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venerdì 25 luglio 2025

Recensione Narrativa: IL LATO SINISTRO DEL CUORE di Carlo Lucarelli.

Autore: Carlo Lucarelli.
Anno: 2003.
Genere: Antologia (Giallo, Horror e Fantascienza).
Editore: Einaudi.
Pagine: 370.
Prezzo: 14.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini

Antologia monstre del mio “scopritore” (se di scoperta si può parlare) Carlo Lucarelli pubblicata, nel 2003, all'apice della sua notorietà, dopo i successi degli anni novanta (vincitore del Premio Tedeschi nel 1993 con Indagine non Autorizzata e, nel 1996, del Premio Scerbanenco con Via delle Oche) ottenuti dalla serie Ispettore Coliandro (che sarà trasposta anni dopo nel serial televisivo diretto dai Manetti Bros) e da romanzi quali Lupo Mannaro (1994), Almost Blue (1997) e L'Isola dell'Angelo Caduto (1999), senza dimenticare i riscontri favorevoli garantiti dalla conduzione sulla Rai del programma Blu Notte – Misteri Italiani (1999-2009), vero e proprio appuntamento immancabile per gli appassionati di cronaca nera italiana tanto da fare di Carlo Lucarelli uno dei volti più noti della televisione (con tanto di imitatori). Associato al criminologo e psichiatra Massimo Picozzi, Lucarelli è stato uno dei primi scrittori/giornalisti ad analizzare in televisione le figure dei serial killer, cercando di garantire un approccio scientifico allineato agli stilemi degli indagatori americani. Un'intuizione che ha contribuito a lanciare una vera e propria moda sulla tematica, alimentata da saggi divulgativi - spesso scritti a quattro mani - come Compagni di Sangue (1998), Serial Killer. Storie di Ossessione Omicida (2003), Scena del Crimine. Storie di Delitti Efferati e di Investigazioni Scientifiche (2005) e Tracce Criminali. Storie di Omicidi Imperfetti (2006) sempre proposti con un linguaggio semplice e orientativo rivolto a una categoria eterogenea di lettori. Un vero e proprio faro illuminante per chiunque fosse a caccia di storie malate, perverse, legate alla storia criminologica italiana e non solo a essa. Lucarelli è stato ed è ancora un grandissimo comunicatore dai modi flemmatici e dalla postura studiata a tavolino. Voce ammaliante, sempre alla ricerca di metafore cinematografiche funzionali a rendere avvolgente il racconto, tra sagome cartonate e giochi di luce. Impossibile dimenticarlo.

Un nome, a inizio duemila, in rampa di lancio nel panorama crime e del giallo italiano, al punto da essere attenzionato da Dario Argento ed essere coinvolto, dopo il successo ottenuto da Alex Infascelli con la trasposizione (premiata con un Ciak d'Oro) di Almost Blue (2000), nella stesura della sceneggiatura del film Non ho Sonno (2001).

Un curriculum importante che porta Il Lato Sinistro del Cuore a caricarsi di attese che, per buona parte, verranno deluse. Lucarelli guarda al suo passato, probabilmente ai racconti degli inizi (penso anni ottanta), quando partecipava a concorsi narrativi o proponeva racconti finalizzati a pubblicizzare un prodotto alimentare o altro. L'Einaudi gli concede carta bianca e lo scrittore tributa il proprio passato (emblematico il ricordo della vittoria del mondiale del 1982 con il comico, ma modestisssimo, La Notte in cui mio Nonno Diventò un Lupo Mannaro) senza operare una vera e propria selezione dei racconti, tendendo piuttosto a pubblicare tutto. Vengono così proposti cinquantatré racconti, molti dei quali fulminei e gestiti da una a cinque pagine. Poche sono le storie davvero articolate. Sebbene la scrittura e con essa la lettura siano scorrevoli, molto materiale è contenutisticamente acerbo, riflettendo la natura di uno scrittore alle prime armi. Ci sono racconti (Amore e Spaziatura I, Il Racconto) addirittura sperimentali, privi di una trama, che rispondono a un tentativo metaletterario di giocare tra la gestione delle battute e il testo o tra questo e la sua ideazione.

