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sabato 8 marzo 2025

Recensione Narrativa: LA SFERA DEL BUIO di Stephen King.

Autore: Stephen King.
Titolo Originale: Wizard and Glass.
Anno: 1997.
Genere:  Fantastico: IV capitolo saga La Torre Nera.
Editore: Sperling & Kupfer.
Pagine: 670.
Prezzo: 15.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.

Sprague de Camp coniò la definizione Swords & Sorcery per parlare di un genere fantasy, ideato da Robert Ervin Howard, incentrato su spada e sortilegi. Leggendo la saga La Torre Nera e, più in particolare, questo suo quarto episodio potremmo parlare di Guns & Sorcery ovvero pistole e sortilegi.

Meno brillante dei precedenti episodi, Stephen King con La Sfera del Buio rallenta i ritmi della narrazione mandando pressoché in pausa la storia principale. Il pezzo forte del volume infatti è un episodio extra (di cinquecento pagine!?) caratterizzato da una lunga digressione costituita da un racconto dentro la narrazione point to point che costituisce la tappa di avvicinamento lungo il vettore che porta alla Torre. Dopo le prime cento pagine, in perfetta linea al precedente Terre Desolate (qua la recensione https://giurista81.blogspot.com/2024/02/recensione-narrativa-terre-desolante-di.html) tanto che si attacca laddove lo stesso era terminato fino a giungere in una Topeka alternativa a quella del nostro piano della realtà e flagellata dall'influenza Captain Trips (chiaro rimando a The Stand – L'Ombra dello Scorpione), la narrazione si sposta in un lontano passato, nell'adolescenza di Roland, in un'ottica di romanzo di formazione su cui si forgia la caratterizzazione del protagonista e le ragioni dei suoi comportamenti futuri.

Romanzo ad ampio respiro, a tratti pesante per il suo dilungarsi sulle scappatelle amorose tra il protagonista e la giovane e sognante Susan Delgado (della serie “mi ami, ma quanto mi ami”), la donna che ama ma che è stata promessa al padrone di una città di frontiera che si è invaghito di lei per aspetti meramente carnali. Il taglio è quello del western all'americana (doppi giochi, tradimenti, sgherri al soldo di affaristi, sparatorie, cavalli che rispondono ai richiami dei padroni), ma infarcito da elementi estranei che rimandano alla fantascienza (si parla di macchinari alimentati dal petrolio e di animali mutanti), al mondo delle fiabe (sfere magiche che consentono di vedere cosa avviene altrove), al Mago di Oz e soprattutto ai grandi drammi d'amore sullo stile di Romeo e Giulietta e I Promessi Sposi. La Sfera del Buio è infatti una tragica storia d'amore, dal finale crudele che ricorda The Wicker Man. Ingredienti che potrebbero fare amare il testo soprattutto a un pubblico di lettrici, ma che annoiano chi ambisca a leggere un'avventura dai ritmi serrati.

Devo ammettere che ho faticato a finirlo, sebbene vi siano molti momenti altamente onirici e visionari, tra cui la parte finale in cui “i cattivi” finiscono ingoiati dalla “sottilità” o le scene che vedono in azione la strega Rhea. Tante le autocitazioni. Ritroviamo Randal Flagg, rimandi a Nonna Abagail e persino a Le Notti di Salem. Il finale è magistrale, assai onirico. Alla fine, tuttavia, resta la sensazione di un'operazione commerciale, sapientemente diluita, per ampliare la saga e confezionare un romanzo funzionale, più che a portare avanti la storia, a dare background al suo personaggio principale in attesa dei successivi episodi. Romanzo dunque di passaggio.

Al di là delle opinioni, più o meno condivisibili, rimane una tappa obbligata per tutti coloro che vogliono arrivare al termine della saga e scoprire i misteri della Torre Nera. Personalmente, ho apprezzato molto di più i precedenti capitoli. Resta comunque un testo con fiammate interessanti.

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"Certe cose non riposano in pace nemmeno da morte. Le loro ossa gridano dalla terra."

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