Elenco

  • Cinema
  • Ippica
  • Narrativa
  • Pubblicazioni Personali

venerdì 26 luglio 2024

Recensione Narrativa: ANIMALI NOTTURNI di Andrea Cattaneo.


Autore: Andrea Cattaneo.
Anno: 2024.
Genere: Horror.
Editore: Atelier Medea.
Pagine: 101.
Prezzo: 9,00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini

Andrea Cattaneo è uno scrittore lodigiano con la “S” maiuscola, collaboratore de Il Cittadino. Elegante e al contempo leggero, si è messo in luce nelle selezioni Mondadori conquistando per due volte,  nel 2018 e nel 2021, la finale del Premio Urania con i romanzi Uomini e Lupi e Catabase. Con Animali Notturni abbandona la fantascienza per rendere omaggio a una delle sue passioni ovvero i racconti horror legati alla figura del vampiro. Dieci racconti, ciascuno di circa nove pagine, che ruotano attorno al medesimo archetipo: il vampiro. Cattaneo è uno scrittore “classico”, attinge dalla tradizione e fatica a stravolgerla pur riconvertendola in contesti urbani contemporanei. Ecco che arrivano molte delle credenze popolari legate alla figura del vampiro, quali la necessità per gli stessi di essere invitati per poter accedere nelle private dimore (un vero e proprio mantra di molti racconti), l'impossibilità di attraversare l'acqua corrente, la sensibilità ai raggi solari e una serie di omaggi che arrivano a tributare personaggi come Madame Blavatsky, Carmilla e la scuola di scolomanzia che ha forgiato Dracula.

Una caratteristica dei testi è legata agli epiloghi drammatici. Soltanto in un racconto, che funge da vero e proprio manifesto del mondo vampiresco di Cattaneo, i vampiri non vincono. Per il resto, gli umani sono destinati a deliziare il palato delle creature della notte. Cattaneo cambia contesti geografici, muovendosi da Bolzano a Napoli, e periodi storici. Ci sono racconti ambientati negli anni '70, altri negli anni '80 e persino uno nell'ottocento. La soluzione permette di miscelare agli ingredienti orrorifici episodi legati alla storia della nostra penisola. Purtroppo, nonostante gli sforzi e uno stile narrativo decisamente accattivante che invoglia la lettura, molte tematiche persistono quali veri e propri leitmotiv tendenti a ripetersi.

Il racconto manifesto, che peraltro offre indizi e rimandi anche ad alcuni degli episodi raccontati in altri racconti dell'antologia, è Se Vuole Sopravvivere. Probabilmente si tratta del miglior racconto della selezione, un vero e proprio punto di partenza (anche se viene proposto come terzo racconto). Qui Cattaneo offre un'introduzione al vampirismo, fornendo dettagli sulle varie tipologie di vampiri e sulle loro condotte. Interessante la struttura, che prende la forma di un'intervista condotta da un giornalista dell'Espresso a un prete/esorcista. Il prelato agisce sul filo della legalità (anzi, va ben oltre), con alle spalle una vita di stermini a danno dei vampiri, che portano l'intervistatore a pensare di avere a che fare con un pazzo. Cattaneo omaggia John Carpenter e il suo Vampires, ma lo fa senza far spostare i suoi personaggi da un dismesso salotto di una fatiscente abitazione di campagna. Il protagonista narra episodi passati, esperienze e soluzioni adottate per vincere le singole partite affrontate. Il clima e l'atmosfera sono ambigui. Fino alla fine non si capisce se il prete sia o meno un personaggio positivo. Piace molto l'aplomb di questo religioso, che parla con naturalezza del mondo del maligno e dispensa ironia da tutti i pori. Cattaneo lo caratterizza in modo simpatico: è sordo, coccola un gatto, ma qualcosa di sottofondo avverte i lettori della concreta presenza di una minaccia ultraterrena. Voci che invitano il giornalista a non fidarsi di quanto ascolta. Un bizzarro fenomeno di distorsione temporale rende poi tutto più minaccioso, in vista di un epilogo davvero ottimo in cui le supposizioni circa la follia del prete vengono sconfessate. Eccellente esempio di racconto sui vampiri. Semplice, ma narrato con maestria. Assoluta perla.

Mi è piaciuto molto anche Il Primo Amore, soprattutto per la ricostruzione di un clima anni '80 alla Stephen King, con il lunapark, le bevute innocenti e le camminate per le vie di una località marittima da cui il protagonista mancava da trent'anni. Il passato però ha il suo prezzo da pagare e quanto un tempo si amava appare adesso sotto altra sostanza. Racconto estremamente nostalgico, tra i migliori della selezione, che allude a quel periodo spensierato che non tornerà più e in cui molti si rifugiano, quantomeno, nei loro ricordi.

