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giovedì 15 agosto 2024

Recensione Narrativa: SPEDIZIONE VERSO IL NIENTE di Dean R. Koontz

Autore: Dean R. Koontz. 
Titolo originale: Warlock.
Anno: 1972. 
Genere: Post-Apocalittico - Survival. 
Editore: Mondadori, collana Urania (1977). 
Pagine: 168. 
Prezzo: Fuori catalogo.
 
Commento a cura di Matteo Mancini.  
A circa quindici anni dalla mia ultima lettura di un romanzo di Dean Koontz (ne ho letti due), durante una passeggiata per il mercato cittadino, mi è capitato di imbattermi in un lotto economicamente assai vantaggioso di romanzi di questa celebre penna del thrilling, negli anni novanta addirittura reputato il rivale numero uno di Stephen King. Non ho potuto dunque trattenermi dal mettere a segno un acquisto di cinque volumi (prendendo molte delle sue opere fondamentali) e di andare a ripescare in giro per la rete le mie due vecchie recensioni a lui dedicate.

Vediamo prima di fare un breve profilo dell'autore.

Scrittore estremamente prolifico (si parla di oltre cento opere in un cinquantennio di carriera), pressoché coetaneo del “Re” (un anno di differenza), con una lunga gavetta alle spalle prima di “esplodere” come fenomeno editoriale (non che prima fosse un misconosciuto, sia chiaro). Koontz ha firmato quasi quaranta romanzi (molti dei quali disconosciuti), tra il 1968 e il 1980, prima di diventare uno scrittore affermato in grado di vedere decine di milioni di copie per volume per un totale che, a oggi, supera le cinquecento milioni di copie vendute nell'arco di tutta la carriera.

Cresciuto in una famiglia problematica, vittima di abusi continui di un padre alcolizzato, si è dato alla scrittura appena ventenne grazie alla moglie che gli ha permesso di vivere da mantenuto per cinque anni, consentendogli di licenziarsi dalla professione di insegnante di inglese così da vedere se avesse o meno la stoffa per diventare uno scrittore professionista. Trincerato dietro a decine di pseudonimi, prende l'abbrivio per ragioni meramente alimentari. Il giovane Koontz scrive di tutto, persino una trentina di romanzi pornografici (Koontz non conferma), arrivando a pubblicare otto romanzi all'anno nell'ambito della narrativa pulp. È la fantascienza, però, il suo campo d'azione. Fin dagli inizi, si notano le caratteristiche che diventeranno il suo marchio di fabbrica ovvero la propensione per gli intrecci contaminati, che usano la sci-fi ma la miscelano a componenti orrorifiche e soprattutto a impostazioni thrilling, dove inizieranno sempre più a farsi strada la parapsicologia e personaggi dotati di poteri soprannaturali (caratteristica questa in comune con King).

Sebbene non sia inizialmente uno scrittore di successo, i romanzi di Koontz arrivano subito all'estero, a dimostrazione di un qualità generale anche delle prime opere non proprio trascurabile. In Italia giunge già nel 1969, ad appena un anno di carriera, con la pubblicazione all'interno della collana Urania del suo romanzo d'esordio: Star Quest (“Jumbo 10 Il Rinnegato”). Proprio sull'Urania confluiscono sei delle sue prime opere, una di queste (The Long Sleep, 1975, tradotta come “Sogno dentro Sogno”) sotto lo pseudonimo John Hill. In questo gruppo iniziale brilla soprattutto Phantoms! (1983), apparso nelle edicole nel 1985, uno sci-fi che lascia sempre più campo all'orrore cosmico. In Italia è un autore che piace fin da subito. Interessate alla sua produzione sono la Collana Galassia della Casa Editrice La Tribuna, la Delta Fantascienza Eroica e soprattutto la "storica" Editrice Nord (due pubblicazioni) e la Fanucci. Queste ultime due pubblicano, rispettivamente, due delle opere principali dell'inizio carriera dell'autore: A Darkness in my Soul (“Sonda Mentale”, 1972) e Demon Seed (“Generazione Proteus”, 1973), forse la più celebre tra tutte le opere del primo decennio di produzione.

Negli anni ottanta Koontz diventa sempre più mainstream, in particolare con l'uscita del thriller con elementi horror Whispers (1980), che in Italia arriverà solo nel 1990 grazie a Sonzogno. Il romanzo consente all'autore di scalare le classifiche delle vendite e  di cambiare il suo registro. Si ridimensiona la fantascienza, mentre si amplifica l'interesse per il thriller contaminato, dove sono sempre più frequenti le figure dei serial killer, dei veggenti e dei complotti governativi. Finisce così nel mirino, nel nostro mercato editoriale, della Sperling & Kupfer e della Bompiani, in quei tempi interessate all'horror delle grandi firme contemporanee (King, Barker, Campbell e via dicendo). In due decenni, tra metà anni ottanta e fine anni novanta, Koontz diventa una celebrità in America e oltreoceano, Italia compresa dove i suoi romanzi vengono regolarmente tradotti e venduti nelle librerie delle città. Proprio in questo ventennio si trovano i suoi “capolavori”. Romanzi quali Wathcers (“Mostri”, 1987), Strangers (1986), Twilight Eyes (“Là Fuori, Nel Buio, 1985), Lightning (“Lampi”, 1988) fino a Intensity (1995) e Odd Thomas (“Il Luogo delle Ombre”, 2003) diventano dei cult reputati tra i migliori del genere, quest'ultimo persino citato da Alessandro Manzetti nel suo catalogo dedicato ai migliori 150 horror dal 1986 a oggi.

