaforico dalle sfumature erotiche.
  5. Fantastic Zen (Diversa Sintonia Edizioni). Iscrizioni ancora aperte (Scadenza 30.06.10). Partecipo con un racconto storico-fantastico dalla forte impronta metaforica. Anche in questa circostanza, come per il Rill, ho cercato di preparare un racconto ambizioso per cercare di bissare il secondo posto ottenuto nell'edizione 2009.
  6. Giallolatino (Ego Edizioni). Iscrizioni ancora aperte (Scadenza 31.07.10). Invierò a giorni il racconto, è in fase di revisione avanzata. Tengo molto anche a questo concorso che coinvolge, ogni anno, autori di calibro. Per l'occasione ho preparato un thriller fantastico che miscela storia antica, storia moderna e tempi contemporanei del Pontino. Anche in questo caso, l'obiettivo è di bissare la selezione che sono riuscito a strappare lo scorso anno con "Il Duplice omicidio di via Lenzi". A mio avviso, il pezzo che presenterò quest'anno è nettamente superiore rispetto a quello dello scorso anno, staremo a vedere.

CONCORSI A CUI PARTECIPERO'

  1. Esperienze in giallo. Questo è un concorso assai selettivo, peraltro per racconti lunghi. Ho scritto un thriller dai toni horror/metaforici, ma è ancora da sviluppare a dovere. Visto che la scadenza è prevista per il 13.07.10, la possibilità che io presenti un testo è tutt'altro che certa. Vedremo...
  2. Lama & Trama. Altro concorso selettivo a cui non ho mai partecipato. La mia presenza è pressoché sicura, anche perché ho già il soggetto pronto (un thriller puro, in stile Argento almeno nelle intenzioni). Scadenza 03.09.10.
  3. N.A.S.F. VI. Dopo la rinuncia forzata dello scorso anno, quest'anno sarò in pista anche in questo concorso a me caro. Il bando quest'anno è molto interessante. Non ho ancora preparato il soggetto, vedremo. Scadenza 30.10.10
  4. Studi Lovecraftiani. Non posso non partecipare alla selezione antologica (dedicata al solitario di Providence) che stanno preparando per il 2011 gli amici di Studi Lovecraftiani. Preparerò un racconto ipervisionario. Soggetto ancora da stendere. Scadenza novembre/dicembre 2010.

IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE

  1. Il racconto sci-fi "Genesi di un Eroe" (dedicato ai mitici robottoni giapponesi, anche se dotato di un'anima di fondo metaforica) dovrebbe uscire sul numero di agosto della rivista fantascientifica NEXT.
  2. Il racconto blasfemissimo, a metà strada tra l'horror pulp e il grottesco, "I Signori del grande inganno" uscirà nell'antologia di Sognihorror.com per Il Foglio Edizioni. Uscita prevista per novembre 2010.
  3. La mia antologia personale (circa 100 pagine) "Sulle Rive del Crepuscolo" dovrebbe uscire entro la fine dell'anno per la casa editrice GDS Edizioni.
  4. A ottobre dovrebbe esser pronta l'antologia dedicata all'onirico (titolo non ancora deciso) che sto allestendo in veste di autore e curatore e che coinvolge importanti autori emergenti e altri già affermati con importanti premi conquistati in concorsi quali Premio Urania, Premio Lovecraft, Rill etc etc. L'obiettivo sarà trovare un editore di peso che possa garantire una certa visibilità all'opera.

domenica 27 giugno 2010

Recensione narrativa: La Morte in Pentola (Gaia Conventi)




