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martedì 3 ottobre 2023

Recensione Narrativa: YOGA MASTER FIGHTER di Rich Cole.

Autore: Rich Cole.
Titolo Originale: The Yoga Master Fighter.
Anno: 2021.
Genere:  Azione / Arti Marziali/ Parodia / Fantastico.
Editore: Seagull Editions.
Pagine: 168.
Prezzo: 14.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini. 

INTRODUZIONE

Nel secolo dell'affermazione di internet, dell'avvento dei social network e di una comunicazione diffusa in cui niente sembra sfuggire a chi voglia trovare informazioni, può ancora sussistere un mistero legato alla paternità di una serie di romanzi di fresca pubblicazione? La risposta sembrerebbe esser negativa, eppure il catalogo delle indipendenti Seagull Editions, piccola realtà editoriale della provincia di Caserta, lascia più di un dubbio nelle mente degli appassionati che non si fermano alle apparenze.

Sfogliando il catalogo dell'editore, infatti, figurano più di trenta romanzi, ciascuno dei quali di circa centocinquanta pagine, sfornati nell'arco temporale di tre anni dal misterioso Rich Cole (non lo trovate da nessuna altra parte). Solo tre di questi testi sono stati dati alle stampe in italiano, mentre i restanti (quasi tutti solo in inglese) sono disponibili in formato e-book presso il sito della Seagull Editions.

Chi è Rich Cole? La quarta di copertina ce lo descrive come un americano cresciuto nel Wyoming che è passato da un lavoro a un altro (fattorino, benzinaio, commesso e critico cinematografico). Ciò che suona molto strano, anche alla luce della narrativa dallo stesso proposta che è figlia di quelle produzioni cinematografiche grindhouse riportate in auge delle pellicole di Quentin Tarantino, è che Rich Cole non compaia su portali quali goodreads né risulta associato ad altri editori. In altri termini, si tratterebbe di una scoperta delle Seagull Editions che gli avrebbero dato voce e spazio in Italia, bypassando il ben più ampio e florido mercato d'oltreoceano. Insomma, mentre gli scrittori italiani di weird e di fantastico sognano di sbarcare sul mercato americano, Rich Cole avrebbe fatto l'inverso.

Prende allora spazio l'idea che si sia operata un'intelligente operazione commerciale sulla scia delle collane di narrativa (e cinema) popolare italiana degli anni sessanta e settanta, quando nelle edicole pullulavano collane su collane di narrativa gialla, fantascientifica e horror in cui gli scrittori italiani (spesso legati al mondo del cinema) si trinceravano dietro pseudonimi anglofoni. Ed è proprio a questa narrativa che è legato Rich Cole seppure, rispetto ad allora, con un palese rinnovamento dovuto alle contaminazioni cinematografiche. I volumi di Cole sono dunque accattivanti, veloci e divertenti per il loro strizzare l'occhiolino ai fan del cinema bis. Tale approccio è fin da subito evidente dai titoli (quasi tutti, purtroppo, non tradotti in italiano). Lo spettro dei generi trattati è pressoché universale e assume valenza contaminante. Western, azione, fantascienza, thriller, giallo, avventura e horror accompagnano le varie declinazioni della fantasia del misterioso autore e tendono a fondersi tra loro all'insegna del più sfrenato e scatenato intrattenimento. Così ecco i temi classici della macchina indemoniata (Evil Car), del conflitto tra alieni e cowboys (Cowboys, Pirates & Aliens), degli hunger games (Guida!), dei mostri marini famelici (Il Ragazzo e il Grande Squalo Bianco), degli omicidi grandguignoleschi (Parts), delle interazioni con i misteri dell'universo (The Landlords) o delle indagini di polizia per mettere freno all'azione di un serial killer (Night of the Pig). Rich Cole diviene un nome perfetto, soprattutto per la sua clamorosa prolificità, per tentare di scalare le classifiche delle vendite sul mercato dei prodotti popolari di derivazione cinematografica. Sorprende constatare la scarsa diffusione e conoscenza di questi testi, tanto che non sono riuscito a trovare recensioni in rete.


