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sabato 16 maggio 2020

Recensione Narrativa: La Gorgiera della Contessa Sanguinaria di Ivo Torello



Autore: Ivo Torello.
Anno: 2019.
Genere: Horror/Erotico.
Editore: Edizioni Hypnos, 2019.
Collana: Gli Strani Casi di Ulysse Bonamy.
Pagine: 128.
Prezzo: 9,90 euro.

A cura di Matteo Mancini.
Dopo il successo commerciale ottenuto dal'innovativo e coraggioso La Casa delle Conchiglie (2018), riuscita commistione tra erotismo spinto e weird, il genovese Ivo Torello sfrutta il contesto scenografico di una Parigi di inizio secolo, si passa dal 1860 del romanzo che ne funge da spunto al 1923, per dar vita a un progetto che si inserisce nel solco tracciato dalle vicende trattate ne La Casa delle Conchiglie quale potenziale sequel della vicenda articolato in una serie di racconti lunghi: "Gli Strani Casi di Ulysse Bonamy." L'idea nasce dalla volontà di raccontare storie brevi, circa 120 pagine, strutturate attorno alle vicende di un una sorta di detective dell'occulto che, suo malgrado, si trova a dover risolvere intrighi in cui la magia e i risvolti esoterici vengono ad assumere valenza decisiva. Uomo d'azione, ma tutt'altro che muscolare. Non ricorre ad armamentari alla Carnacki né risulta dotato di poteri psichici alla John Silence, piuttosto ricorre a unguenti a base di mandragora che gli permettono di acquisire notizie utili ai casi a cui si sta dedicando. In questo ricorda un po' il celebre detective di Sax Rohmer (Morris Klaw), che era solito addormentarsi su un cuscino particolare imbevuto di polveri psicotrope. Un ingresso nel mondo del paranormale che riesce altresì a compiere, comunicando nel sogno delle persone a cui intende rivolgersi per ricevere aiuto. Catalizzatori di questi eventi sono il mentore dell'uomo Auguste Le Roux e, soprattutto, Madame Sabatiere, protagonista de La Casa delle Conchiglie, e qua ai margini della storia, eppure determinante per la risoluzione del caso sebbene abbia circa novant'anni (è una potente esoterista).
Il nuovo protagonista di Torello è un truffatore di 33 anni, una sorta di via di mezzo tra Arsenio Lupin e il Lucas Corso di Perez Reverte, amante delle ballerine e cultore dell'arte (in particolari testi magici quale il Manuale di Magia Operativa  di Giulio Ettore Ferraris), che vive di espedienti, curando furti su commissione al soldo di collezionisti privi di scrupoli e a caccia di rarità legate all'occultismo.
"Era il genere di persona che non spicca in mezzo alla folla: trentatré anni, mediamente alto, moderatamente belloccio, discretamente magro, bruno, occhi scuri, il profilo alla greca con la fronte un po' troppo accentuata, ostentava lunghe basette e capelli impomatati alla moda; i suoi vestiti parevano provenire tutti dal monte di pietà, e le camicie sembravano un po' logore al colletto e ai polsini." Questa la presentazione che Torello riserva al suo personaggio: Ulysse Hilarie Bonamy.
La storia prende le mosse come un giallo che richiama alla memoria l'eleganza e le atmosfere degne della penna di Gaston Leroux. Torello è abile nel descrivere la Parigi del primo ventennio del secolo scorso, il suo talento nel prendere per mano il lettore per calarlo in un contesto curato nel minimo dettaglio storico è di straordinario tatto e costituisce, insieme ai pungenti dialoghi all'insegna dell'ironia, uno dei punti di forza del progetto. Bonamy si trova a indagare, sovvenzionato dall'amante di una ballerina di spettacoli equivoci e dal padre della stessa, in via parellela alla polizia su un caso di rapimento che suona quale messa in scena motivata da ragioni estorsive. A scomparire è infatti una stella dei music-hall parigini, tale Anastasia Gauthier, che in realtà è una viziata figlia di un facoltoso industriale.
Condotta con uno stile estremamente elegante e curato, Torello porta avanti una storia dall'intreccio non troppo elaborato eppure funzionale e ben veicolato verso una parte terminale all'insegna dell'onirico. Il tuttofare Bonamy si troverà costretto, a sua volta sotto ricatto, a introdursi in un teatro degli orrori per rubare la gorgiera della Contessa Erzebet Bathory (forse l'apice del romanzo insieme alla parte finale) così da poter consegnare l'oggetto a un crudele collezionista di reperti macabri e completamente votato al male. Quest'ultimo, l'antagonista dell'avventura, è un occultista che vive protetto da due energumeni (puntualmente messi knock out dal gracile Bonamy) e attorniato da reperti che simboleggiano il male più assoluto. Nella sua collezione spiccano il leggendario rosario di Satana e il cranio di Gilles de Rais, ma anche un coltello spacciato come quello che trafisse a morte Giulio Cesare. Torello mantiene la componente erotica, ma riduce fortemente il piglio tendente al porno che dominava nel precedente romanzo. Qua i riferimenti diventano essenziali, non più gratuiti e insistiti, e la cosa si riflette positivamente sul romanzo che, a poco a poco, si sposta sempre più dal giallo/pulp di matrice poliziesca al weird. La parte finale, all'insegna di visioni che simboleggiano l'eterna lotta tra magia bianca e magia nera, vale da sola il prezzo d'acquisto del volume (peraltro assai contenuto). Torello propone una coppia di anelli (l'anello di Desdemona e l'anello del Moro) che permettono di controllare i pensieri della persona che indossa il più piccolo dei due, inoltre ricorre a uno speciale rosario maledetto (il Rosario di Loudun) che nel 1632 avrebbe generato una possessione diabolica collettiva all'interno di un convento di suore, per dare sfogo alla sua fantasia pittorica. Ecco che la Parigi del novecento si cancella alla vista dei protagonisti e dall'indefinito prende corpo una visuale in cui arte e colori accesi si fondono per partorire orrori e violenze che hanno nella Contessa Erzebet Bathory la grande regina che muove i fili del delirio grandguignolesco. Il mix tra orrore esoterico ed erotismo si miscela bene e rende assai spassosa e coinvolgente la lettura. Il lettore si trova a divorare le pagine fino al convincente epilogo.
Torello fa rivivere, pur ammodernandolo, il magico tempo degli scrittori di inizio novecento, dando il via a una serie che promette molto bene e che, a metà 2020, conta già altri due episodi: L'Harem delle Vergini Dannate (uscito nel dicembre 2019) e Il Maledetto Paese che Puzzava di Pesce (atteso in uscita per giugno 2020). Lunga vita a monsieur Ulysse Hilarie Bonamy, mascalzone, ladro, donnaiolo e truffatore che si trova a indagare su losche faccende decisamente fuori dall'ordinario, dove il soprannaturale è all'ordine del giorno, l'orrore a un passo e il divertimento assicurato.


Lo scrittore IVO TORELLO, a sx,
e l'editore ANDREA VACCARO, a dx,
durante una fiera allo stand delle Edizioni Hypnos.

2 commenti:

  1. Ho apprezzato molto La casa delle conchiglie e penso che apprezzerei anche questa nuova serie.

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    1. Sicuramente, sebbene questo episodio sia più classico come struttura e tematica.

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