Un successo che porta l'autore, pur se con scarso successo, a sbarcare anche a Hollywood. Sua la novelization The Funhouse (“Il Tunnel dell'Orrore”, 1980), uscita prima dell'omonimo horror diretto da quel geniaccio di Tobe Hooper. Un romanzo quest'ultimo inizialmente pubblicato sotto pseudonimo (Owen West), a dimostrazione di quanto il nome Koontz non fosse ancora forte, sebbene già trasposto in due occasioni con pellicole quali la produzione franco-italiana Les Passagers (1977) dal thriller Shattered (“In un Incubo di Follia”, 1973), interpretata dalla star Jean Louis Trintignant, e il più famoso Generazione Proteus di Donald Cammell. Dagli anni '80 fino al 2013 arriveranno altre sei pellicole cinematografiche, altrettanti film televisivi e un paio di sequel. Tra i film più conosciuti (niente di particolare successo) citiamo Alterazione Genetica (1988, da Watchers), il thriller Premonizioni (1995, da Hideaway - “Cuore Nero”) con Jeff Goldblum, Phantoms (1998) con Ben Affleck e Il Luogo delle Ombre (2013 da Odd Thomas) diretto dal regista de La Mummia Stephen Sommers.

Possiamo definire Koontz uno scrittore altalenante, che si muove a cavallo tra fantascienza, thriling e horror parapsicologico. Attivo da circa cinquant'anni, ancora sulla cresta dell'onda, ha dato il suo meglio tra la metà degli anni '80 e la metà dei '90. Vanta una larga schiera di fan, ma non troppi premi lettterari: quattro nomination ai Bram Stoker Award per i romanzi Midnight ("Mezzanotte", 1989), Hideaway ("Cuore Nero", 1992) e Fear Nothing ("L'Uomo che Amava le Tenebre", 1998).

La copertina originale del romanzo.

Quest'oggi analizziamo un'opera della sua prima parte di produzione, un romanzo finito nell'oblio e mai citato nelle classifiche di gradimento dei lettori.

Si tratta della mia prima lettura a firma Koontz, acquistato, credo nel 2006, per 1 euro in un bazar dell'usato di Livorno, dove si vendeva di tutto. Sto parlando di Spedizione verso il Niente, pubblicato in origine nel 1972 col titolo Warlock. Siamo lontani anni luce, per tematiche e contenuti, dal Koontz che avrebbe riscosso successo interplanetario, ma già si nota la sua capacità di miscelare molto bene generi diversi.

Abbiamo una prima parte thrilling sulla scia di Dieci Piccoli Indiani, sebbene alle ambientazioni claustrofobiche di Agatha Christie si sostituiscano spazi aperti in un’atmosfera medievale che, analizzata a posteriori, ricorda molto la seconda parte del film Doomsday (2008) di Neil Marshall. Ed è proprio nel filone di questa tipologia di film che si inserisce Warlock (nulla a che fare con l'omonimo film horror di inizio anni novanta con Julian Sands), che dal thriller passa a una parte centrale fantastica per concludersi nel post-atomico vero e proprio.

Al centro dell'intreccio vi è una spedizione (appiedata) di soldati intenti a scalare dirupi e catene montuose alla caccia dei leggendari veicoli di cui si suppone fossero state dotate le antiche civiltà che hanno vissuto nell’ignota landa denominata “il Niente”. Lo scopo della marcia è quello di evitare all’esercito rivale di impossessarsi dei mezzi in questione per costringerli a una facile resa.

La spedizione però sarà tutt’altro che agevole. Gli uomini, guidati da un Maestro dotato di poteri telepatici (già si nota la cifra kinghiana di Koontz, che non era ancora apparso sulla scena editoriale), dovranno vedersela con il clima glaciale e soprattutto con due assassini che si mescolano tra loro, facendo strage di soldati. Superate le montagne dovranno inoltre addentrarsi in una foresta di cristallo (echi ballardiani) dove strani volti umani sveleranno di essere intrappolati in quel luogo da secoli. Ma i pericoli non finiranno qui, strani apparecchi sorvoleranno i cieli sputando fuoco e fiamme sui viandanti finché questi ultimi si imbatteranno in ciò che rimane dell’antica civiltà: veicoli distrutti, treni infarciti di scheletri, creature mutanti pronte a palesarsi agli occhi dei superstiti. Insomma un contesto scenografico ben in aticipo sulla saga di King meglio nota sotto il titolo de La Torre Nera.

In buona sostanza, ci troviamo al cospetto di un’opera che evolve passando di livello in livello, tra ambientazioni e problematiche distinte. Dean Koontz regala alcuni momenti descrittivi visionari difficilmente dimenticabili. Su tutti citerei la descrizione della foresta di cristallo, ma anche le “scene” in cui vengono lanciati nel cielo gli uccelli “strillatori” (animali che volano in ricognizione e poi riferiscono al loro istruttore ciò che hanno visto). Intelligente, anche se non certo un’innovazione filosofica di Koontz, la riflessione finale sulle conseguenze che è capace di generare una guerra “a distanza” (con i soldati che non si rendono conto di uccidere, perché non sentono le grida e non vedono tutto l’orrore che ne consegue) rispetto alla guerra corpo a corpo tipica degli scontri dell'ottocento.

Warlock, da noi Spedizione verso il Niente, è un libro assai scorrevole di cui conservo un buonissimo ricordo (ripeto, l'ho letto quindici anni fa) non ancora scritto con quel taglio commerciale che caratterizzerà diversi romanzi successivi di Koontz. Purtroppo non è stato più ristampato. E' comunque facilmente recuperabile su ebay. A mio avviso è da rivalutare. Imperdibile per gli amanti dei post-atomici, essendo, sull'argomento, tra i migliori Urania che ho letto. Penso che difficilmente uscirà dalla mia top ten dell'autore.

 L'autore Dean R. Koontz.

 

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