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martedì 6 marzo 2018

Recensione Narrativa: RIVISTA ZOTIQUE - Inverno 2017.



Direttore e Curatore: Pietro Guarriello.
Genere: Rivista del Fantastico con saggi, interviste, recensioni e racconti originali di scrittori affermati.
Editore: Dagon Press.
Indirizzo di Redazione: Viale delle Orchidee, 6, Pineto (Te).
Numero: Anno I, N.1.
Testi in ordine di presentazione: Luca Rasponi, Pietro Guarriello, H.H.Ewers, Giuseppe Marotta, Maria Antonietta Parra, Mary Fortune, Arthur Machen, Cesare Buttaboni e Howard Pease.
Pagine: 194.
Prezzo: 14 euro.

Commento di Matteo Mancini.
"Pubblicazione aperiodica e amatoriale senza fini di lucro e a tiratura controllata e limitata, intesa a promuovere la divulgazione della letteratura weird e fantastica attraverso racconti, saggi, recensioni, articoli e documenti." Così Pietro Guarriello pesenta la sua ultima fatica, una rivista collettiva in cui il suo peso, quanto a questo primo numero, tende a essere prevelanete sia in chiave di contributi sia in chiave di ideazione e scelta dei testi. Chiamata Zotique, in omaggio allo scrittore Clark Ashton Smith, uno dei c.d. Tre Moschettieri della rivista pulp di inizio novecento Weird Tales (gli altri due erano Howard P. Lovecraft e Robert E. Howard), la rivista spicca subito per un'eccelsa veste grafica, assai più simile a un libro illustrato che a una rivista di fortuna. Stona allora quell'"amatoriale" che non deve intendersi quale sinonimo di approssimativo o di dozzinale, quanto quale prodotto di chi non ha la fortuna di essere professionista ovvero un soggetto che riceve compensi idonei per il lavoro prestato a ristoro dello "sforzo" o comunque di corrispettivo per la condivisione di anni di studio alla base di opinioni più o meno personali inerenti al grande mondo della narrativa fantastica. Guarriello di amatoriale, infatti, ha davvero poco e, qualitativamente parlando, ha tutto (meno l'adeguato trattamento economico) per essere considerato un professionista. Del resto non lo si scopre certo a seguito di questo progetto, essendo ormai da anni uno degli studiosi e appassionati del genere più colti nel panorama di nicchia (uso questo termine al posto di underground, perché lo ritengo assai più appropriato). Traduttore, antologista, selezionatore di lavori, editore a capo della non troppo prolifica (ahinoi) Dagon Press, Guarriello è soprattutto un saggista sopraffino e lo dimostra ancora per l'ennesima volta.

Apre la sua Zotique con un contributo di Luca Rasponi intitolato Elogio della Letteratura Fantastica: Horror, Fantascienza e Fantasy. Testo tanto semplice quanto chiaro e calibrato, utile peraltro a comprendere la ragioni che stanno alla base della nascita del genere ("Il fantastico non si configura come una semplice fuga dal reale, bensì come una lente nuova e sempre diversa attraverso cui guardare la realtà stessa"). Rasponi non si perde in disamine dotte o arzigogolate, ma punta all'essenziale. Niente a che fare con "l'accademia" di uno Tzvetan Todorov (a cui Guarriello dedica il primo numero della rivista con una citazione iniziale), senz'altro faro centrale per lo studio approfondito della materia (si veda il suo La Letteratura Fantastica), ma un approccio adatto a chi affronta per la prima volta la materia. Ecco così che viene spiegata al lettore (meglio ancora se neofita) sia la nascita dei tre grandi sottogeneri del fantastico, con i loro racconti e autori cardinali, sia gli sviluppi e le strade prese, in chiave evolutiva, dai vari filoni e sia cosa debba intendersi per "horror", "fantascienza" e "fantasy". Un inizio dunque giusto e fondamentale per addentrarsi nella materia senza il rischio di avere le idee poco chiare.

La rivista prosegue con un eccelso speciale sullo scrittore tedesco Hanns H. Ewers, scrittore di cui abbiamo già ampiamente parlato su queste pagine in occasione delle recensioni dell'antologia Il Ragno e Altri Racconti e del romanzo Alraune - La Mandragora. E' Guarriello a confezionare l'articolo, formato da trenta pagine scarse, raccontando la vita e le opere di genere fantastico di questo controverso, quanto maledetto, autore che si autodefiniva una viandante nei giardini della follia. Ancora una volta, la fanno da padrone la semplicità, la chiarezza espositiva e la scorrevolezza del testo. Guarriello, intoltre, delizia il suo pubblico proponendo tre racconti inediti in Italia dello scrittore ovvero Carnevale a Cadice, Il Mimo Crocifisso e Nel Paese dei Mostri. Scelta, quest'ultima, che rende imperdibile l'acquisto per tutti i cultori del genere e, più in particolare, per gli studiosi della narrativa fantastica teutonica.

Sempre Guarriello offre la propria interpretazione del primo romanzo scritto da William H. Hodgson, Naufragio Verso l'Ignoto, che viene presentato e analizzato con tanto di intervista all'ultima autrice della traduzione uscita in Italia (la giovane Maria Antonietta Parra).

