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martedì 9 gennaio 2024

Recensione Narrativa: COMMODORE di Phillip Fracassi.

Autore: Philip Fracassi.
Titolo Originale: Commodore.
Anno: 2021.
Genere:  Horror.
Editore: Independent Legions (2022).
Pagine: 72.
Prezzo: 17.90 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini. 

L'AUTORE

Autore contemporaneo, salito agli onori delle cronache letterarie nel 2017 con l'antologia Behold The Void premiata col This is Horror Award quale “migliore raccolta di racconti dell'anno" e col Charles Dexter Award. Fin da subito seguito dalla Independent Legions di Alessandro Manzetti, è sbarcato sul mercato editoriale italiano nel 2020 in occasione della pubblicazione della novella Shiloh – Divoratori di Anime. Commodore è la sua seconda pubblicazione italiana sempre a cura della Independent Legions. Si tratta di due novelle, di 85 e 70 pagine, pubblicate singolarmente in edizioni non proprio economiche (vista la loro ridotta lunghezza). Shiloh, di ambientazione storica e incentrata sulla guerra di indipendenza americana, è una limited edition addirittura disponibile solo per i lettori elite della casa editrice. Il qui presente Commodore, invece, è in edizione a copertina rigida ed è acquistabile anche su amazon a 17,90 euro.

Fracassi, autore di chiare origini italiane (i nonni sono nati e cresciuti nel bel paese), è uno scrittore di literary horror (così ama definirsi) di novelle e racconti. Esprime infatti il suo meglio nel formato breve e sfoggia uno stile narrativo molto legato all'horror anni settanta. Le sue storie, spesso, sono intrise di una componente poetica, guardano alla narrativa classica del genere (Campbell, Straub, King, Lovecraft, Bradbury) e sposano un linguaggio e un contenitore che si addicono al grande pubblico. Non a caso Alessandro Manzetti l'ha definito uno scrittore di mainstream horror. Nel 2021 con la raccolta Beneath a Pale Sky, definita dal Rue Morgue Magazine la migliore antologia dell'anno, ha ottenuto la sua prima nomination al Bram Stoker Award. È dunque uno scrittore in chiara ascesa, sebbene abbia iniziato a scrivere in età piuttosto matura essendo un classe 1970. 

 
L'edizione hardcover italiana della Independent Legions.
 

LA RECENSIONE

Uscito negli Stati Uniti nel 2021, Commodore guarda in modo spiccato alla narrativa di Stephen King delineando i contorni di una cittadina che potrebbe tornare protagonista in altre opere dello scrittore (uso il condizionale ma, come direbbe "il califfo", non escludo il ritorno). Ci troviamo nella spettrale Sabbath (un nome che è tutto un programma), un piccolo villaggio contadino piuttosto isolato e silenzioso degli Stati Uniti, fondato a inizio ottocento da boscaioli e minatori, famoso per una serie di leggende e di regole non scritte che i cittadini vengono educati a rispettare fin dalla nascita (si parla di "iniziati alla città"). Molti sono i misteri che convivono con la cittadina, a partire dal suo lago, dove i residenti hanno misteriosamente disposto il divieto di pesca. Sul conto di Sabbath circolano voci di folletti e fate della foresta (Apollyon), chiamati in causa per giustificare la sequela di scomparse che si sono succedute fin dalla nascita del paese. Un mix di aspetti che provocano nei turisti e nei viandanti una sensazione di oppressione che evolve nell'idea di esser continuamente osservati da un qualcosa di ignoto che trama e attende nell'ombra.

