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domenica 15 dicembre 2019

Recensione Cortometraggi DEEP SHOCK di Davide Melini.




ProduzioneLuca Vannella ("Avengers", "Thor", "Harry Potter", "Apocalypto", "In the Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick"), Alexis Continente ("Assassinio sull'Orient Express", "Transformers: The Last Knight", "Thor"), Vincenzo Mastrantonio ("Titanic", "Moulin Rouge", "La passione di Cristo", "Romeo + Giulietta"), Bobby Holland Hanton ("Il cavaliere oscuro - Il ritorno", "Game of Thrones: Il trono di spade", "Assassin's Creed", "007 - Quantum of Solace"), Ferdinando Merolla ("Troy", "Gangs of New York", "Hannibal Lecter - Le origini del male"), Roberto Paglialunga ("To Rome With Love").
Anno: UK, 2019.
Regia e Sceneggiatura: Davide Melini.
Genere: Thriller/Horror.
Colonna sonora: Giulio De Gaetano.
Fotografia: Juanma Postigo.
Montatore: Daniel Salinas.
Interpreti Principali: Muireann Bird, Francesc Pagés, George Bracebridge, Erica Prior, Luis Fernadez de Eribe.
Durata: 29 minuti circa.

Commento di Matteo Mancini
Dopo aver marcato tutti i record con l'horror dai tratti fantastici Lion (2017), divenuto il cortometraggio horror più premiato della storia del cinema mondiale con 284 premi all'attivo, il romano Davide Melini torna con un cortometraggio che promette di macinare ulteriori successi e che, a differenza del precedente, segue una strada più collaudata. Citazionista fin dal titolo, Deep Shock è un vero e proprio tributo alla cinematografia che ha formato il regista. Aiuto assistente ne La Terza Madre (2007) di Dario Argento, Melini concede il suo omaggio alla filmografia di Dario Argento e Mario Bava, ma anche ad altri registi quali Lamberto Bava e William Friedkin, realizzando un film dalla doppia traccia. Dapprima ghost story, poi omicidi alla Dario Argento e infine irruzione nel filone demoniaco in un cocktail che si presenta quale thriller deformato in horror.

Protagonista è una giovane ragazza (Sarah), interpretata dalla brava Muireann Bird (pescata dalle serie tv irlandesi), funestata da una serie di incubi scatenati dalle morti del nonno e della sorella maggiore. Melini propone una carrellata di articoli di giornali per presentare l'antefatto. La giovane, colpita da un profondo shock, vive una sorta di psicosi che la fa protendere a pensare di esser circondata da fantasmi che la inducono a imbattersi in corpi trucemente mutilati. In cura da uno psicologo e sostenuta da un prete, oltre che da una sorella, si troverà al centro di una tresca ordita da qualcuno che penserà bene di sfruttare le sue fobie per incamerarne la cospicua eredità familiare di cui è entrata in possesso.

Al grido "Il giallo all'italiana è pronto a far il suo ritorno", Melini realizza il suo prodotto più "commerciale", forse la sua perla, confermando quei continui miglioramenti già messi in atto con La Dolce Mano della Rosa Bianca (2010) e proseguiti con i successivi prodotti, forte dell'esperienza marcata quale assistente alla regia del serial anglo-americano-irlandese Penny Dreadful (2016), con attori come Josh Hartnett (lo ricordiamo, tra gli altri, in Pearl Harbor e in svariati film di Robert Rodriguez) ed Eva Green (nomination ai Golden Globe quale migliore attrice protagonista nei serial televisivi ottenuta proprio con questa serie), e del serial americano Into the Badlands (2016), infarcito di diverse star del circuito televisivo a stelle strisce.

Il film punta molto sul montaggio (notevole il movimento di raccordo tra la scena finale del prete che corre e la scena con l'assassino che si prepara a uccidere simulando un suicidio) del confermatissimo Daniel Salinas, già collaboratore del regista in Lion, e sulla regia che mantiene, pur non scandendo vorticoso ritmo, sempre alta la tensione. Melini si sbizzarrisce negli omaggi, tra Profondo Rosso (l'omicidio nella vasca da bagno, i primissimi piani sull'occhio), Tenebre (l'inizio con i guanti che stralciano fogli con il background di un focolare), Non Ho Sonno (la testa sbattuta nel muro col dettaglio dei denti che si rompono), La Casa con la Scala nel Buio (una pallina che rimbalza da una scala) e I Tre Volti della Paura (si cita l'episodio della ragazza che viene minacciata al telefono da uno sconosciuto), giocando con i cliché del genere e gli effetti sonori. Non mancano alcune inquadrature modaiole con l'ausilio dei droni, sebbene il nostro interesse ricada proprio su quegli aspetti tradizionali del tempo che fu. Così registriamo la presenza di un killer con guanti, impermeabile nero e cappello in stile L'Uccello dalle Piume di Cristallo, ma anche scene immerse in una nebbia dalla caratterizzazione onirica (visto che si maniesta in un interno) oppure sotto la pioggia, per non parlare dell'irlandese Lorna Larkin che appare a seno scoperto come una novella Edwige Fenech che esce dalla doccia. Abbiamo già fatto notare la componente horror, ascrivibile al filone satanico per effetto di croci che si capovolgono prendendo fuoco, bibbie le cui pagine scorrono vorticosamente senza esser mosse da alcun dito e poi indemoniati che parlano con voce cavernosa inducendo chi dovrebbe combatterli a una morte che evoca l'epilogo de L'Esorcista.

