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sabato 5 ottobre 2019

Recensione Narrativa: I RIPARATORI DEL TEMPO di Federica Milella.



Autore: Federica Milella.
Anno: 2019.
Genere: Fantascienza.
Editore: Porto Seguro.
Pagine: 162.
Prezzo: 13,90 euro.

A cura di Matteo Mancini.
Primo romanzo di Federica Milella che debutta nella narrativa un po' tardi, eppure senza essere affetta dalle incertezze tipiche dei neofiti. Classe 1978, nativa di Empoli ma residente in provincia di Pisa, si tratta di una scrittrice assai abile anche nel disegno fumettistico, dallo stile estremamente scorrevole e pulito. Dopo aver preso le mosse con la poesia, ha colto alcuni piazzamenti nel 2018 e nel 2019 dando alle stampe il racconto lungo fantascientifico Un Lancio Fortunato (2019) e la round robin Perché non Siamo Fatti per Vivere in Eterno (2019). E' tuttavia con I Riparatori del Tempo (2019), pubblicato da Porto Seguro, che è riuscita a conquistare importanti adesioni.
Grande appassionata di cinema di genere, soprattutto fantascientifico (ma anche horror), vanta una collezione di oltre 500 film, con un debole dichiarato per la saga Ritorno al Futuro (1985) di Zemeckis, amore che traspare in modo spiccato dal suo romanzo, una storia che ben si presterebbe a esser tramutata in sceneggiatura.
Aiutata da uno stile visivo e da una moderna concezione narrativa, priva di leziosismi e votata all'efficacia piuttosto che ai barocchismi, dimostra fin da questo suo debutto un talento non comune per una debuttante. Tanto pulita ed essenziale nello stile quanto minuziosa nei dettagli e nell'intreccio. I Riparatori del Tempo è un romanzo fantascientifico di circa 160 pagine costruito alla maniera di una scatola cinese, con cura per le caratterizzazione dei personaggi e soprattutto con un incrocio di storie che portano personaggi diversi a incontrarsi senza neppure saperlo.
La base della storia è l'idea di poter compiere dei viaggi nel tempo, nella fattispecie nel passato dei singoli operatori. A differenza però di H.G. Wells o di Ray Bradbury, si pensi ai vari La Macchina del Tempo (1895) o Rombo di Tuono (1952), non si ricorre all'escamotage di uno strumento capace di muovere i personaggi nel tempo. Lo sviluppo beneficia infatti di una sua originalità che chiama in causa una bizzarra entità aliena, fatta di fumo proprio come l'essere protagonista del celebre racconto Il Fantasma di Fumo (1941) di Fritz Leiber. Quest'ultima infatti, dotata di un approccio filantropico, ha organizzato una squadra di agenti umani (provenienti da ogni epoca e da ogni zona geografica) chiamati a far parte di un corpo (i c.d. Riparatori del Tempo) avente la funzione di modificare eventi della storia dell'uomo, così da rimediare a incidenti, morti, assassinii e crolli depressivi. Questo gruppo di individui si muove, per mezzo di speciali braccialetti elettronici, da una stazione ubicata "al di fuori del continuo spazio-tempo noto ai fisici terrestri, in un luogo inaccessibile" ai non addetti. Gli interventi oggetto delle missioni non sono costituiti da eventi di rilevanza mondiale, ma da "banali" avvenimenti quotidiani (una catena di omicidi commessi da un assassino denominato "L'Artista", un crollo di un terrazzo, alcuni incidenti stradali causati da un bimbo o da un cane, un cavallo da corsa avvelenato) che, tuttavia, Federica Milella riesce a cucire e amalgamare al testo con una maturità che lascia pensare, data la scarsa esperienza, a un talento da coltivare e incentivare.

L'inizio del romanzo rimanda al B-Movie L'Uomo Venuto dall'Impossibile (1979) in cui Jack Lo Squartatore fuggiva dall'epoca di appartenenza (periodo vittoriano) per proseguire la sua catena di omicidi nel futuro. Qua, contrariamente dal film di Nicholas Meyer, l'assassino retroagisce nel passato per compiere ulteriori omicidi e crearsi alibi, anche perché nel passato ciascuno può incontrare sé stesso. Ecco che viene a emergere una storia fatta da tante Sliding Doors con futuri alternativi e con missioni che cambiano la storia, riuscendo persino a riportare in vita, in futuri alternativi, le persone decedute andando ad agire sulle premesse che stanno alla base della catena di eventi che portano poi alle tragiche conseguenze finali. E' interessante notare anche come un semplice evento si ripercuota sull'intera vita di un individuo, modificandone non solo la psicologia, ma anche i titoli di studio, il lavoro e il carattere. Viene così a plasmarsi un'esistenza umana continuamente modificabile, con individui, degli angeli custodi in carne e ossa, che muovono i fili del fato senza che gli uomini se ne rendano conto. Federica Milella, da asimoviana, disciplina i limiti e le regole, attraverso una serie di "direttive", che i vari agenti devono rispettare. Il fallimento di una missione, a esempio, rende impossibile la sua ripetizione, così come il successo di una missione non sempre può garantire un risultato migliore rispetto a quello modificato.

Questo è I Riparatori del Tempo, un intreccio di racconti apparentemente indipendenti legati da un fil rouge che regala un epilogo a sorpresa che permette all'autrice di chiudere in bellezza e con una sensibilità tipicamente femminile. Tra le missioni migliori si segnala il capitolo ambientato in una scuderia di cavalli che Federica Milella descrive con una cura e una attenzione da persona del mestiere, tanto da richiamare alla memoria il celebre racconto Silver Blaze (1892) di Conan Doyle appartenente alla serie Sherlock Holmes.

Gran bel debutto e un nome da segnare nell'agenda per un potenziale che, se debitamente incentivato e stimolato, potrebbe offrire altre grandi sorprese. Dovrebbe essere in realizzazione un sequel.


L'autrice FEDERICA MILELLA.

"Sembrerebbe esistere una squadra di persone speciali dette Riparatori del Tempo, il cui unico compito è salvare, da un tragico evento futuro, gente comune messa in difficoltà dagli ostacoli della vita quotidiana. Sono infatti in grado di viaggiare avanti e indietro nel tempo, utilizzando un bracciale."

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