Autore: Fabio Calabrese.
Anno: 2023.
Genere: Horror - Weird - Fantascienza.
Editore: Dagon Press.
Pagine: 150.
Prezzo: 14,90 euro.
Ultima di sei antologie pubblicate per Dagon Press, dal 2008 al 2023, da Fabio Calabrese nel ricordo di Howard P. Lovecraft. Undici racconti, dalle trentasei pagine de Il Tempio Perduto alle tre di Sport Estremo, per quello che è in tutta evidenza (anche se io devo leggere ancora due delle precedenti antologie) il lotto meno riuscito nonché quello più estraneo alla narrativa del Solitario di Providence. Calabrese da l'impressione di scrivere diversi racconti al solo scopo di completare un lotto che fatica a delinearsi. In più di un caso escono fuori elaborati tutt'altro che spontanei. Lo scrittore si sforza di realizzare una nuova antologia tematica, sebbene le idee siano praticamente esaurite. Ne esce fuori un'antologia “annacquata” da una fantascienza assai prossima alla narrativa di Frederic Brown piuttosto che a quella di Lovecraft e al tempo stesso intrisa di riflessioni drammatiche sulle difficoltà dei rapporti familiari (in almeno tre racconti il protagonista rompe il rapporto con una moglie che, in tutta probabilità, non ha mai amato). I riferimenti a Lovecraft sono spesso meri e latenti inneschi che proseguono verso coordinate sovente più realistiche che fantastiche.
Ecco che tra gli undici racconti spicca quale migliore Libertà, un vero e proprio dramma esistenziale che non ha nulla del weird e che propone interessanti riflessioni sul condizionamento continuo e costante a cui ogni uomo è assoggettato fin dai primi insegnamenti educativi, tanto da prendere decisioni diverse da quelle effettivamente volute. Nonostante il vaghissimo rimando a The Outsider, le tematiche lovecraftiane sono del tutto assenti. Ci troviamo alle prese con un Calabrese introspettivo e riflessivo, che guarda al passato ed evidenzia che, al di là dei rimpianti, non è possibile porre rimedio a quanto ci si è lasciati alle spalle. Ne viene fuori una storia metaforica di valenza psicanalitica. Durante un'esercitazione militare, una scheggia si insinua nel cranio del protagonista mutandone gli atteggiamenti. L'uomo, in precedenza incostante e sregolato, si trasforma nel modello voluto dalla società e per questo riesce a fare fortuna (a scapito della felicità). È una sorta di burattino, non più capace di governare il proprio corpo finito sotto la direzione di un'entità aliena (che rappresenta la parte razionale e pragmatica contrapposta all'istinto e alla prospettiva del sogno). La tematica, seppur non virata al fantastico, è quella di film quali Venom (2018) con la volontà del protagonista compromessa da quella dell'ospite finché un giorno, a seguito di un incidente ferroviario, l'esito di una TAC rivelerà la presenza della scheggia. Rimosso l'oggetto estraneo, l'uomo tornerà a prendere possesso della propria vita ma la sua personalità si dimostrerà incapace di gestire quanto altri hanno deciso per lui.
Un altro racconto riuscito, sebbene di minore interesse autoriale, è Il Gatto Manul. Qui, per certi versi, Calabrese omaggia lo storico albo Diabolik, Chi sei? poi portato al cinema nel 2023 dai Manetti Bros. Durante un incontro tra un produttore cinematografico appassionato di caccia e uno sceneggiatore, il produttore mostra al suo ospite il grande felino imbalsamato che tiene celato in una stanza segreta. La visione, a poco a poco, ossessiona lo scrittore sempre più convinto di essere braccato dal felino. Calabrese suggerisce una componente sovrannaturale rappresentata da una creatura capace di aggredire nel sogno e di imprimere tracce evidenti sul corpo della vittima. L'epilogo verrà ritagliato e riproposto anche per l'assai meno riuscito L'Evocazione, dove torna l'idea della libertà perduta per effetto di un controllo asfissiante operato da un coniuge fin troppo invadente. Nell'occasione Calabrese cita l'inflazionatissimo Necronomicon per dare corpo a una creatura immaginaria personificazione delle paure dell'infanzia. Lovecraft, tuttavia, è ancora lontano.