Autore Gaia Conventi

Anno di uscita: 2010

Casa editrice: Edizioni Forme LiberePagine: 71

Commento

Racconto vincitore del concorso letterario Passi nel buio 2009 per la firma di Gaia Conventi, scrittrice “peperina” classe 1974. La Conventi mette in scena un giallo classico – un po’ Agatha Christie e un po’ la signora in giallo, per intenderci – condito da una forte impronta comico/grottesca. Evidente la passione che la scrittrice nutre per un certo genere, visto che non perde occasione per snocciolare citazioni e omaggi (dai Gialli Mondadori al tenente Colombo). Il soggetto vede come protagonista un’arzilla vecchietta, accanita lettrice dei gialli Mondadori, intenta a risolvere il giallo della morte di un’amica golosa di dolci. La vittima viene ritrovata deceduta sul sedile di un autobus di ritorno da una gita a Ferrara. Il viaggio, a cui partecipa anche la protagonista, è stato organizzato da una società venditrice di pentole e il movente del delitto è da riscontrarsi nella volontà del killer di rubare un prezioso anello della vittima. Al di là degli aspetti formali, il punto di forza del testo è costituito, piuttosto che dall’intreccio (assai semplice), dalla curatissima caratterizzazione dei personaggi e soprattutto dal taglio comico che si respira dalla prima all’ultima pagina.Lo stile è essenziale, di facile lettura, cosa che rende il racconto appetibile a un vasto bacino di lettori.Editing ottimo (a parte la scelta, sicuramente voluta, di non togliere le “d” eufoniche anche quando si sarebbe dovuto, secondo l’attuale e prevalente orientamento degli editori). Indicato sia per grandi che piccini. Voto: 7

Recensione cinematografica: Tentacoli (Sonia Molteni, Ita, 1977)




Eccomi a recensire uno dei miei pazzi cult preferiti, che contiene una delle mie sequenze preferite di sempre
htpp://www.youtube.com/watch?v=hvuL3_8hJOw
Qua invece potete vedere quella che ritengo la migliore sequenza del film:
htpp://www.youtube.com/watch?v=xstQ1Ga-6dw&feature=related



Film giudicato come una “dispendiosa baggianata” dalla critica qualificata, ma che, a mio avviso, si deve segnalare tra i migliori beast movie marini. Prodotta da Ovidio Assonitis (che molti credono esserne anche il regista) la pellicola, datata 1977, risente molto dell’influenza de “Lo Squalo”. Alcune scene sono un’esplicita citazione del lavoro di Spielberg (vedi il ragazzino che viene ucciso dal mostro, o la scena in notturna con un gruppo di uomini che, in mare aperto e con l’ausilio di un faro, cercano la barca di alcune persone scomparse, per non parlare, poi, delle immancabili riprese subacquee con il primo piano delle gambe dei bagnanti che “scalciano” per tenersi a galla). A differenza de “Lo Squalo”, tuttavia, siamo alle prese con un low budget che però non lo da troppo a intendere. Le sequenze con la piovra (un polpo ingigantito con speciali lenti) sono decisamente credibili e anche gli effetti speciali sono all’altezza della situazione (a voler cercare il neo si può criticare il fatto che nella scena della regata la piovra mostra degli occhi che non si muovono e che sono di colore arancione). La sceneggiatura, firmata dal regista e da Tito Carpi (“La Polizia indaga, la legge assolve”, “Fuga dal Bronx”), non è così malaccio come alcuni vorrebbero suggerire. È vero che sono presenti dei buchi narrativi, con alcuni personaggi che si rivelano inutili (vedi quello interpretato da Henry Fonda) o che escano di scena perdendo quel ruolo essenziale che inizialmente gli si vorrebbe dare (vedi la donna che porta i due ragazzini alla regata), ma altresì innegabile che siano presenti dei dialoghi o dei monologhi (bello e commovente il discorso che il protagonista fa alle orche) assai qualitativi e un finale (piovra vs. orche marine) davvero memorabile per un amante di B-Movie.Alla regia, secondo alcune testimonianze, troviamo Sonia Molteni, forse l’unica donna regista di genere italiana degli anni ’70 (e non solo), che ritorna dietro la macchina da presa dopo l’horror “Chi Sei?” confermando la propria collaborazione con il direttore della fotografia Roberto D'Ettorre Piazzoli. La sua prova è davvero buona e regala varie sequenze spassose (il terribile inizio, la scena dei sub aggrediti dalla piovra con l’occhio che appare dall’oblò) tra le quali una che, seppure troppo lunga, ritengo eccellente sotto tutti i punti di vista (colonna sonora, montaggio, regia, sceneggiatura). Mi riferisco alla sequenza della regata, girata da vero maestro del genere con un sound e un montaggio serrato e con una regia dinamicissima. Geniale la scelta di utilizzare dei fermi immagine per aumentare la drammaticità del momento, peraltro resa ancor più marcata dall’introduzione di una serie di barzellette recitate da un clown che fa spettacolo sulla spiaggia e che contrasta con la falcidia che si consuma in mare..Favolosa anche la scena con la piovra che emerge dalle acque (con effetto speciale stile Harryhausen) e affonda una barca, prima di uccidere la moglie del protagonista aggrappata a una boa (ancora citazione a “Lo Squalo”) sopra la quale ruota un lampeggiante rosso che conferisce un gradevole tocco visionario. Passando al cast artistico si deve segnalare la presenza di un lotto di veterani davvero qualitativo. Troviamo, infatti, il celebre Henry Fonda (“Ultima notte a Warlock”, “C’era una volta il west”, “Il mio nome è nessuno”) che si rende protagonista di un cammeo sostanzialmente inutile, il 70enne John Huston (“La Bibbia”, “James Bond 007 – Casino Royale”, “Chinatown”), l’esperta Shelley Winters (“Il diario di Anna Frank”, “L’Inquilino del terzo piano”, “Lolita”), il bravo Bo Hopkins (“Il Mucchio Selvaggio”) e l’italiana Delia Boccardo (“La polizia incrimina, la legge assolve”).Ottima la fotografia di D’Ettorre Piazzoli come la splendida e variegatissima (almeno 6-7 brani) colonna sonora di Stelvio Cipriani con due pezzi davvero notevoli (il tema delle orche e quello che commenta la sequenza della regata). Bene gli effetti sonori e le scenografie subacquee (curiosa la specie di cimitero dei pesci). In definitiva un prodotto molto divertente e sicuramente da vedere per ogni amanti di B-Movie. Da rivalutare. Voto: 7.5