IL ROMANZO

Yoga Master Fighter rappresenta in modo perfetto la narrativa di questo curioso scrittore. Immaginate un mix di Commando, Kill Bill Vol. 1, Matrix e i film con i super-eroi, usando come protagonisti un improbabile marzialista dai capelli raccolti in una crocchia, che veste con un poncho rosa shocking e leggins verdi, accompagnato da una sorta di Chiara Ferragni costantemente preoccupata dalle oscillazioni dei likes sui vari portali internet. Aggiungete dialoghi surreali che ricordano i film di Pozzetto e Villaggio e, soprattutto, un ritmo forsennato dall'inizio alla fine pieno zeppo di combattimenti marziali, sparatorie, inseguimenti automobilistici e tentativi di manipolazione mentale. In tale contesto si alternano un complesso di soggetti sopra le righe in cui fanno la loro comparsa persino gli attori Chris Hemsworth, Bill Murray e Robert Downey Jr (fanno parte di una setta che compie sacrifici umani e che vorrebbe bere il sangue del protagonista), oltre improbabili guru che bramano di rivoluzionare il mondo, novelli Morpheus che assumendo le forme di Iggy Pop addestrano il protagonista a sviluppare le proprie abilità marziali in combattimenti che avvengono in una dimensione altra (il subconscio del protagonista), c'è addirittura la personificazione del Gran Maestro Shiva che discende dal cielo e dulcis in fundo un Presidente degli Stati Uniti che pratica tutte le discipline new wave pretendendo che si insegni yoga ai militari.

Ne esce fuori un romanzo volutamente folle, che non si prende sul serio e che gioca a dissacrare il cinema d'azione hollywoodiano tenendo accesa l'attenzione dei lettori appassionati del cinema bis per tutto il suo corso. Non a caso la storia è ambientata proprio a Hollywood. Protagonista è un fricchettone che non riesce a trovare un posto di lavoro e passa i suoi pomeriggi in una palestra in cui si pratica yoga, venendo dileggiato dai maschi alfa. Un giorno, per mero caso, scopre su un libro (scritto in sanscrito!?) l'ottantacinquesima e misteriosa posizione dello yoga. “Si dice che apra l'accesso al Paradiso e all'Inferno, e porti con sé un potere enorme.” Da perfetto incosciente e biscazziere, il “nostro” esegue la posizione e pubblica su youtube la foto in cui rappresenta la figura. Ha inizio così un'isteria che porta tutti i fanatici di yoga del paese a muoversi sulle tracce dell'ardito allievo. Organizzazioni mafiose, sette, polizia e persino il Presidente degli Stati Uniti si lanciano in una caccia all'uomo sulle orme del “nostro” che si ritrova, da un giorno a un altro, eroe per caso. Hugh Benton infatti, sulla scia di Neo, è l'eletto, sebbene, a differenza del personaggio di Keanu Reeves, sia un perfetto idiota. L'aver eseguito quella che viene chiamata “la Divina Asana” conferisce al protagonista dei “super poteri yoga” che gli permettono di metabolizzare ed eseguire tutte le tecniche marziali, di comunicare a distanza col subconscio delle persone e di entrare in relazione con entità dell'altrove.

Cole porta avanti il romanzo facendo cadere il protagonista da una mano all'altra, costringendolo a mirabolanti imprese per sottrarsi dalle catture (si ritroverà addirittura ad andare in meta, da invasore, durante una partita di football americano!?). Gli sviluppi, talvolta forzati (perché il libro sacro viene portato all'interno di uno stadio per essere nascosto? Perché, dopo aver rapito la ragazza, la banda mafiosa rinuncia a imprigionare il protagonista?), sono volontariamente stereotipati (con tanto di rapimento della ragazza del “nostro” per motivi estorsivi), sebbene gli esiti siano del tutto sbalestrati fino al pirotecnico finale. Per capire la portata del testo basti citare l'inseguimento automobilistico in cui Hugh, sportellato dall'auto del cattivone, esce dal veicolo lanciato in velocità per calarsi sul cofano dell'avversario e aggrapparsi al tergicristalli (!?), col manigoldo che sa bene come metterlo in difficoltà: “L'altro attivò i tergicristalli per stordirlo con l'acqua e farlo scivolare” (!?).