Le tematiche sono molto variegate. Si spazia dal giallo classico all’horror, passando - almeno per un paio di racconti - alla sci-fi (Etienne) senza tralasciare incursioni nel genere comico-grottesco e nel noir. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Evidenti le tematiche ricorrenti, quali i flashback sul passato legato ai ricordi (probabilmente provenienti dai racconti del nonno) della seconda guerra mondiale (esaltazione della resistenza partigiana/comunista contrapposta all'infamia fascista, ne sono un'evidenza Comunisti e Los Fucilados), il gusto per l'erotismo spesso e volentieri di matrice esotica in cui l'uomo è un feticista destinato alla dannazione (La Domestica, Cornelius, Francisca) o alla ritorsione (Come uno Zombie), una curiosa anticipazione dell'ideologia woke (abbiamo due racconti con indagatori e poliziotti omosessuali o che comunque intrattengono rapporti con trans, tanto che uno dei racconti presta il proprio titolo a quello dell'antologia, mentre l'altro si intitola Il Giorno di San Valentino), la spiccata predisposizione per l'horror iperbolico (Julian, L'Uomo che Uccideva i Sogni e Il Silenzio dei Musei), ma anche per le sperimentazioni radiofoniche che ricordano il celebre scherzo di Orson Welles a cavallo tra le due grandi guerre (Radiopanico) e poi il tributo alla cucina emiliana (Cucina), l'ossessione per i paradossi temporali (Domani, Chi va Piano, Tempo), l'insistenza sulle sostituzioni di persona che determinano delle sliding doors a volte letali (Carissimo Oskar) e a volte provvidenziali (Telefono Sostitutivo) e infine la cronaca nera caratterizzata dall'azione di uomini dello Stato che hanno scelto la devianza al posto della fede nella patria, tra sette sataniche (Tenda Nera), attentati terroristici di matrice fascista (Omissis 25) e collusioni mafiose (Cornelius). Sono questi, a grandi linee, le idee attorno alle quali Lucarelli propone i suoi racconti. Non mancano ovviamente storie gialle proposte con stile beffardo ed elementi orrorifici impliciti deducibili con la corretta interpretazione del testo (Garganelli al Ragù della Linina), risoluzioni di vecchi delitti in cui viene omaggiato Edgar Allan Poe (L'Appartamento), indagini assurde votate al grottesco con crimini impossibili (in Delitto di Natale si scopre un omicidio commesso da Babbo Natale poi fuggito al seguito delle sue renne volanti; in Tiro Mancino, un ladro, dotato di due mani sinistre, riesce a convincere che il soggetto immortalato dalle telecamere non può essere lui perché le prove indicano che a commettere il colpo è stato un destrorso, salvo poi scoprire che il sospettato ha un fratello gemello dotato di due mani destre; in Moby Dick, un paziente di una clinica psichiatrica di nome Acabbi è ossessionato dalla balena bianca di Melville e uccide con una forchetta di plastica un uomo di duecento chili vestito tutto di bianco che ha visto passeggiare nel parco) o situazioni tali che portano persino all'assoluzione di un vecchio gerarca nazista tornato sul teatro dell'eccidio da lui stesso perpetrato allo scopo, un po' come Gian Maria Volonté in Un Indagine su un Cittadino al di sopra di Ogni Sospetto, di farsi condannare (Reinhardt Klotz).

Come è facile intuire, l’enorme quantità di racconti abbassa la media generale dell’opera. Tanti elaborati risultano bruttini, altri fiacchi e altri ancora prevedibili o scritti per mero esercizio. Tuttavia, vi sono dei gioielli che meritano di essere letti e che stranamente esulano dal genere tanto amato dall’autore (cioè il giallo). Vediamo nel dettaglio quali sono i racconti più riusciti.

 
ANALISI NEL DETTAGLIO
 
PROSSIMAMENTE
 
Carlo Lucarelli.
 
 

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