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giovedì 12 settembre 2024

Recensione Narrativa: CORINA - INCUBO SUL MAR NERO di Maurizio Bianciotto.

Autore: Maurizio Bianciotto.
Audio Libro: Letto da Marcello Monti e Linda Gallotta.
Anno: 2024.
Genere:  Horror Gotico.
Editore: Ibbor Ob.
Minuti: 43 minuti.
Prezzo: Gratis su youtube.

Commento a cura di Matteo Mancini.

Dopo Fausto Marchi, eccoci alle prese con un'opera di Maurizio Bianciotto, altro amico del blog più volte recensito (http://giurista81.blogspot.com/2023/03/recensione-narrativa-trilogia.html - http://giurista81.blogspot.com/2023/03/trilogia-dellincubo-ii-il-ritorno-di.html - http://giurista81.blogspot.com/2023/06/recensione-narrativa-la-sanguinaria.html) e intervistato (http://giurista81.blogspot.com/2023/05/intervista-maurizio-bianciotto.html). Abile soprattutto nella dimensione del racconto breve, Bianciotto – oltre a essere un esperto di cinema di genere e di cinema russo - è uno specialista con la “s” maiuscola di racconti dell'orrore gotico, di racconti western e di storie di guerra ambientati nel passato senza tralasciare una certa predilezione per l'erotismo. Componenti, sovente, miscelate tra loro, guardando a Bram Stoker e agli horror della Hammer.

Corina – Incubo sul Mar Nero, pubblicato su youtube in versione audiolibro, è un tipico esempio della narrativa dell'autore.

Quarantacinque minuti scarsi di audio libro, che fungono da apripista al romanzo Un Castello nei Carpazi (Mannarino Editore, 2024) disponibile da pochi giorni sul mercato editoriale sempre per la firma di Bianciotto; un'opera che, presto, recensiremo su queste pagine. Si torna nei territori dell'Est Europa, in Romania (città di Costanza), con quelle atmosfere ottocentesche alla Bram Stoker di cui Bianciotto è abile emulatore disponendo di una maestria e di una gestione dei tempi della tensione che non hanno nulla da invidiare a nessuno. Cultore dei film Hammer, del gotico e della Grande Storia, Bianciotto è fortemente legato a questo modo di raccontare storie. Elegante, grande evocatore di un terrore classico che monta progressivamente fino alla rivelazione finale e sempre con quel tocco figlio degli insegnamenti lasciati dai grandi maestri della prima metà del novecento. Con Bianciotto l'horror si è fermato là, senza subire le influenze del post weird tales. Nelle sue opere non c'è traccia dei vari Ray Bradbury, Richard Matheson e Stephen King, per non parlare dello splatter-punk e via fino all'extreme horror e derivati. Non si parla dell'orrore nella vita di tutti i giorni, ma si lascia correre il sense of wonder verso l'orrore del folclore, delle leggende e delle tradizioni soprattutto est europee.

Corina – Incubo sul Mare rispecchia tutto questo, con una prima parte (un viaggio di calesse) che strizza l'occhiolino ai primi capitoli di Dracula (1897) sfiorando quasi il plagio, con tanto di protagonista avvocato ammonito dal cocchiere circa la presenza del “Male”. Il "nostro" si reca nella magione di un conte, suo vecchio compagno d'armi, richiamato dallo stesso in quanto caduto in disgrazia. Bianciotto introduce i rimandi storici a una guerra combattuta dai romeni in Bulgaria contro i turchi e incentra il tutto su un passato di orrori che sembrerebbero aver coinvolto persino il poeta latino Ovidio. Le celebri poesie d'amore dell'artista romano, infatti, non sarebbero state dedicate a Giulia, bensì a una creatura diabolica e usurpatrice che si comporta alla stregua di un'arrampicatrice sociale interessandosi alla dimensione spirituale degli uomini piuttosto che agli averi terreni. Villain di turno, infatti, è un'affascinante strega-vampiro che succhia l'energia vitale degli uomini, al fine di strappar loro l'anima e provocare in essi un inesorabile e accelerato invecchiamento fisico che porta all'insorgere di quelli che vengono valutati dagli uomini come disturbi psichici.

Dunque un racconto derivativo, un po' come tutta la produzione di Bianciotto che ha, in questa caratteristica, la sua croce e la sua delizia. È comunque evidente a tutti i veri intenditori che siamo al cospetto di uno scrittore dotato di grandissima classe. Bianciotto, lo avevamo già detto in occasione delle recensioni delle sue due “Trilogie dell'Incubo”, è tra i migliori scrittori horror italiani del fantastico che guardano alla tradizione gotica, eppure non lo conosce quasi nessuno. C'è poco di dilettantesco nelle sue storie, persino la forma è molto curata ed è al livello di firme internazionali. Le storie sono d'ambientazione passata, tra la prima metà del novecento e l'ottocento, e in esse trovano campo i grandi mostri esaltati dalla Hammer: vampiri, licantropi, fantasmi e streghe.

Come per Fausto Marchi, purtroppo, non è un autore adeguatamente distribuito e celebrato, difetto che lo relega nell'anonimato. Non più giovanissimo, infatti, non frequenta gruppi di appassionati horror e non mendica alla porta di quei cinque/sei editori indipendenti che fanno il genere in Italia, dettando il bello e il cattivo tempo, oltre chi si debba leggere e chi si debba ignorare (con lettori assuefatti che faticano a guardare oltre, verso editori ancora più piccoli), ma vi assicuro che questo è un cavallo vincente che, nel suo campo d'elezione, teme pochi e forse nessun collega di penna.

L'idea di aver provato la via dell'audio libro, peraltro in una versione sontuosa curata da Marcello Monti e Linda Gallotta per Ibbor Ob, è stata sicuramente un'ottima intuizione per cercare di smuovere dell'attenzione verso uno scrittore da valutare quanto meriterebbe.

Da non perdere per tutti gli amanti dell'orrore delle origini di cui Bianciotto è un magistrale prosecutore.

Qua potete ascoltare GRATUITAMENTE il racconto: https://www.youtube.com/watch?v=t55yPsW8-Bk

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