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lunedì 23 giugno 2025

Recensione Narrativa: IL DIAVOLO E' FEMMINA di Robert Ervin Howard.

Autore: Robert Ervin Howard.
Titolo Originale: Selezione non originale.
Anno: 1935-1936.
Genere: Antologia di Avventura / Spicy.
Editore: Elara, 2023.
Pagine: 248.
Prezzo: 19.50 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini. 

Come correttamente dichiarano gli stessi curatori in prefazione, Il Diavolo è Femmina è una selezione non originale diretta ai completisti dell'opera di Robert Ervin Howard. Scrive il curatore: "I racconti di Wild Bill Clanton sono oggettivamente frettolosi, violenti e senza umanità... Clanton è un farabutto, ritiene legittimo prendersi ogni cosa voglia sulla base esclusiva del proprio desiderare".

Personalmente, ho recuperato il volume incuriosito dallo scoprire la portata dei racconti spicy che Howard ha scelto di scrivere, negli ultimi due anni della propria esistenza, per ragioni economiche ovvero per recuperare fondi necessari a far fronte alle problematiche di salute della madre.

A partire dal 1935 e sotto lo pseudonimo Sam Walser, Howard prese a collaborare con Spicy Adventure Stories che, a differenza di Weird Tales (in ritardo cronico nel pagare i diritti dei racconti), garantiva soldi immediati (un centesimo di dollaro a parola), rendendo dunque appetibile il coinvolgimento di scrittori amatori o comunque in difficoltà economiche. Howard non scrisse molte di queste storie e quando lo fece non si impegnò più di tanto, snobbando il genere o comunque ritenendo sufficiente fare il minimo sindacabile per poi andare a battere cassa, quasi schifandosi di scrivere contenuti a suo dire scabrosi. La Elara ha recuperato otto di queste avventure, sei delle quali del “ciclo Wild Bill Clanton”. Solo quattro furono a suo tempo pubblicate sulla rivista, a sufficienza da spingere Howard a parlarne a Lovecraft incoraggiandolo a seguirne l'esempio. 

L'operazione dell'Elara non è pionieristica. I racconti infatti erano già usciti in Italia, un paio di anni prima, con “Il Ciclo di Wild Bill Clanton” a cura di Claudio Foti in modalità self publishing. L'Elara Edizioni tuttavia aggiunge, rispetto ai già pubblicati, due racconti, oltre un lotto di juvenilia composto da elaborati ironici/grotteschi (abbastanza modesti) di un Howard non ancora maggiorenne.

Ne viene fuori un'antologia non memorabile, eppure idonea a offrire un'idea dell'erotismo degli anni '30 alquanto softcore e ingenuo. È di fatti sbagliato e fuorviante parlare di racconti erotici, in quanto l'erotismo è marginale, sovente inserito forzatamente in contesti votati all'avventuroso (sono del tutto assenti il fantastico e il sovrannaturale). Ci troviamo infatti in un mix di racconti che pescano dal ciclo di Steve Costigan, da quello di Steve Harrison e da El Borak. Le ambientazioni sono sempre esotiche. Si passa da un paio di racconti ambientati nei mari del sud (per atmosfere e contenuti simili ai racconti del ciclo Costigan), ad altri di ambientazione orientale incentrati su furti di gioielli ai danni di diabolici cinesi (atmosfere alla Harrison) e infine storie desertiche, tra Afghanistan e nord Algeria, che richiamano le avventure di El Borak e propongono sceicchi o governatori locali alquanto allupati contro i quali si andrà a muovere il protagonista (in un'ottica un po' razzista, in verità, dove fa scandalo vedere una bianca fornicare con gialli, arabi o neri).

