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domenica 27 agosto 2023

Recensione Narrativa: DOMENICA NERA di Claudio Paglieri.

Autore: Claudio Paglieri.
Anno: 2005.
Genere:  Giallo / Sport.
Editore: Edizioni Piemme.
Pagine: 365.
Prezzo: 10.50 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.

Ho acquistato questo volume in estate su una bancarella di libri usati per 2 euro, incuriosito dalla trama. Siamo infatti alle prese con un giallo ambientato nel mondo del calcio italiano, addirittura premiato nel 2005 col prestigioso Bancarella Sport.

Ottime premesse dunque, peraltro per un romanzo che ha anticipato di qualche mese lo scandalo che avrebbe condotto la Juventus in serie B e riscritto l'intera classifica del campionato di Serie A. Claudio Paglieri, giornalista del Secolo XIX di Genova, deve il proprio successo dall'aver anticipato lo scandalo che avrebbe sconquassato l'Italia sportiva. Domenica Nera infatti verte proprio sui centri di poteri oscuri che manovrano, dall'interno, il calcio, pilotando partite, risultati, designazioni arbitrali e scommesse. Ne viene fuori un testo fortemente disilluso e pessimista, dove la corruzione va oltre il contesto calcistico spingendosi fino a interessare pubblici ministeri, avvocati, carabinieri, polizia e politica. Insomma, niente di nuovo al fronte, ma virato alle più estreme conseguenze con tanto di arbitri cocainomani, puttanieri e addirittura assassini.

Non si rende conto che questo paese va avanti a forza di piccoli favori, di piccole tangenti, di piccole eccezioni alla regola, e che è inutile e ridicolo restare lì fermo come uno scoglio a cercare di fermare il mare?” afferma il Moggi di turno.

Ottimo spunto iniziale, per un giallo che prende le mosse con un misterioso suicidio di un arbitro, aspramente criticato, trovato impiccato all'interno degli spogliatoi, dopo aver concesso l'ennesimo rigore inesistente, nel corso dell'intervallo di una partita al Marassi di Genova. Il commissario Luciani, disilluso figlio di papà nonché ex promessa del calcio, si troverà a indagare, scontrandosi con un ambiente omertoso e desideroso di abbuiare il tutto in nome della felicità del popolo italiano che non può fare a meno delle partite (Paglieri legge bene anche questa situazione, basti ricordare al periodo covid).

I buoni propositi, a mio modestissimo parere (visto che il romanzo ha ricevuto molte critiche positive), finiscono qua. Pur essendo scritto in un italiano scorrevole (ci sono anche diverse citazioni colte, dalla pittura alla letteratura) e non privo di punte di ironia (gli arbitri hanno suonerie con le sigle di Lupin o La Gazza Ladra), Domenica Nera è infarcito di lunghe digressioni funzionali a caratterizzare oltremisura i personaggi. Ne è un esempio la parte (del tutto inutile) con Luciani che decide di lasciare la fidanzata o di recarsi con la stessa presso l'Ikea, per non parlare delle descrizioni delle partite di tennis che ogni settimana tiene per sviare la tensione. Lo stesso intreccio fatica a decollare e non ha sviluppi ulteriori rispetto all'evento iniziale. Si discute se si tratti di un omicidio oppure di un suicidio, posto che la scena del crimine appare con alcune discrepanze quali cellulari scomparsi, taccuini strappati, parti di penne non rivenute nella loro interezza e chiavi assenti sebbene la porta sia stata dichiarata chiusa dai testimoni. L'azione è assente, i dialoghi – dovuti alle tante escussioni testimoniali - frequenti inoltre vi è un'insistita parte erotica tendente al pornografico, tra il commissario e un'ispettrice delle assicurazioni, del tutto estranea al registro del romanzo e ai fatti di indagine.

Il protagonista, assai disturbato (persino nell'alimentazione) e in passato addirittura protagonista di un'aggressione a un arbitro (motivo questo che difficilmente lo avrebbe potuto portare a diventare commissario di polizia), ha una psicologia alquanto ipocrita: da una parte è integerrimo fino all'autolesionismo, dall'altra libidinoso, materialista e duro (si veda come liquida la propria fidanzata). Personaggio brusco, senza peli sulla lingua e privo di simpatia che costituisce la punta di un iceberg che annovera anche diversi personaggi ricalcati da altri contesti: Rebuffo, il general manager che tutto controlla e tutto dirige, è palesemente costruito su Luciano Moggi, mentre Iannece è copiato da Camilleri essendo il clone di Angelo Catarella dalla serie Montalbano.


Alla fine, viste le premesse e l'ottimo spunto iniziale, Domenica Nera delude le attese, a causa del ritmo lento e degli scarsi sviluppi della vicenda. Paglieri trasforma quello che dovrebbe essere un giallo in un qualcos'altro, una sorta di romanzo denuncia del marciume e dell'ipocrisia che pervadono la società italiana. Alla fine gli indagatori riusciranno a risalire a una verità parziale, utile a far venire a galla il tumore che pervade la società italiana e su cui tutti chiudono gli occhi pur di illudersi di credere a una realtà che tale non è. Ben si presta a introdurre la lettura il commento pubblicato su Panorama presumo nel 2006: “Lo scandalo del calcio? Per scoprirlo non ci volevano mesi di indagini e intercettazioni telefoniche. Bastava leggere Domenica Nera.”

 
L'autore Claudio Paglieri.
 
"Sono corrotti, chiaro. Non tutti, naturalmente. Ma parecchi, soprattutto tra i più famosi. E' come in molti altri mestieri: in politica, in magistratura, nel giornalismo, più sei in alto e più è facile che tu ci sia arrivato a forza di compromessi. Ogni arbitro ha il suo prezzo e non è detto che si tratti di denaro: c'è chi si accontenta di qualche bella serata al night, con hostess di lusso; chi lo fa solo per il potere e la fama e realizza i desideri del Palazzo per restare poi nell'ambiente, in qualche società, o andare in TV."

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