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lunedì 25 dicembre 2023

Recensione Narrativa: TROFEO di Emanuela Cocco.

Autore: Emanuela Cocco.
Anno: 2023.
Genere: Horror / Serial Killer.
Editore: Zona 42.
Pagine: 88.
Prezzo: 9,40 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.  

Esercizio di stile a firma Emanuela Cocco che propone, da un punto di vista originale quanto inverosimile e dunque fantastico, la follia di uno stupratore e assassino seriale (a cui piace penetrare le bocche), puntando tutto sulla sfera emotiva e morbosa della vicenda. Un proposito dunque sperimentale e ardito, parzialmente riuscito grazie a un background di esperienze non proprio secondario. Narratrice completa, capace di destreggiarsi in ogni forma di scrittura (ha collaborato, tra gli altri, alla stesura di sceneggiati tv andati in onda sulle reti Mediaset), tanto da ricevere incarichi di docente e relatrice, l'autrice filtra gli accadimenti criminosi dalla prospettiva (immaginifica) di una gonna e di una serie di altri trofei che il killer ha sottratto alle sue vittime per protrarre nel tempo le fantasie perverse che ha sperimentato. Niente di nuovo, dunque, nei contenuti, se non fosse per il punto di vista decisamente bizzarro e per uno stile narrativo a tratti lirico e lezioso. La Cocco dimostra di possedere un'invidiabile tecnica e una grande proprietà di linguaggio ma, al tempo stesso, tende a cadere in un ridonante bombardamento di medesimi concetti che vedono una gonna, una ciocca di capelli e un gingillo relazionarsi tra loro come fossero personaggi di un cartone animato a tinte macabre (non me ne volete).

Pur brillante da un punto di vista di costruzione dei periodi e coraggioso nelle scelte adottate, Trofeo è una novella che, alla lunga, tende ad annoiare (quantomeno ha annoiato questo recensore) per una componente stilistica nettamente preponderante rispetto ai contenuti. In altre parole si ha la sensazione di leggere una storia intrisa di uno stile autocelebrativo che poco aggiunge, se non cercare di penetrare nella follia di una mente che non si discosta dai prototipi presentati nei manuali di criminologia. Non so se sia un caso, ma si percepisce qualche rimando alla storia di Ed Kemper, sia per la fissazione per le teste sia per come vengono sotterrate nell'area attigua alla casa (le teste guardano la casa).

Le controindicazioni del progetto si amplificano per la prospettiva di sviluppo che piega ogni verosimiglianza, chiedendo al lettore di scendere a patti sospendendo le normali logiche di funzionamento del mondo per immergersi nella vicenda narrata. Così ecco che una gonna stralciata, intrisa di sangue, terra e sperma, diviene capace di provare sentimenti, di ricordare quando è stata acquistata e, grazie all'assorbimento del sangue di chi l'ha indossata, addirittura acquisire la memoria della vittima (!?). Insomma, come capite, c'è molta poetica dietro a tale gestione della storia. Su tale base si sviluppa un soggetto che propone la follia di un uomo mostrato nell'atto di compiere brutalità, peraltro non filtrate da quella sensibilità che di solito accompagna i racconti delle scrittrici. Quando arrivano i momenti delle torture e degli omicidi, la Cocco diviene volutamente brutale e priva di filtri. Il registro linguistico lezioso e assai curato lascia spazio a termini rozzi e volgari (a modesto avviso di questo recensore) determinando un netto contrasto tipico di certi sottogeneri narrativi (penso all'hardcore horror o all'hard-boiled contemporaneo). Alla fine ne esce fuori una novella che tratta questioni commerciali in modo anti-commerciale, cercando un'innovazione alquanto discutibile e spesso criticata nelle scuole di scrittura ovvero animare ciò che non può essere animato. In Trofeo tutto quanto entra in relazione con gli uomini diviene entità umanizzata capace di sentimenti, opinioni e persino di comunicare con i propri simili. Ingredienti che potranno entusiasmare qualche addetto ai lavori e più di un critico, ma che assai difficilmente potranno far presa sul grande pubblico (pensate a un romanzo scritto da una medesima prospettiva). Per onestà intellettuale, giova sottolineare come la novella sia stata accolta con entusiasmo e grandi lodi dall'iniziale pubblico di lettori. Consigliata a chi voglia rompere con le storie convenzionali. A ogni modo, disturbante.

 
L'autrice Emanuela Cocco.

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