Il Tempio Perduto è il terzo racconto a lasciarsi ricordare (bella atmosfera e affascinanti scenografie), nonostante un finale frettoloso e tutt'altro che lovecraftiano. Sword and Sorcery ben narrato e ben costruito in cui, come per L'Evocazione, c'è l'idea della materializzazione dal niente di una creatura (nella fattispecie una donna) di carne e ossa. Ingredienti tutt'altro che originali, con un mostro alieno (ovviamente un polipone) imprigionato che brama di liberarsi per vendicarsi sul mondo. Lo libererà il protagonista di turno, un aspirante stregone che ricorda assai più Indiana Jones (palese omaggio con la grotta meccanizzata che si trasforma in una specie di bocca letale) che un esperto di arti magiche. Seppure contestualizzato in un ipotetico medioevo, il plot non è troppo dissimile dal canovaccio del film The Deep Dark (2023).
Quarto e ultimo racconto degno di nota è il ritmatissimo Il Dito dell'Immortale, un curioso connubio tra il pantheon lovecraftiano (allusivo) e il mito del vampiro (esplicito) che mischia il fantastico al giallo di valenza medical thriller. Calabrese gioca bene sugli archetipi, non inventa niente ma tiene le redini della storia fino all'epilogo riuscendo in ciò che più sa fare: divertire.
Un altro racconto che finge di omaggiare Lovecraft (il riferimento va a The Hound (“Il Cane”, 1924) è L'Uomo del Cimitero. Come per Libertà, tuttavia, non vi è niente di Lovecraft e, nella fattispecie, neppure del genere fantastico. È la classica storia ottocentesca della paura dell'inumazione prematura, a cui Calabrese collega l'operato di un profanatore di tombe a caccia di gioielli e ricchezze. Storia dunque macabra, allineata alla tradizione di fine ottocento (si veda anche The Body Snatcher di Robert L. Stevenson) con un finale tanto crudele quanto prevedibile. Carino, ma fuori tempo massimo.
L'Albero del Giardino sotto Casa, Il Mostro e L'Ambasciatore sono tre microstorie di fantascienza con alieni cattivi che di lovecraftiano hanno poco o nulla. Dei tre è più interessante, per le premesse, Il Mostro dove si allude a un futuro in cui l'homo sapiens è stato soppiantato dall'homo octopus. Narrato con uno stile un po' fanciullesco, propone un epilogo in cui non è ancora stata scritta l'ultima parola nella guerra tra umani (esiliati su Marte) e alieni. Il taglio dato alla storia è alla Frederic Brown con il classico effetto del ribaltamento delle prospettive introdotto da Sentry (“Sentinella”, 1954). Sulla medesima falsa riga si muove L'Ambasciatore che cambia ambientazione (ci spostiamo dalla terra del futuro a un pianeta alieno) mantenendo l'idea dell'uomo mostro rispetto ai canoni estetici alieni. Più carino L'Albero del Giardino sotto Casa in cui ci imbattiamo in un albero dai bizzarri colori che cresce d'improvviso in un terreno, subendo strane metamorfosi ogni volta che una galla luminescente si forma al suo vertice. Che mistero ci sarà sotto? Ne farà le spese la curiosa protagonista.
Sport Estremo e Dai Culti Innominabili tentano con poco costrutto la via della parodia lovecraftiana per celare quello che in realtà sono: due modestissimi riempitivi che sembrano scritti, per contenuti, da uno scrittore alle primissime armi.
In definitiva I Mostri agli Angoli delle Strade, titolo che fa il verso alla prima raccolta di racconti di Lovecraft pubblicata in Italia (correva l'anno 1966), garantisce una lettura, fresca e leggera, all'insegna del divertimento, tuttavia si rivela di qualità inferiore rispetto alle altre antologie di Calabrese. Lo scrittore triestino spaccia il lavoro come la sua sesta antologia dedicata al Solitario, sebbene gli omaggi qui siano molto ridotti e sovente forzati. Ne viene fuori un libro trascurabile ma, allo stesso tempo, da collezionare per chi abbia già acquistato i precedenti volumi della serie. Riporto qui di seguito i link delle antologie di Calabrese da me recensite:
Il Segno di Yog Shotot: https://giurista81.blogspot.com/2024/03/recensione-narrativa-il-segno-di-yog.html
Sulle Orme di Alhazred: https://giurista81.blogspot.com/2024/07/recensione-narrativa-sulle-orme-di.html
Progenie degli Abissi: https://giurista81.blogspot.com/2025/03/recensione-narrativa-progenie-degli.html

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