Pur scrivendo sotto pseudonimo, la cifra stilistica di Howard emerge in modo evidente. Lo scrittore texano, nelle sue lettere, affermava che i suoi racconti spicy erano lontani dal suo modo di narrare, eppure la mano del bardo di Cross Plains è riconoscibilissima. I protagonisti sono muscolari e spacconi, le scazzottate e gli scontri corpo a corpo sono caratteristica immancabile di tutte le storie e non mancano sviluppi e trovate tipiche delle narrazioni dello scrittore. È dunque un Howard che procede di talento puro, ma che poco si concentra sui soggetti. La sua facilità di scrittura è tale da indurlo a preparare un racconto in un paio di giorni. L'obiettivo non è scrivere opere di qualità, bensì racconti da vendere sul mercato. Ciò nonostante, la lettura rimane godibile e ci sono almeno un paio di buoni racconti. The Girl on the Hell Ship, primo racconto pubblicato da Howard su Spicy Adventure Stories (col titolo She Devil), è una storia piratesca che anticipa, per certi versi, il film Chi Trova un Amico Trova un Tesoro pur se sprovvisto di componenti ironiche. Gli ingredienti sono quelli del film con Bud Spencer e Terence Hill: un naufrago recuperato su una nave di manigoldi, una mappa di un tesoro tracciata sui resoconti di un uomo seminfermo di mente che finisce in mare in seguito al litigio tra due occupanti dell'imbarcazione, l'imbarcazione che va alla deriva dopo che è stata volontariamente dirottata dal protagonista, presenza di un'isola sconosciuta su cui vivono strani indigeni. Simpatico il finale, col protagonista abile ad adattarsi a quanto gli capita attorno, così da sfruttare a proprio favore tutte le situazioni avverse. Dominano le scazzottate violente (caratteristica di tutto il ciclo), con pestaggi e mascelle che si fratturano sotto le nocche, mentre la componente spicy è meno marcata rispetto ad altri racconti della serie. Qui facciamo la conoscenza di Wild Bill Clanton, una sorta di pirata-contrabbandiere che conquista donne per via della sua forza bruta o, quando non ci riesce, col ricorso allo stupro. Howard inserisce donne che si ritrovano svestite, palpeggiate e penetrate, ma lo fa in modo forzato in veri e propri intervalli tra un azione e l'altra. La brutalità tipica delle storie del texano non gli consente di ricorrere a quella sensualità tipica di altri scrittori dell'epoca, penso ad Abraham Merritt. L'erotismo, inteso come sensualità e fascino femminile, è latente, potendosi rintracciare solo in Daughters of Feud, racconto respinto da Spicy Adventure Stories perché “troppo scottante per essere maneggiato”. Howard, nell'occasione, accantona il suo personaggio e sposta l'ambientazione sulle montagne del Kentucky, proponendo una storia in salsa western che, seppur violenta, anticipa i plot tipici della commedia scollacciata italiana. Abbiamo un professore che interviene per sedare una contesa tra due sue studentesse e, per farlo, ricorre a sculacciate e frusta, salvo poi innamorarsi di una di loro. Un contenuto pulp che diverrà piuttosto tipico per il genere (ho letto gialli di tale portata nella serie I Gialli dell'FBI ovvero collane pulp italiane che uscivano nelle edicole negli anni '60), sebbene qua "inquinato" da scazzottate, pistolettate e regolamenti di conti. Epilogo banale e semplicistico: chi ha disonorato una vergine dovrà poi sposarla.

Il terzo racconto degno di menzione è The Dragon of Kao-Tsu, la storia più brutale dell'antologia. Qui Howard parte lanciato, col furto di un soprammobile già andato in atto ai danni di una banda di cinesi. Qualcosa però sembra essere andato storto. Clanton viene convinto dalla mandante, un'attraente ragazza europea insensibile alle sue avances, che l'oggetto in questione è un falso. Non sarà così... Duelli corpo a corpo, pestaggi, sotto-trama con intrigo spionistico e infine stupro perpetrato dallo stesso protagonista ai danni della cliente, con tanto di cesellatura finale alquanto scorretta: “questo è ciò che si ottiene associandosi a gente come me!”. Da notare che l'idea attorno alla quale si muove il racconto, ovvero la presenza di una pergamena particolare conservata all'interno del soprammobile, arriva dal ciclo Harrison (si veda The Tomb's Secret).

Dietro questi tre racconti, per motivi diversi da reputare i più riusciti, completano la selezione cinque godibili storie che, tuttavia, poco aggiungono alla narrativa del texano. Guns of Khartoum diverge dalle altre avventure, perché sceglie la piega romantica (non a caso non fa parte del ciclo Clanton e forse anche per questo non venne selezionato dalla rivista). Qui abbiamo l'eroe classico della narrativa cavalleresca che si spende per liberare una donna europea caduta nelle mani di una tribù africana che ha conquistato la città di Khartoum. Happy end finale all'insegna dell'amore.