Nell'episodio narrato in Commodore va in scena la leggenda della “macchina nera”. Un modello di auto particolare, forse una Plymouth Deluxe o una Hudson Commodore, avente la caratteristica di avere un unico fanale centrale.  
“Il mito della macchina nera era iniziato più come una voce che come un fatto, ma nel corso degli anni la sua esistenza era stata convalidata da un numero sufficiente di testimonianze.” 
Le voci parlano di un auto sepolta nella discarica di Sabbath sotto cumuli di sporcizia e di carcasse animali, ben oltre il cartello di divieto di oltrepasso a carico di minorenni non accompagnati da adulti. Chi si è vantato di avere trovato il veicolo, andando in giro a rivelarne l'esatta ubicazione, è scomparso nel nulla. La storia è ambientata negli anni cinquanta e vede per protagonista un gruppo di quattro ragazzotti di tredici anni, in sella alle loro bici, che decide di partire all'avventura in cerca della misteriosa auto. Prende così piede una di caccia al tesoro che rivelerà, a quattro dei cinque giovani protagonisti, una dimensione ulteriore - alterata e diversa rispetto alla nostra - da cui non sarà concesso ritorno.

Più che Christine (1983), Fracassi prende a chiaro modello di riferimento il romanzo Buick 8 (2002) di Stephen King di cui Commodore costituisce quasi un plagio narrato da diversa prospettiva. Muovendosi su una struttura che ricalca la novella di King The Body (“Il Corpo”, 1982), da cui arriva l'idea del gruppo di ragazzini che violano i confini di una discarica, gestita da un custode alquanto scorbutico, per accedere al luogo in cui è stato rivelato loro esser presente qualcosa di straordinario. Se nel racconto di King si parlava del cadavere di un ragazzino scomparso nel nulla, nel caso di Fracassi si tratta di un auto nera al centro di un'interminabile coacervo di voci. Il rinvenimento dell'auto funge da snodo della vicenda che passa da un piglio realista a uno fantastico. Come per Buick 8 e la novella (sempre di King) Mile 81 (“Miglio 81”, 2011), l'auto è un oggetto "alieno" che attira le vittime per farle entrare all'interno e proiettarle in un'altra dimensione. A differenza di King, come abbiamo anticipato, Fracassi cambia la prospettiva. Se in Buick 8 e Mile 81 la storia viene narrata dal punto di vista di chi resta sulla terra e duque dei testimoni, Fracassi varca la sottile soglia che separa il nostro mondo da ciò che vi è oltre. Dai testimoni, quindi, si passa al punto di vista delle vittime.

 

 

La Hudson Commodore.

Basti questo per attivare l'immaginazione del potenziale acquirente del volume. Possiamo dire che non mancano il sense of wonder e persino un chiarissimo omaggio a Howard P. Lovecraft per quella che si segnala essere una novella di formazione in cui, oltre quanto narrato, serpeggia un'atmosfera sinistra che cela incubi ulteriori a quelli presentati (si veda lo strano animale che aggredisce il protagonista, senza che questo riesca a capire che cosa sia, oppure si noti il comportamento del titolare della discarica, un individuo assai più prossimo a un orco che a un comune mortale).

Scritto in modo snello e non particolarmente lezioso, Commodore è una novella indicata ai cultori del King votato al sense of wonder, il King che va oltre all'orrore di presa realistica o quotidiana quello, per intenderci, di Jerusalem's Lot (1978), Mrs Todd's Shortcut (“La Scorciatoia della Signora Todd”, 1984), N (2008), The Mist (1980) e via dicendo.

Unico neo dell'operazione editoriale, a mio modo di vedere (ma non certo un freno per il sottoscritto), il prezzo, forse troppo elevato (nonostante la versione hardcover) per un volume di 70 pagine. Mi è piaciuto (era inevitabile, poiché mi piacciono molto i racconti di King che sono alla base del romanzo) e posso già anticiparvi che comprerò ulteriori volumi di questo autore. La Independent Legions, peraltro, dovrebbe esser prossima a proporre qualcosa di nuovo per il 2024. Attenderemo fiduciosi...

 
L'autore PHILIP FRACASSI
 
"E' così che va l'universo. Sempre in espansione. Nuove cose arrivano attraverso dimensioni insondabili di tempo e spazio per atterrare nel cuore di una popolazione straniera. E Sabbath, singolare e potente com'era, era diventata una sorta di calamita per simili fenomeni. Era un portale per tutte le cose strane e insolite che il grande multiverso aveva da offrire. "

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