venerdì 25 giugno 2010

Recensione narrativa: PISTOLERO FUORI TEMPO (AA.VV.)


Autore AA.VV.


Anno di uscita: 1975


Casa editrice: Collana Urania


Pagine: 155


Commento:

Antologia estremamente eterogenea uscita per la collana Urania (n.676), nel lontano 03.08.1975, che prende il titolo dal racconto di apertura.Non mi è dato sapere chi sia il curatore, la sensazione è che si tratti di un lotto di racconti (sette più uno) raccolti in un volumetto senza alcun progetto che fungi da collante. I racconti sono assai diversi tra loro, persino come generi. Abbiamo dei testi fantastici, altri sci-fi e una specie di saggio breve sul rapporto tra le pirami-Stonhenge e l’uomo. A livello di autori coinvolti, a parte Fritz Leiber (nell’occasione piuttosto opaco) non si registrano nomi di grande richiamo commerciale.
Procediamo tuttavia con ordine, iniziando l’analisi da “Pistolero Fuori Tempo” (Thataway) che è, come già ricordato, il racconto da cui prende le mosse l’antologia. Scritto da Edward Wellen (“antologista” con all’attivo una decina di pubblicazioni in Italia) è un racconto simpatico, ma niente più. Protagonista è un cowboy in attesa di esser giustiziato che, poco prima dell’esecuzione, sparisce per ricomparire in un set dove sfila una Colt e uccide un uomo intento a sfidarlo in duello. L’episodio si ripete per innumerevoli volte e in tutte le circostanze il detenuto sparisce prima dell’esecuzione e, dopo aver sparato, ricompare in cella. Di volta in volta, però, il cowboy diviene più vecchio e lento, finché il duellante non riesce a sconfiggerlo…
L’antologia prosegue con il racconto, ad avviso di chi scrive, più banale e noioso della raccolta, cioè “La Macchia rossa di Giove” (The Rescuers) per la firma di Theodor L. Thomas (varie apparizioni sulla collana Urania anche nelle vesti di romanziere). Ho espresso questo giudizio negativo sul lavoro di Thomas in quanto il soggetto ruota su un’idea interessante ma sviluppata in una maniera dozzinale e inverosimile. Assistiamo allo sbarco su Giove di un mezzo aerospaziale condotto da astronauti terrestri. La spedizione ha il compito di studiare e recuperare reperti dall’enorme macchia rossa che solca il più grande pianeta della nostra galassia. Giunti in loco, però, un grave problema rischia di impedire all’astronave di vincere l’enorme pressione e di resistere alla bassa temperatura di Giove. Solo grazie all’intervento di una razza aliena - con cui gli umani imparano a comunicare nel giro di venti minuti (!?) e che dimostrano di conoscere i metodi di misurazione terrestri come km, gradi e anni solari (!?) - emigrata su Giove settecento anni prima, gli umani riescono a salvarsi, scoprendo altresì che la macchia rossa altro non è che la superficie superiore di una mega nave spaziale aliena.
Dopo due racconti non trascendentali, si passa a un testo che, seppur non dotato di un’idea geniale, riesce a catturare l’attenzione del lettore dal primo all’ultimo rigo. Concepito dal giovane (all’epoca) Gordon Eklund, “Caccia al grande Serpente” (Sandsnake Hunter) è un racconto di herberteriana memoria (il riferimento è a Frank Herbert). La location della storia, infatti, è un pianeta alieno ridotto in un’infinita distesa desertica, dove dei grandi serpenti corrono sotto la sabbia a circa 150 km/h. Un gruppo di cacciatori umani caccia questi enormi animali, per estirpare le preziose zanne che fuoriescono dalle fauci. Eklund è assai bravo a caratterizzare i vari personaggi (bello il rapporto di amicizia che si instaura tra un indigeno, ripudiato dai suoi simili e dagli umani, e un ragazzo assai insicuro) e a scandire un ritmo che esorcizza il demone della noia.
Si passa poi a Fritz Leiber, scrittore che non necessita di presentazioni. Leiber con il suo “L’Ingegner Dolf(Catch that zeppelin!) delude le attese del lettore anche perché propone una storia, assai confusa, fatta di visioni e dejà vù (si tira in ballo persino Hitler). Alla fine si avverte un fastidioso senso di disorientamento che non viene scalzato da un epilogo che vorrebbe essere a sorpresa, ma che si rivela telefonato.