Dissacrante l'epilogo. Dopo aver debellato tutti coloro che avrebbero voluto vederlo morto, così da strappargli il mistero dell'ottantacinquesima posizione, Hugh si presenta alla riunione dei “Super eroi della vita reale” perché intende “combattere il crimine come una sorta di vigilante”. Una perfetta premessa per un sequel, se non fosse per la risposta dei vari super-eroi della città. Un po' come il Santamaria de “Lo Chiamavano Jeeg Robot”, Hugh si sente dire che esistono sul web codici e statuti che impongono a un super-eroe di calzare un maschera e poi... “è difficile mettere paura a dei criminali con... cosa sono quelli? Dei leggins Edm?” Per fare il verso alla Pastorelli, del resto, “ma che si è mai visto un super-eroe con i mocassini?


Yoga Master Fighter, che avrà anche due sequel, è dunque una parodia sia dei picchiaduro americani alla Chuck Norris sia dei grindhouse d'azione, con strizzate d'occhio per i blockbuster dedicati al cinema dei super-eroi e a Matrix. Il divertimento è assicurato, a condizione che si comprenda la portata del progetto che non vuol essere realistico e che gioca con una lunga serie di citazioni (non manca neppure l'allenamento col marzialista che deve camminare tenendo in sospeso due secchi ricolmi d'acqua).

La confezione è buona, così come lo stile che non appare affatto amatoriale. Il volume è impreziosito da quarantasette note di margine che spiegano i termini d'uso in America (aspetto che farebbe protendere alla firma effettiva di uno statunitense) o i nomignoli che il protagonista affibbia ai suoi rivali e che si ricollegano a serial televisivi anni ottanta non sempre arrivati nella nostra penisola. Si deduce, pertanto, una grossa passione, da parte di Cole, per la settima arte, del resto l'autore si è formato su una fanzine (ButaMuta) dedicata al cinema Grindhouse. Presto arriveranno qua altre recensioni, essendo in mio possesso anche Guida! e Il Ragazzo e lo Squalo Bianco.

Non capita tutti i giorni di scontrarsi con dei criminali per un libro misterioso che contiene una posizione yoga sconosciuta fino a poco tempo prima.”

2 commenti:

  1. Buonasera e complimenti per la recensione che io per primo come Editor della Seagull ho molto apprezzato. Si vede che è scritta da un amante del genere pulp, e sì, c'hai azzeccato anche sul fatto che facciamo il ragionamento inverso rispetto l'editoria italica nel pescare fuori dal barile nostrano in cerca di autori che non sono stati pubblicati in casa loro e dei quali in rete non trovi praticamente nulla. Riguardo Rich Cole posso solo dirti che è stata una faticaccia convincerlo e che le hai centrate quasi tutte. In genere siamo abituati a ripagare con un "gesto di cortesia" quanti ci fanno un minimo di pubblicità, e in casi come questo fatta peraltro in maniera appassionata, diretta e senza "sbausciate". Tra i nosrùtri autori indicamene uno che ti attira. Personalmente ti direi l'italo-greco Pier Maria Colombo, ma giusto perchè ne curo direttamente l'editing della serie di romanzi su Gioncavallo. Senza fretta e puoi ritenermi a disposizione per uno scambio di battute sul tuo blog; sarà solo un piacere. Francesco Martino

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    1. La ringrazio per i complimenti, ovviamente è benvenuto qua sul blog che, come può vedere, è quasi interamente dedicato alla narrativa.
      Sono un grande appassionato (e piccolo scrittore) sia di narrativa fantatica/terrore (soprattutto della prima metà del novecento, ma non solo) che di cinema di genere (ho curato una tetralogia dedicata allo spaghetti western), sebbene poi io mi interessi anche di altro (dallo sport alla criminologia).
      Penso che PIER MARIA COLOMBO mi possa interessare. Ho letto la sinossi dei suoi romanzi e mi pare che sia un mix di fantastico e avventura calata in un contesto storico.
      Presto recensirò un altro volume di Cole.
      Grazie ancora per la risposta.

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