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venerdì 3 novembre 2023

Recensione Saggi: HORROR GURU di Alessandro Manzetti.

Autore: Alessandro Manzetti.
Anno: 2023.
Genere:  Saggio / Antologia Horror.
Editore: Independent Legions.
Pagine: 456.
Prezzo: 19.90 euro (Serie Limitata di 199 copie).

Commento a cura di Matteo Mancini. 

Versione discorsiva della Guida ai Migliori 150 Libri Horror (2021) pubblicata da Alessandro Manzetti per i tipi della Cut-Up. Cambia l'editore (questa volta l'Independent Legions), ma non la sostanza. Ancora una volta, il tre volte vincitore del Bram Stoker Award (unico scrittore italiano di narrativa horror a essere riuscito a conquistare gli States) si dedica alla narrativa horror dal 1986 al 2022 proponendo un'analisi incentrata sui maggiori scrittori del periodo. Il saggio è strutturato in tre macro sezioni immaginate convenzionalmente dall'autore per comodità espositiva. Si va dal mainstream (dei vari Stephen King, Ramsey Campbell, Peter Straub e altri), passando per il new horror (Joe Lansdale, Richard Laymon, Clive Barker e via dicendo) fino al tanto amato (dall'autore) extreme horror (Charlee Jacob, Edward Lee, Jack Ketchum eccetera). Progetto dunque lodevole, che fa luce su una parte della narrativa del terrore (la più estrema) del tutto ignorata in Italia prima dell'avvento di Manzetti.

Purtroppo il volume, edito in serie limitata (appena 199 copie), è infarcito di materiale di repertorio. Per ogni autore (e sono tanti) Manzetti, oltre a proporre un breve (troppo) quadro biografico e una veloce valutazione su stili e contenuti (anche questa limitata a poche righe), inserisce quale parte preponderante di ogni scheda gli incipit di romanzi e racconti (alcuni tradotti per l'occasione), i testi delle quarte di copertina e gli stralci da altri volumi (soprattutto si pesca da Monster Master dello stesso Manzetti). Non mancano curiosi aneddoti personali legati ai rapporti intercorsi in prima persona con i vari scrittori nonché alcune gustose interviste (quasi tutte a cura di Cristiano Saccoccia) sebbene molte già apparse (soprattutto su Molotov) e dunque focalizzate su singoli aspetti della produzione (sembrano un ipotetico lancio per l'uscita di un volume appena edito). Tanti i titoli suggeriti, in modo da consentire un orientamento migliore dei lettori, indirizzando peraltro i medesimi verso molti testi disponibili sul mercato italiano grazie alla Independent Legions Publishing che, come era lecito attendersi, viene reclamizzata a gran voce. Piace notare, a differenza della precedente Guida, un piccolo spazio dedicato agli scrittori italiani. 

Tra i difetti più evidenti del saggio, manca, a mio modo di vedere, quell'approfondimento che sarebbe stato lecito attendersi vista anche la scelta di selezionare (attraverso una serie limitata) il pubblico dei lettori. E' evidente che se si decide di fare un'edizione limitata, dunque non avente in forma prioritaria il fine di pubblicizzare i volumi indicati o di far conoscere il mainstream o il new horror al grande pubblico, si debba proporre un qualcosa di più attento e sviluppato, dovendosi attendere un gruppo di lettori già piuttosto ferrati e tutti a conoscenza del catalogo dell'editore (e di quello della Hypnos e di altre realtà di settore). Infastidisce, in altri termini, la lunga serie di “taglia e incolla” che sembra suggerire la realizzazione di un volume concluso in fretta e furia senza un'anima di fondo (che Manzetti indubbiamente possiede in relazione a un genere che ama). In altre parole, Manzetti si dimentica qua del suo ruolo di "tutor accademico", per limitarsi a una panoramica spiccia e frettolosa che sembra corrispondere più a un lavoro di uno studente piuttosto che di un "professore".

Per gli appassionati della narrativa, come abitudine per i saggi dell'autore, si segnala l'inserimento di cinque brevi racconti (circa 1/5 del volume per un totale di cento pagine), tutti di taglio mainstream e adatti al grande pubblico (niente extreme, per una volta). Notevole il weird western di Stephen Graham Jones La Fortuna di Lonegan, tra originali zombie (per come si generano), intrugli stregoneschi e un epilogo beffardo che gioca sul tema della resurrezione cristiana in un'ottica tutt'altro che trascendente. Rosso di Richard Christian Matheson dimostra le eccezionali capacità del celebre figlio d'arte di saper essere efficace con uno stile ultra minimalista e ridotto all'osso (frasi brevi e secche). Se Graham Jones propone un orrore di matrice fantastica, quello di Matheson jr è di presa realistica e tragico, sviluppandosi su un truce incidente stradale reso ancor più drammatico dalla natura dei coinvolti.

Altro orrore di matrice realistica (cala il livello qualitativo), sebbene proposto in modo sfumato e allusivo, è quello proposto da Kathe Koja con Il Giglio di Marmo. Interessante la costruzione, che sembra proporre un verbale di escussione di persona indagata redatto durante un interrogatorio al cospetto dei giudici che devono valutarne la colpevolezza. Si parla di necrofilia e custodi di cimitero, con un'impostazione - resa dalla narrazione in prima persona - che sembrerebbe suggerire l'innocenza del protagonista salvo poi scoprire, a fine lettura, che lo stesso non è attendibile.

Piace molto meno Per Posta di Josh Malerman, un confuso (per contenuti) racconto che verte sui rapporti controversi tra i componenti di un terzetto di amici i cui sentimenti, un tempo idilliaci, sono stati rotti per effetto delle relative mogli.

Preda di Joe Lansdale è un racconto (già raccolto nell'antologia proposta dalla Mondadori Lui è Leggenda) d'azione fortemente e volutamente derivativo, che guarda alla narrativa di Richard Matheson e che è debitore altresì del racconto Campo di Battaglia di Stephen King. Gran bell'esercizio di stile, esaltato da un vorticoso ritmo che tende a mascherare il fatto che il soggetto sia prevedibile negli sviluppi. Un racconto pertanto non essenziale nell'ambito della narrativa del texano e anche piuttosto lontano dallo stile dissacrante dell'autore.


In conclusione Horror Guru è un saggio, seppur un po' supeficiale negli approfondimenti, utile per orientarsi nel panorama della letteratura del terrore contemporanea. A differenza di precedenti guide (Odoya e Newton), Manzetti non si limita al contesto italiano ma ha un approccio internazionale. Non si perita, cioè, nel suggerire e indicare volumi non presenti in versione italiana. Dispiace e suona un po' da occasione persa il fatto che il saggio si limiti voler essere una sorta di chiacchierata informale tra quattro amici al bar, immaginando di sfogliare i volumi indicati ponnedo l'attenzione su una panoramica (alla lunga noiosa) sugli incipit e sulle quarte di copertina. Furba operazione commerciale, seppur utile e veloce da leggere. Grossa pecca è l'assenza di un indice finale che possa consentire ai lettori di ripescare i vari autori trattati.

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