Dopo questi quattro racconti, viene proposta una gustosa parentesi con un saggio di John Sladek (autore di tutto rispetto anche se non conosciutissimo dal grande pubblico) intitolato “Dai vasti spazi dello spazio”. Sladek snocciola la sua teoria sulla relazione tra gli antichi popoli e le piramidi di Giza, i monoliti di Stonhenge e le teste dell’Isola di Pasqua. Dietro a tutto questo ci sarebbero dei “turisti” provenienti dallo spazio poi fuggiti a seguito della civilizzazione dell’uomo.
Si torna agli elaborati di fantasia con un racconto del pluripremiato e folle (nel senso positivo del termine) R.A.Lafferty, che la collana Urania ha omaggiato con ben tre antologie personali. Nella circostanza, il buon Lafferty offre un testo a metà strada tra l’horror e il thriller che non si segnala per quei colpi di genio che caratterizzano le opere dell’autore, ma che comunque si rivela un eccellente racconto di intrattenimento. In “Le tre ombre del lupo” (Three shadows of the wolf) assistiamo all’indagine di uno sceriffo impensierito da una serie di rapimenti e di uccisioni di pecore. Responsabile dei fatti sembrerebbe un grosso lupo mannaro. Ha così inizio una caccia che sfocia nella morte dell’animale anche se non viene rinvenuta la carcassa. Contemporaneamente, però, viene trovato morto un vecchio francese trafitto da un proiettile identico a quelli esplosi dallo sceriffo e penetrato nel punto esatto in cui quest'ultimo aveva colpito il lupo. Il poliziotto, però, non è uno scemo: scopre che dietro alla storia del licantropo c’è il tentativo di utilizzare le superstizioni contadine per coprire un omicidio bello e buono. Il lupo era stato addomesticato dall’aiutante dello sceriffo, i rapimenti erano stati eseguiti dall’uomo, mentre a commettere l’assassinio era stata l’amante del poliziotto stanca di sopportare il marito, appunto il vecchio francese. Il caso sembra risolto, e invece non è così, perché i licantropi, in questa storia, c’entrano davvero.
Si resta nel genere fantastico/orrorifico con un altro interessante elaborato intitolato “L’assassinio della madre del grano” (The killing of the mother corn), peraltro unica opera pubblicata in Italia dello sconosciuto Dennis O’Neill. Devo dire che in questo testo si respira un'intensa aria kinghiana, forse per l’ambientazione campagnola oppure per i ricordi di infanzia che vengono evocati dal protagonista. La storia risale al 1929, anno in cui il padre del protagonista decise di acquistare una radio. Il fatto potrebbe sembrare di risibile importanza e, invece, in paese fu un evento eccezionale in quanto nessuno, fino a quel momento, aveva mai avuto una radio. Non tutti si dimostrarono felici, anzi un vecchio indiano cercò di boicottare in qualunque modo l’accensione dello strumento. Il pellerossa affermava che le onde elettromagnetiche avrebbero ucciso la Madre del grano e avrebbero reso i terreni aridi. Le lamentele però non riuscirono a soffocare l’ostinazione del padre del protagonista il quale, però, una volta accesa la radio dovette fare i conti con un qualcosa che non avrebbe mai preventivato: un intenso grido di donna…
L’antologia si chiude con un graffiante e ironico racconto firmato da un mestierante come Robert F. Young. “Fattore X” (Hex factor) è un’intelligente parabola che, in chiave fantascientifica, rispecchia la situazione delle attuali economie. Assistiamo alla spedizione di un gruppo di commercianti terrestri che raggiungono un pianeta alieno con il fine di imparare la tecnica grazie allla quale gli indigeni riescano a costruire delle pile per auto elettriche e a venderle sulla terra a costi improponibili per i concorrenti terrestri. I terrestri scopriranno che il segreto non sta in una tecnica di produzione, ma in qualcosa di diverso…
Nel complesso, quindi, “Pistolero fuori tempo” è un’opera priva di un’identità propria che raccoglie racconti assai diversi e con risultati non sempre all’altezza. Buoni alcuni testi, noiosi altri. Voto: 6