Dopo il dossier su un grande maestro del genere e l'analisi di un classico di grande richiamo nell'ambito del genere, Guarriello inaugura la sezione "Le Donne del Weird" presentando la misconosciuta Mary Fortune (da non confondersi con la più famosa Dion Fortune), entrata nella storia della letteratura del brivido per esser stata la prima scrittrice di sesso femminile a far uscire un racconto horror in Australia. Guarriello ne ripercorre la carriera, ne plasma un profilo e ci racconta i suoi tanti problemi esistenziali e la volontà di trincerarsi dietro uno pseudonimo per proteggere la propria vita privata, ma ci fa anche capire quanto difficile fosse per una donna dell'ottocento affermarsi in un mondo considerato ad appannaggio di nobil donne o maschi. "Sono ciò che i miei amici - ehm - i miei conoscenti a due zampe, chiamano una persona molto eccentrica e una creatura piuttosto peculiare" così amava definirsi la Fortune (donna nord irlandese emigrata in Oceania). Un po' come per Ewers, Guarriello sublima il momento dando alle stampe, per la prima volta in Italia, il racconto in questione: La Maniaca Bianca. Una scelta che trasforma, sempre più, Zotique in una prelibatezza da collezionisti assetati di novità tanto da tramutarsi in oggetto dei desideri con L'Occultismo in Letteratura di Arthur Machen. Saggio, quest'ultimo, che mette in chiaro il pensiero dell'autore de Il Grande Dio Pan circa l'occultismo delle origini e quello a lui attuale (figurarsi cosa avrebbe pensato di quello del nuovo secolo) e quanto questo abbia avuto influenza sulla letteratura. Machen evidenzia come l'esoterismo sia sempre più diventato essoterico ovvero impoverito nella sua vera essenza, depauperato dall'allegoria di base in favore di un approccio non più metaforico quanto supposto reale. Un involgarimento che lo porta a stroncare la cialtronaggine, a suo dire, di medium, satanisti e persino teosofici. Usa, per far capire questo, la scienza alchemica da intendersi, nell'accezione antica, quale ricerca della trasmutazione dell'uomo (e non dei metalli) così da liberare l'anima dalle catene del materialismo. E così come gli alchemici del volgo si sono involuti in personaggi alla caccia della formula per trasformare il piombo in oro, così hanno fatto gli altri operatori dell'occulto. Premessa questa sua critica all'esoterismo dell'epoca, Machen si sofferma sulla narrativa dell'ultimo secolo, avendo come riferimento la prima metà del novecento come termine estremo dell'arco temporale. Articolo interessante nella parte generale, che diviene invece veloce e dalla consistenza di piccole pillole relativamente ai racconti o romanzi, ad avviso di Machen, da salvare e recuperare e altri da censurare o comunque da ritenere menzionieri. Anche qua è da lodare l'impegno di Guarriello di dotare il testo di una serie infinita di note per renderlo fruibile anche ai non iniziati (al genere). Un lavoro davvero eccelso quello del curatore, non ci stanchiamo di ripeterlo.

La parte terminale della rivista vede una lunga serie di recensioni delle ultime novità editoriali datate 2016 e 2017 in ambito fantastico, in particolare dedicate alla ristampa dei grandi classici del genere andati in oblio e di nuovo ripescati (autori quali Hogg, Stoker, Dickens etc). Ci guidano in questa carrellata, assai utile per gli acquisti, Guarrielo prima (recensioni e critica dei testi ultra dettagliate) e poi l'amico Cesare Buttaboni (assai più sintetico e panoramico) per ritornare su Guarriello con la sezione dedicata alle uscite all'estero.

Chiusura con un racconto dello scrittore ottocentesco Howard Pease intitolato Il Sosia.

Che dire in conclusione? Grandissimo lavoro e grande professionalità per un rivista che si legge con facilità ed entusiasmo, indirizzata agli studiosi del genere e a coloro che desiderano perfezionare e ampliare la propria cultura fantastica, ma anche a chi intende affacciarsi per la prima volta a questa branca che, ad avviso di chi scrive e a dispetto di chi ha la puzza sotto il naso, è da reputarsi eletta con la "E" maiuscola (si veda la citazione di Machen che appongo in calce). Un progetto, data anche la scarsa potenza economica della casa editrice, da lodare prima e poi promuovere e sostenere anche in virtù di un prezzo che, data la confezione e soprattutto la qualità dei testi, dir risibile è davvero dir poco (14 euro per 190 pagine tra cui sei inediti da collezionisti). La promozione della narrativa fantastica passa soprattutto da questi piccoli volumi, piccoli solo per la natura della casa editrice che è alle spalle ma eccelsi per passione e competenza dei coinvolti. Ogni acquisto rende sempre più viva la rivista e fa sì che possa sopravvivere, trasformando gli acquirenti non in meri ricevitori passivi di informazioni ma in partecipanti attivi a un gruppo che vuol raccontare e proporre ancora molto pur di far emergere dagli abissi del tempo i grandi maestri del fantastico. Da avere in biblioteca, magari nutrendo la speranza, per nulla imponderata in considerazione della tiratura limitata, che possa diventare un volume da collezione (vi ricordo gli inediti che vi sono all'interno). PROMOSSA A PIENI VOTI. Oltre tutto, potrebbe essere un affare aggiudicarsela.

Il Direttore di Zotique
PIETRO GUARRIELLO.

"Forse il vero occultismo è da ricercarsi nei libri di coloro che mai con consapevolezza hanno provato a scrivere di cose segrete, nelle melodie inascoltate, e sono gli incantesimi più potenti che i rivestimenti magici aprono sulla piena visione del mondo invisibile." (Arthur Machen, The Literature of Occultism, 1899).

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