Elenco

  • Cinema
  • Ippica
  • Narrativa
  • Pubblicazioni Personali

domenica 17 dicembre 2023

Recensione Narrativa: OMBRE DEI VIVI E DEI MORTI di Lucio Besana.

Autore: Lucio Besana.
Anno: 2023.
Genere: Folk Horror.
Editore: Zona 42.
Pagine: 98.
Prezzo: 10,90 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.  

Novella firmata da una delle più recenti rivelazioni della narrativa e della cinematografia horror made in Italy. Facciamo dunque la conoscenza di Lucio Besana, per la prima volta presente sul blog con un libro tutto suo. Scrittore lombardo, classe 1982, sulla bocca degli addetti ai lavori e non solo già da qualche anno. Ha conquistato la critica horror sia in veste di sceneggiatore cinematografico (vincitore del Premio Solinas) che in quella di narratore. Più abile nella seconda attività, è tuttavia associato maggiormente ai copioni di pellicole quali The Nest (2019) e A Classic Horror Story (2021) dirette da Roberto De Feo che, grazie anche ai riscontri di pubblico, ne hanno fatto schizzare il valore pure nell'ambito letterario; evidente, da questo punto di vista, l'uscita del romanzo L'Innocenza del Buio (2023) scritto a quattro mani col regista De Feo per la Sperling & Kupfer, cercando di creare in Italia una scuderia che possa sfruttare e far propri i successi di Stephen King. Lucio Besana è tuttavia molto più di un giovane leone lanciato in velocità nel circuito che si approssima alle major. Vincitore del Premio Hypnos, si è fatto conoscere agli appassionati della narrativa del terrore con l'antologia lingottiana Storie della Serie Cremisi (2021) edita dalle Edizioni Hypnos, ma è stato altresì pubblicato all'interno dell'antologia I Figli del Buio (2022) della Independent Legions Publishing e ha curato le traduzioni di una serie di libri tra i quali spiccano alcune proposte della collana La Biblioteca di Lovecraft delle Edizioni Arcoiris nonché la raccolta dello scrittore americano Natham Ballingrud North American Lake Monsters proposta sul mercato nostrano dalle Edizioni Hypnos. Insomma, un nome estremamente ambito e apprezzato, conteso dalle maggiori case editrici indipendenti e non solo. Con Ombre dei Vivi e dei Morti Besana approda a Zona 42 diretta dall'amico e altrettanto talentuoso Luigi Musolino. Al di là della tematica trattata, è una novella che recepisce i ritmi ragionati dell'autore, il suo plasmare storie che abbracciano progressivamente i lettori con un piglio che definirei aristocratico ed estremamente progressivo.

Al centro dell'intreccio vi sono una serie di leggende che gravano su una valle di cui non viene menzionato il nome e che, in un modo o in un altro, funge da vampiro di energie dei soggetti che vi lavorano o vi crescono. Dunque la storia di una comunità montana, tratteggiata con dovizia di particolari anche per l'effetto di una serie di interviste condotte anni prima dall'autore in un reportage dedicato ai lavoratori delle miniere. Tutto ha inizio all'alba del novecento con la realizzazione di una grande diga, un'infrastruttura preceduta da una serie di scavi propedeutici praticati nel cuore della montagna, stuprata a suon di colpi di dinamite al fine di aprire i varchi per le condotte e l'introduzione dell'energia elettrica. La quiete e i ritmi dell'antichità vengono così rivoluzionati dall'irrispettoso arrivo dell'industrializzazione, una rottura che altera gli equilibri tra la natura e le ombre dei giganti che sembrano vivere all'interno della montagna, palesandosi con sguardi di un intenso e malefico verde.

Besana sviluppa per gradi la vicenda, attraverso le evoluzioni dinastiche di una famiglia costituita da moglie, marito e due figli. La struttura del testo, infatti, propone tre grandi momenti che coincidono in tre distinti racconti che hanno per fonte un distinto componente della famiglia vissuto in un'epoca diversa rispetto agli altri ovvero il bis nonno, il nonno e il padre del protagonista. Queste rivelazioni, ciascuna delle quali parziali, aiutano a fornire un quadro di insieme che permette al lettore di farsi un'idea di quanto succeda (di certezze, a ogni modo, non ve ne sono). Veniamo per tale via a sapere degli strani incidenti occorsi ai lavoratori impegnati nella realizzazione della diga, delle malattie professionali contratte dai minatori che hanno inalato le polveri delle rocce triturate, ma anche di misteriose sparizioni, di avvistamenti soprannaturali di creature che sfuggono alla tradizione classica fino alla rivelazione finale che parla di alberi antropomorfi che riproducono i volti di coloro che hanno trascorso la propria vita nella vallata.

Siamo dunque alle prese con un folk horror claustrofobico dai contenuti weird per l'oppressione che genera sul lettore e sui personaggi della vicenda, nonostante vi sia un'evidente esaltazione dei contesti naturali: i sentieri montani, le passeggiate nel bosco e una certa attrazione operata dalla valle che impedisce ai residenti (ma non al protagonista) di sottrarsi dal suo influsso dando luogo a una sorta di malattia che debilita le menti e la ragione.

Tra i momenti spaventosi è degna di menzione la parte in cui il protagonista, accompagnato dal padre ormai anziano e sotto un autentico nubifragio, si reca presso la baita del fratello. Quest'ultimo infatti ha dato segni di squilibrio, rivelandosi incapace di adattarsi alla città fino a perdere addirittura l'uso della parola in favore di un dialetto alieno allineato al folklore locale. Qui i due si troveranno al cospetto di una situazione al di là della normalità, tra strani volti scavati nel legno, rituali ancestrali e ombre enormi smascherate dalla luce rilasciata dai fulmini. Insomma, con il suo stile calmo e una narrazione che non può certo definirsi serrata, Besana scende a poco a poco in un orrore allusivo che evoca rimandi al primo Lovecraft piuttosto che a Ligotti (altrove omaggiato e rimodulato). Pur non essendovi momenti di violenza o di spiccato soprannaturale, Ombre dei Vivi e dei Morti è una novella che inquieta per effetto di un'ambientazione pervasa da un'atmosfera corrotta e contaminante. Da una parte la presenza di esseri soprannaturali millenari infastiditi dall'arrivo dell'industrializzazione, dall'altra una malinconia che accompagna la maturazione dall'infanzia alla vecchiaia e, nel mezzo, la perdita e la scomparsa di tutte le persone care (oltre che delle tradizioni) che, a poco a poco e per motivi diversi, trapassano verso un futuro che è per tutti noi un mistero ma non per i protagonisti della novella (o almeno così si lascia intendere). Una novella che, pur con i suoi tempi, non lascia indifferenti. Perfetta per una rappresentazione cinematografica. Chissà...

 
L'autore Lucio Besana.

Nessun commento:

Posta un commento