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venerdì 8 luglio 2022

Recensione Saggi: ALMANACCO DELL'ITALIA OCCULTA a cura di Fabio Camilletti & Fabrizio Foni.

Curatore: Fabio Camilletti & Fabrizio Foni.
Anno: 2022.
Genere: Saggio sul paranormale in Italia.
Editore: Odoya.
Pagine: 336.
Prezzo: 24.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.

Saggio complementare del precedentemente uscito Almanacco dell'Orrore Popolare (2021) sempre a cura di Fabio Camilletti e Fabrizio Foni per i tipi dell'Odoya Edizioni.

Almanacco dell'Italia Occulta è uno strano saggio antologico, composto da articoli scritti da ventuno autori diversi, tra i quali i vari Luigi Cozzi, Antonio Tentori, Felice Pozzo, Paolo Di Orazio, Tony Binarelli e gli stessi curatori. La tematica è quella legata al paranormale italico affrontato da molteplici punti di vista. La sensazione è che si siano rastrellati articoli e brevi saggi sul tema e si siano radunati in vista di una raccolta. Più che un almanacco, infatti, Italia Occulta sembra proprio una raccolta dove trovano spazio persino recensioni e brevi racconti. Ecco che si passa dalla narrativa alla cinematografia del terrore italiana (analizzata l'intera produzione cinematografica fantastica di Pupi Avati), con uno sguardo sulla musica, sull'ambiente heavy metal nostrano (forse la parte migliore del saggio insieme allo studio sul Salgari fantastico), ma anche sul mondo delle rassegne dei fumetti e dei festival legati al terrore e, non da ultimo, sulle leggende metropolitane e sull'approccio anni ottanta e novanta verso il mistero e l'occulto. L'approccio alla tematica è estremamente frammentario e parziale. Non vi è alcuna pretesa di completezza o di analisi a trecentosessanta gradi.

Ne viene fuori un volume strano, disorganico, che non si propone di offrire al lettore un qualcosa di schematico e orientativo, bensì di radunare articoli e contributi legati al tema. Ogni capitolo è fine a sé stesso, come se fosse un micro-volume svincolato dal resto.

Ecco che, durante la lettura, si resta un po' spaesati e si fatica a comprendere il centro di gravità del progetto.

L'edizione, come spesso avviene con Odoya, è elegante anche se il prezzo di 24 euro è probabilmente eccessivo anche in un considerazione del numero pagine e del prezzo di altri volumi della casa editrice.

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