Melini è bravo alla regia, mai banale, ed è culturalmente preparato al genere. Armato di Red Epic Dragon a 6K, studia a tavolino le sequenze, cura il dettaglio e soprattutto muove sempre la macchina, evitando noiose riprese dal cavalletto. Notevoli almeno tre sequenze (non poche per un corto) tutte nei momenti di maggior impatto emotivo, a dimostrazione dell'attitudine del regista al genere. La sequenza più riuscita è forse l'attacco satanico al prete, in cui Melini, forte di un bellissimo primissimo piano sul volto di Bracebridge che viene illuminato da una luce satanica, lascia allo spettatore il compito di immaginare chi o cosa si sia manifestato al cospetto del religioso.

Molto bene gli effetti digitali e il make up, con momenti di gore assai disturbanti. La fotografia invece convince meno, specie negli interni. Postigo opta per un taglio cupo, dove sembrano esser stati adottati dei filtri blu che non rendono sempre pulitissima l'immagine. Interessante invece il contrasto con la parte finale (dove la luce vince le tenebre), solarissima e caratterizzata da un'esplosione di colori assai bella. Una soluzione, quest'ultima, che sembra più nelle corde dell'autore. 

Confermatissimo il cast tecnico, a partire dalla produzione (la stessa di Lion). L'unica novità di rilievo si registra alla colonna sonora dove Giulio De Gaetano, al debutto, assolve bene al compito.
Professionali le interpretazioni. Se la cavano molto bene tutti, specie George Bracebridge (nei panni del prete) e la protagonista (bravissima all'epilogo). 

Il film è stato girato in lingua inglese.

In definitiva Deep Shock è un cortometraggio che tiene in tensione e regala brividi, incollando alla visione (pur scegliendo, in alcuni frangenti, la scorciatoia del sogno che cancella quanto visto in precedenza o dell'effetto, tipico della ghost story hollywoodiana, che fa saltare sulla poltrona per l'improvvisa comparsa di un volto). Piacerà senza ombra di dubbio a tutti gli appassionati del thriller e dell'horror all'italiana, pur avendo una cura che lo avvicina più a un prodotto americano. Molto più professionale che artigianale. Essenziale nella sceneggiatura, dialoghi ai minimi termini, storia portata avanti con l'artificio del narratore/giornalista fuori campo.

Uscito a fine giugno 2019, il corto ha già conquistato 37 premi ed è in competizione ufficiale per il David di Donatello 2020. Siamo certi di poter dire che ripeterà il successo di Lion, con la speranza che possa finalmente fungere da trampolino di lancio per Melini verso la direzione di un lungometraggio.

Abbiamo sentito il regista che, in riferimento a Deep Shock, così ci ha risposto: "Ho cercato di ricreare la stessa magia degli anni 70, utilizzando peró le nuove tecniche. Perció la villa, i fantasmi, la pallina, la pioggia, la nebbia, il gatto e quasi tutti gli ingredienti che hanno reso celebre questo genere. Oltre a una semplice storia gialla, c'é di mezzo anche l'horror: sono due storie in una.."

Per chi voglia curiosare ulteriormente ecco dove rivolgersi.

- Teaser Promozionale (in 4K): https://www.youtube.com/watch?v=wJVeMjjNPfs&t=4s

- Pagina IMDB: https://www.imdb.com/title/tt2277640/?ref_=nm_knf_i3

- Facebook: https://www.facebook.com/DeepShockDavideMelini

- Twitter: https://twitter.com/DeepShock_2017

- Instagram: https://www.instagram.com/deepshockfilm
Dopo i 284 premi ottenuti da LION,
Davide Melini, tra George Bracebridge e Muireann Bird, 
confeziona il suo tributo al thriller italiano degli anni '70.


2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie... e spero che siano state buone feste anche per lei! (io ancora più in ritardo) :D

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