Atmosfere ottocentesche nel giallo in costume Signore di Notte ambientato per le calle e i casinò veneziani. Un mostro funesta la tranquillità delle prostituite ritrovate dissanguate. Anche l'indagatore che si muove per placarne la sete del killer, però, ha qualcosa di inconfessabile da proteggere. Cattaneo trasforma Venezia nella nauseabonda e corrotta Whitechapel di noi altri, come dimostra il grandguignolesco epilogo e il tanfo pestilenziale che aggredisce l'olfatto. Tema centrale diviene così la malattia del sesso (sifilide) in un'anticipazione al problema dell'abuso della droga che caratterizza altri due racconti. In Leur i sensi di colpa di un medico incapace di salvare la vita a un ragazzino, oltre che al proprio padre, finiscono per minare l'integrità psichica potenziati dall'assunzione di un cocktail a base di alcolici e morfina. Stordito dagli effetti psicotropi, il protagonista finisce preda di una creatura femminile intrappolata, come nel racconto The Rats in the Walls di Lovecraft, tra le intercapedini del muro della propria camera da letto. L'epilogo, peraltro chiuso con uno dei momenti più onirici e pittorici dell'antologia, rimane sospeso tra delirio ed effettiva interferenza ultraterrena. Anche questo è un buon racconto.

Più sviluppato stile The Lost Boys (“Ragazzi Perduti”, 1987) è l'interessante Il Segreto della Felicità, un dramma esistenziale che strizza l'occhiolino alla pellicola The Addiction (1995) di Abel Ferrara, tra vampirismo, eroina e ricerca del cosiddetto paziente zero. Ottima la location riminese, che porta all'emersione dal passato di un mondo tipicamente anni '80 con le sue musiche, le sue discoteche e i suoi vezzi poco raccomandabili. Motore della storia è il male di vivere, dovuto a una vita che castra il libero sviluppo della personalità di un individuo soffocato da un moralismo rappresentato dalla vita piatta fatta di studio, impegni lavorativi e prospettive di scalata sociale. Una pressione costante che lo farà saltare di testa. Aleggia lo spettro dell'aids.

Questo, a mio modo di vedere, il meglio dell'antologia.


I problemi psicologici ritornano in Sonnambulismo. Cattaneo insiste sull'idea stokeriana del vampiro che può penetrare nelle abitazioni solo se invitato da chi vi ci abita (come già sottolineato in Leur e Se Vuole Sopravvivere), per estendere il tutto sulla mancanza di comunicazione tra genitori e figli. Non troppo dissimile è Sai cos'è un Famiglio? che propone, con maggiore dose action, una battuta di caccia notturna a un animale responsabile della morte di una serie di ragazzini. Finale truce e crudele, che sembra alludere a una complicità di fondo che agevola l'azione alle creature della notte. La connivenza supposta tra vampiri e popolazione autoctona diviene complicità dichiarata in Sacco di Sangue. Ci spostiamo in Sud Tirol, per quello che è, a tutti gli effetti, un folk horror. Un'intera popolazione trama per tenere a bada l'istinto omicida di un mostro che vive nei sotterranei e a cui viene offerto in sacrificio il corpo dei forestieri di passaggio. Discreto, ma minato da una costruzione che originale certo non può definirsi.

Tornano anche le contaminazioni col giallo, questa volta destrutturato e ricostruito con una scala temporale non lineare, in Solve et Coagula, dove ci si interroga sul mistero del dopo morte. Qui Cattaneo (che regala un omaggio a Carmilla di Lefanu, utilizzando un personaggio che si chiama Mircalla) ambienta il tutto nella contemporaneità ritornando su soluzioni già viste in altri racconti dell'antologia. In particolare abbiamo una strage familiare di una famiglia nigeriana come già avvenuto in Sai cos'è un Famiglio?

Non troppo riuscito, a livello di soggetto, Scholomance, Napoli che, seppur modificando il contesto geografico (dalla Romania all'Italia), rimanda alla scuola di formazione che avrebbe forgiato il Conte Dracula, trasformandolo da studente a principe del male. Nel romanzo di Bram Stoker si accennava infatti alla “Scolomanzia”, una scuola retta direttamente dal demonio. Cattaneo, come peraltro suggerito dallo stesso Stoker, inserisce quale preside del liceo il diavolo e innesca una vera e propria selezione naturale che porta al conferimento del diploma a un unico candidato. Da notare come Cattaneo chiami la superstite finale allo stesso modo dell'attrice che interpretava la ragazzina protagonista del film Suspiria (1978), alludendo forse a un parallelismo tra scuole demoniache. Buona idea di fondo, non sfruttata da uno sviluppo incerto, poco occulto e più orientato verso una velata critica all'insegnamento nelle scuole private e agli strascichi polemici che seguono alla mala istruzione tra episodi di corruzione, scambio di voti e prestazioni sessuali. Col talento di cui è dotato, Cattaneo, in questo racconto, avrebbe potuto far meglio.


Animali Notturni è dunque un'antologia veloce da leggere, formata da racconti fulminei ben narrati e in - linea generale - ben gestiti per quel che riguarda ritmo e accadimenti. La mano dell'autore è leggera, mai volgare, ispirata dagli insegnamenti dei maestri del genere. Non a caso accenna, in postfazione, a numi tutelari quali Bram Stoker, Sheridan Lefanu e Anne Rice. Consigliato agli assetati di vampiri.


L'autore ANDREA CATTANEO.

Come si diventa non morti? Ah, ci sono molte teorie. I suicidi, gli assassini, quelli morsi da un vampiro... La verità? Non ne ho la più pallida idea. Di sicuro, è opera di Satana, altro non so.”

Nessun commento:

Posta un commento