mercoledì 23 giugno 2010

"La morte va a braccetto col pregiudizio" inserito nell'antologia "365 Racconti erotici per un anno" (Delos Books)

"365 Racconti erotici per un anno" è un'antologia, uscita nel giugno dell'anno corrente per conto della casa editrice Delos Books di Milano, nata da una sorta di esperimento editoriale di Franco Forte (autore con svariate pubblicazioni all'attivo con Mondadori).

Il progetto, nato sul sito di writersmagazine.it, è consistito nel realizzare una selezione di 365 racconti di autori diversi da una rosa di oltre 3.000 testi pervenuti.
Forte ha pescato sia tra autori emergenti, debuttanti e professionisti. Nel testo, infatti, sono presenti autori del calibro di Danilo Arona, Alan D.Altieri, Alda Teodorani, Gianfranco Nerozzi, Enrico Luceri e molti altri.

Al di là dei nomi importanti, devo dire che il libro è molto curato sia da un punto di vista grafico (la copertina, la rilegatura e l'impaginazione interna invogliano di sicuro l'acquisto) che a livello di editing. Gli stili narrativi, ovviamente, pur essendo diversi sono interessanti (direi anche talentuosi in più di una circostanza). L'unica pecca, a mio avviso, sta nel fatto che ogni tanto sorge un pizzico di dejà vù tra un testo e l'altro (sono spesso descritti rapporti sessuali) e qualche volta si sfiora il limite dell'erotico per andare in un altro campo (ma quest'ultima considerazione è un'opinione strettamente personale); per il resto si registrano racconti di svariate sfumature dal giallo al noir, passando dal fantascientifico all'horror fino all'erotico più puro, insomma ce n'è per tutti i gusti.

Ci tengo a ricordare che, a parte il mio testo (di cui parlerò qui di seguito), sono stati selezionati anche alcuni miei cari amici di penna come il graffiante Luca Ducceschi, la sensuale Mariarita Cupersito, la giallista Maria Silvia Avanzato, il burlone Simone Corà, il distinto Lastrucci (con un testo che trovo molto ma molto carino), la visionaria Valchiria Pagani, il talentuoso Buzi (con uno dei suoi ultimi elaborati, forse proprio l'ultimo). Presente anche un nutrito gruppo di miei concittadini (Andrea Delle Sedie, Irene Vanni, Marco Magurno), cosa che mi fa molto piacere,

Quanto al mio racconto posso dire che mi ha regalato più di una soddisfazione. La storia parla di un maestro (alla fine si capirà il contesto in cui opera) che al termine di un rapporto con una sua alunna la uccide. Non mancano i riferimenti metaforici che nella fattispecie vengono ricoperti dagli elementi Sole, Luna e Stelle.
Mi è stato detto che nel mio testo "la donna viene descritta in chiave estremamente simbolica come una presenza eterea" e che si è rivelata vincente l'unione tra "cosmogonia e unione sessuale".

