Elenco

  • Cinema
  • Ippica
  • Narrativa
  • Pubblicazioni Personali

mercoledì 29 marzo 2023

Recensione Saggi: STORIA DEI LICANTROPI di Luca Barbieri.



Autore: Luca Barbieri.
Anno: 2011.
Genere:  Saggio.
Editore: Odoya.
Pagine: 380.
Prezzo: 20.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini. 
Bibbia assoluta sui licantropi e, più in generale, sui mutaforma di tutte le tradizioni del mondo.

Luca Barbieri, redattore della Sergio Bonelli Editore, cultore della tradizione western nonché autore dell'antologia weird western Five Fingers, regala qua un libro diverso rispetto alle tematiche di cui è solito interessarsi. Ricordiamo infatti l'ottimo saggio Storie di Pistoleri (Odoya, 2010) per non parlare delle sceneggiature per i fumetti Tex, Zagor, Martin Mystere e Dragonero. Luca è stato altresì vincitore del Premio Rill e terzo classificato al Giovane Holden. Il suo Storia dei Licantropi è un qualcosa di molto diverso, sebbene il marchio dell'autore trapeli nell'interesse continuo per il western che non manca di palesarsi. Siamo infatti alle prese con un lungo e articolato viaggio nel mondo dei licantropi, tra leggenda, religione, criminologia, mito e cultura di massa. Barbieri, che conosco da quasi venti anni avendolo avuto da narratore in antologie da me curate (I Bastardi senza Storia, 2012) oltre che ad aver condiviso con lui l'editore dei primi passi (Il Foglio Letterario di Piombino), mette al servizio del lettore tutto il suo talento. Supportato dall'accattivante veste grafica che solo l'Odoya riesce a garantire, lo scrittore ligure presenta la materia con una semplicità tale da non rendere mai pesante la lettura e, al tempo stesso, senza tralasciare l'importanza dei contenuti. Lo studio, mai banale, prende l'abbrivio dalla mitologia e dal confronto col vampiro (talvolta promiscuo e coincidente, talaltra subordinato), per proseguire col folklore, l'antropologia, le distinte morfologie secondo i vari resoconti, gli usi dei guerrieri (soliti vestirsi con pelli di lupo o di orso) in cerca di stimolare l'istinto e l'ardore bestiale. Non da ultimo l'atteggiamento dell'inquisizione, annebbiata dalla convinzione di vedere nel mito licantropico la mano di satana o la maledizione di Dio. Ecco così i verbali di confessioni più o meno estorte o rese da invasati dediti all'uso di sostanze psicotrope, caratteristica legata anche alle pratiche di sciamanesimo da cui il mito del licantropo prende avvio. Quindi il lato psicotico, clinico, la relazione con malattie quali la rabbia, la porfiria o l'ipertricosi e di come queste abbiamo influito sulle azioni di criminali convinti di tramutarsi in mostri e in tale veste andare in giro a fare scempi e omicidi. Ma non c'è solo questo... Dalla realtà alla finzione il passo è breve e, al tempo stesso, inevitabile, in quanto niente che faccia parte del mito è scevro dall'essere rimasticato, rinnovato e riproposto dalla cultura moderna dall'ottocento a oggi. Ecco allora il licantropo nella letteratura, nel fumetto, nel cinema e persino nei videogiochi, basti ricordare il celebre Altered Beast della casa di produzione giapponese Sega. Barbieri non tralascia niente e non si limita a una panoramica, cerca, piuttosto, di approfondire i vari aspetti e di farlo in un ordine cronologico, così da mostrare lo sviluppo delle tematiche attorno alla figura del licantropo. Il lupo, tuttavia, non è il solo animale in cui l'uomo, a quanto pare, può trasformarsi al palesarsi dei certi elementi propedeutici. Barbieri indaga sui mutaforma dell'Africa, del Sud America e dell'estremo oriente, in una visione a trecentosessanta gradi dove niente viene lasciato addietro. Aneddoti, cronache, leggende, sguardi sul mondo western con particolare attenzione alle credenze dei pellerossa e ai romanzi di Valerio Evangelisti (che è anche prefattore). Vengono sconfessati miti (quello del morso che infetta o delle trasformazioni legate al sorgere della luna piena), confermati luoghi comuni sulla figura (quali la necessità delle pallottole d'argento o di altre armi legate a questo particolare metallo per uccidere la bestia), rivelate dicerie, convinzioni, tra trame di libri e film che si prestano per dare vita a flash su dietro le quinte e curiosità, tra registi, attori, sceneggiatori e addetti agli effetti speciali. C'è inoltre una lunga parte concentrata sulle leggende italiche, proposte regione per regione, correlate ai mutaforma. Quali bonus track vi sono omaggi a creature criptozoologiche come il chupacabras e il wendigo  che col licantropo hanno poco da spartire.
Trecentocinquanta pagine illustrate per venti euro di prezzo. Una sola parla in conclusione: imperdibile.
 
La dedica sulla mia copia.
 
"Sciamano intossicato dagli allucinogeni, guerriero in preda a una rabbiosa furia, malato di mente ossessionato dai propri deliri, bracciante che si abbandona a sfrenata estasi, assassino che lega i propri istinti criminali ai moti della luna, ostile e schivo misantropo che cerca la solitudine di boschi e foreste, profano dell'occulto affiliato a qualche antica fratellanza, professionista di erbe e pozioni perseguitato dal Sistema, sfortunato essere umano colpito da una malattia devastante e rarissima... in queste forme il licantropo esiste."

Nessun commento:

Posta un commento