Meno interessanti le altre avvenure. Ship in Mutiny (scartato dalla rivista) è il sequel di The Girl on the Hell Ship da cui riprende personaggi e struttura, in un'ottica da remake. Aumenta la componente spicy, ma allo stesso tempo la storia diviene prevedibile e insiste su sviluppi pressoché replicati. Qui Clanton se la passa addirittura con due donne, che rimangono estasiate dalle sue prestazioni sessuali. Buttato letteralmente a mare da un gruppo di rivoltosi ed entrato in contrasto col re di un gruppo di isolani che brama di rubargli la donna, riesce a recuperare l'imbarcazione, nel frattempo andata alla deriva, grazie alla collaborazione della regina deposta (ovviamente deflorata) e della fidanzata.

Contenuti più ironici e continui stravolgimenti in Desert Blood. Ci spostiamo dall'oceano al deserto, in contesto algerino. Wild Bill Clanton è questa volta chiamato a compiere una prova di coraggio che gli viene richiesta da una ragazza locale particolarmente avvenente. Non sa di essere vittima di un inganno finalizzato a sottrargli un carico di armi che ha celato sulla nave da lui comandata. A differenza di Ship in Mutiny, il racconto non è prevedibile e cambia continuamente di prospettiva fino al sarcastico finale dove il "nostro" viene salvato da una ragazza locale innamorata dei servizi sessuali dell'uomo, sebbene il “nostro”, in barba a ogni sentimentalismo, cerchi di finire a letto addirittura con altre due donne.

The Purple Heart of Erlik torna sulle tematiche del “pericolo giallo” affrontato nella saga Steve Harrison e già presente in The Dragon of Kao-Tsu. Ci troviamo a Shangai. Howard segue il dramma di una giovane vittima di un'estorsione che la costringe, per poter evitare un'ingiusta accusa di omicidio, a tentare di rubare un gioiello dal negozio di antiquariato di un boss cinese. Clanton è ai margini della vicenda, intervenendo solo in seconda battuta per salvare la ragazza ricattata (che in precedenza lo aveva rifiutato). Quando è il caso di dire: "cadere dalla padella nella brace". Sostituzioni di persona e furberie simili a quelle alla base degli altri episodi accompagnano quello che è a tutti gli effetti un racconto d'azione. Indovinate un po' quale sarà il premio finale per il nostro? La capitolazione della donna, in ossequio a un maschilismo e machismo imperante.

Ci spostiamo in Afghanistan con il meno riuscito Murder's Grog, in cui Clanton, di nuovo in vena di stupri, viene a capo di un raggiro ordito per sottrargli un lotto di fucili russi. Qui Howard ricorre a una sorta droga dello stupro, caratterizzata da un eccitante disciolto nell'alcool e fatto bere a Clanton allo scopo di indurlo a compiere un dato omicidio. Il nostro però ha altro a cui pensare... indovinate un po' cosa?

Poco da dire sugli altri nove racconti, inseriti per fare massa e rappresentativi di un'epoca giovanile dell'autore in cui la comicità grottesca era fedele compagna dei suoi sperimentalismi narrativi. Simpatici i tre racconti della serie Hawkshaw, una sorta di parodia dei gialli deduttivi alla Sherlock Holmes, e The Reformation: A Dream, un racconto satirico/comico che prende in giro il proibizionismo, immaginando un futuro in cui a essere vietati saranno tutti i passatempo e i piaceri offerti dai dolci e dalle bevande gassate. 
 
Per quel che riguarda la realizzazione del lirbo, si segnala un numero di refusi più alto del solito, ma la cosa non inficia la lettura. Breve, eppure ottima l'introduzione, con stralci di lettere di Howard (a Lovecraft e alla ragazza amata) e spiegazione che argomenta l'avvicinamento di Howard al genere. Ripeto: è un libro solo per i completisti della collezione di Robert Ervin Howard. 
 

"Occorre attenersi a una certa misura... deve essere roba abbastanza scottante da far strabuzzare gli occhi dei lettori, ma non abbastanza da scatenare i censori. Ci sono dei tabù ben definiti. Niente degenerazione, per esempio. Niente sadismo o masochismo. Anche se sono estremamente appassionati di donne quasi nude, preferiscono che l'eroina si tenga addosso qualche capo di abbigliamento ordinario... L'azione deve aver luogo in qualche clima esotico..." 

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