Per chi volesse sapere qualcosa in più sull'antologia qua può trovare l'intervista al suo curatore Franco Forte:
http://bibliotecaromantica.blogspot.com/2009/06/365-racconti-erotici-per-un-anno.html

Il volume dovrebbe esser disposnibile a partire dalla prossima settimana nelle migliori librerie di Italia al prezzo di euro 14,90, mentre sarà presentato a settembre nelle città di Roma, Milano e Bologna.

venerdì 11 giugno 2010

Recensione narrativa: L'INFERNO NELLE PALUDI (P.A.Chapdelaine)



Romanzo scritto da un autore, classe 1925, semisconosciuto in Italia, dato alle stampe nel 1974 e pubblicato per la collana Urania in data 31.07.1977 (num.728). Perry A. Chapedelaine, nella nostra penisola, vanta altre due pubblicazioni (una sempre per la collana Urania e un’altra per un’antologia curata dal quotato duo Asimov-Greenberg), ma nessun altro romanzo. Mi viene di dire , al termine della lettura de "L’Inferno delle paludi", che non c’è da rammaricarsi per questa scarsa considerazione. L’opera infatti, pur vantando descrizioni scenografiche di sicuro impatto, è caratterizzata da una lentezza sconcertante e dalla mancanza di un soggetto che sia veramente forte. Siamo alle prese con il solito romanzo dove lo scrittore scrive "senza bussola", ricamando attorno a una flebile idea iniziale.La storia è ambientata in un mondo alieno, dove troviamo una colonia di umani (emigrati dalla Terra per il problema del sovraffollamento) che vivono arroccati nelle poche isole che sfuggono alle paludi (e a quelle due-tre specie di animali che vi vivono) che avvolgono l’intero pianeta. Al centro della vicenda, c’è una bizzarra malattia che colpisce gli splurg (razza dominante del pianeta, a metà strada tra i rettili e gli umani, costretta a vivere ghettizzata dagli invasori) inducendoli a distruggere e uccidersi tra loro. Chapdelaine snocciola possibili soluzioni al problema, fino a giungere a risolverlo, e lo fa sciorinando capitoli che sembrano usciti da un libro di fanta-biologia, senza intessere un’intelaiatura che sappia coinvolgere a sufficienza il lettore.Dal punto di vista contenutistico, traspare una velata critica al colonialismo e alla soppressione delle popolazioni indigene per logiche prettamente egoistiche. Si respira anche un po’ d’aria da western, visto che i protagonisti, armati di pistole laser, si spostano in un ambiente selvaggio e pieno di pericoli (animali che sputano acido, creature che somigliano ai bufali, e indigeni che potrebbero ricoprire il ruolo degli indiani), sperando di raggiungere la sede finale del loro peregrinare. Al di là di tutto, però, si fa una grossa fatica a continuare la lettura, perché questa a tratti si rivela pesante e ridondante, ma soprattutto non offre snodi che incuriosiscano la prosecuzione del libro. Voto: 4

mercoledì 2 giugno 2010

Canzoni italiane di cui ammiro particolarmente i testi

Adoro questi testi, perché trovo in essi - in piccola parte - un po' di quei concetti che cerco di sviluppare nei miei scarabocchi, inoltre il loro taglio metaforico e, in alcuni casi, simbolico me li fa piacere ancora di più. Alcune canzone, inoltre, le ho scelte per lo stile linguistico che è stato scelto dall'autore.

DI CAPRI – IL SOGNATORE http://www.youtube.com/watch?v=3aQ590_UhQI

PICCOLA ORCHESTRA AVION TRAVEL – SENTIMENTO http://www.youtube.com/watch?v=XK5MK4gOSSM

BAGLIONI – LE VIE DEI COLORI http://www.youtube.com/watch?v=l8eezoNeK9k

BAGLIONI – DAGLI IL VIA http://www.youtube.com/watch?v=rcwy5NKyM9o

BENNATO – MA CHE SARA’ http://www.youtube.com/watch?v=lvwI6b63J6U

BENNATO – VENDERO’ http://www.youtube.com/watch?v=DGaofvLQebU

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO – RIP http://www.youtube.com/watch?v=oF0MQ339Imc

BARBAROSSA – L’AMORE RUBATO http://www.youtube.com/watch?v=c6OF_Pk4OsQ

GUCCINI – CIRANO http://www.youtube.com/watch?v=aznmbLLacfY

BATTIATO – BANDIERA BIANCA http://www.youtube.com/watch?v=7dWysmpb9yA

BATTISTI – IL NOSTRO CARO ANGELO http://www.youtube.com/watch?v=e1o40fTJLzs

SCIALPI – NO EAST NO WEST http://www.youtube.com/watch?v=5F7irkedbUk

FORTIS – IL DUOMO DI NOTTE http://www.youtube.com/watch?v=WKMwmS7ZUt8

FORTIS – LA SEDIA DI LILLà http://www.youtube.com/watch?v=10BqH-O-kAc

SILVESTRI – IL MIO NEMICO http://www.youtube.com/watch?v=t-2RKkCCPb4

ROSSI – GLI SPARI SOPRA http://www.youtube.com/watch?v=Z-y9ekinKGo

DALLA – AYRTON http://www.youtube.com/watch?v=eXJwuFYHbmo

STADIO – E MI ALZO SUI PEDALI http://www.youtube.com/watch?v=VzO0DC3X7cs

STADIO – DOMA IL MARE IL MARE DOMA http://www.youtube.com/watch?v=nQQhcotdyWI

DE GREGORI – LA LEVA CALCISTICA DEL ’68 http://www.youtube.com/watch?v=P3PcbWARuCQ

DE GREGORI – NIENTE DA CAPIRE http://www.youtube.com/watch?v=mfTt0b1yx-Q

EQUIPE 84 – AUSCHWITZ http://www.youtube.com/watch?v=XiYcqtwSD7Y&feature=related

FINARDI – EXTRATERRESTRE http://www.youtube.com/watch?v=jgaEOzGWg8Y

FOSSATI – MATTO http://www.youtube.com/watch?v=iXwOiaGwG4c

CAMERINI – LA BALLATA DELL’INVASIONE DEGLI EXTRATERRESTRI http://www.youtube.com/watch?v=1cvDA8kFrQs

CAMERINI – GELATO METROPOLITANO http://www.youtube.com/watch?v=_uQnruGIIlM

GRAZIANI – PIGRO http://www.youtube.com/watch?v=Wj34YsevEGg

GRAZIANI – MALEDETTE MALELINGUE http://www.youtube.com/watch?v=O21Pzfu2Osc

BATTISTI – IL MIO CANTO LIBERO http://www.youtube.com/watch?v=UKYohc4P21c

LE ORME – MARINAI http://www.youtube.com/watch?v=CLYckzSalMM

LIGABUE – TRA PALCO E REALTà http://www.youtube.com/watch?v=4nDQU669ZOY

LITFIBA – EL DIABLO http://www.youtube.com/watch?v=QRTmmgr6ehQ

MORANDI – OCCHI DI RAGAZZA http://www.youtube.com/watch?v=Uu2zKCWP3I4

NADA – AMORE DISPERATO http://www.youtube.com/watch?v=mgfPZ_O7z1c

NEW TROLLS – FACCIA DI CANE http://www.youtube.com/watch?v=i59SAjQzZpY

POOH – INCA http://www.youtube.com/watch?v=oBRPoXn-05E

RON – JOE TEMERARIO http://www.youtube.com/watch?v=msNdmKAZil4

RON – UNA CITTA’ PER CANTARE http://www.youtube.com/watch?v=dvBiNykCu1E

PALMA – VIAGGIO SOLO http://www.youtube.com/watch?v=i0zNrpgpwQQ

FRANCO – PINOCCHIO CHIO http://www.youtube.com/watch?v=zRYCJPv5FJ0

TIROMANCINO – PER ME è IMPORTANTE http://www.youtube.com/watch?v=ITuQRffpoDY

TRICARICO – MUSICA http://www.youtube.com/watch?v=hOtRCawV_X0

VECCHIONI – LUCI A SAN SIRO http://www.youtube.com/watch?v=_aKNRRLDcqo

BERSANI – PESCATORE DI ASTERISCHI http://www.youtube.com/watch?v=89ledBzfo5E

VENDITTI – SORA ROSA http://www.youtube.com/watch?v=o7V8WEsP5

VEVENDITTI – COMPAGNO DI SCUOLA http://www.youtube.com/watch?v=C9E5my_x-JI

ZERO – LA TUA IDEA http://www.youtube.com/watch?v=MjJPIiL5TSM

BERTOLI - A MUSO DURO http://www.youtube.com/watch?v=2kmpxn5jhVg