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sabato 19 ottobre 2019

Recensione Saggi GUIDA ALLA MASSONERIA di Michele Leone



Autore: Michele Leone.
Anno: 2017.
Genere: Saggio.
Editore: Odoya.
Collana: La Cineteca di Caino.
Pagine: 382.
Prezzo: 20,00 euro.

A cura di Matteo Mancini.
Eccoci di nuovo a recensire un volume della casa editrice Odoya, a noi sempre gradita tanto che un paio di giorni fa, al Pisa Bookfestival, abbiamo acquistato tre loro volumi, tra i quali Guida alle Società Segrete, scritta dall'autore di cui ci accingiamo a parlare oggi: Michele Leone.
Esperto di esoterismo e soprattutto studioso di simbologia, Michele Leone, dopo svariate pubblicazioni, giunge al progetto probabilmente a lui più gradito, data anche la rassegna periodica di cultura massonica (Delta) per la quale è direttore del comitato di redazione. Stiamo parlando della Guida alla Massoneria, edita nel 2017.
Il suo è un vero e proprio atto di amore, come lui stesso lo definisce, in più frangenti provocatorio e, allo stesso tempo, conciliatorio e funzionale a superare le asperità e le incomprensioni tra logge; una visione probabilmente dall'interno della scuola iniziatica, sebbene l'autore, a parole (non nei fatti), voglia suggerire di essere estraneo alla questione.
E' subito utile chiarire cosa questo volume non sia. Innanzi tutto non si tratta di un testo a caccia di sensazionalismi o votato a suggerire complotti o a proporre derive deviate. Non è neppure un testo che cerca di svelare segreti o fornire indizi o spunti di indagine per smascherare presunti massoni. Niente di tutto questo.
Si tratta invece di un lavoro colto e chiaro, neppure troppo denso di concetti e sviluppi, che vuol destare curiosità inducendo il lettore a pensare, ma soprattutto sconfessare pregiudizi e far luce sul senso puro e storico della massoneria. Leone torna più volte, nel corso del testo, a focalizzare l'attenzione su alcuni punti, plasmando, più che una guida, un volume introduttivo alla massoneria utile a spingere chi dovesse essere interessato a cercare ulteriori approfondimenti. La massoneria, intesa come concetto generale dal momento che non ve n'è una universale ma un coacervo di logge, è una scuola iniziatica, che trae le sue origini dalle corporazioni lavorative medievali e, prima ancora, dal mito, a partire da Hiram e dalla costruzione del Tempio voluta da Re Salomone. Il suo scopo è lo sviluppo dello spirito umano mediante la conoscenza di se stessi e delle leggi del sacro e della natura (scuola trascendente, come piace definirla a me), partendo dall'iniziazione degli apprendisti (le c.d. pietre grezze) e procedendo, attraverso un metaforico viaggio nel mondo dell'oltretomba (che altro non è che un viaggio nel proprio subinconscio funzionale a conoscere sé stessi e indirizzare così il proprio spirito, ovvero le proprie passioni, sulla retta via, così da giungere alla consapevolezza e alla piena coscienza di ciò che è), a quello di compagno d'arte e, da questo, a quello di Maestro, ovvero colui che è morto ed è rinato (il Traditor cioè colui che trasmette e conferisce agli "allievi" i diversi stadi di luce per far meglio vedere). Un processo evolutivo non semplice, che fa del massone moderno l'inquieto ricercatore di verità, un individuo instancabile, libero da dogmi, preconcetti e sudditanze, che, in possesso di indizi e dei giusti strumenti, cerca di carpire dai più esperti, giungendo a mettere in discussione il pensiero dei maestri, perché "il segreto della muratoria è inviolabile e chi lo ha appreso non lo ha appreso da nessuno, ma a furia di ragionare, di osservare e di dedurre" e chi riesce a coglierlo non potrà fare altro che mantenere il silenzio poiché "chi non ha avuto il talento di penetrare il segreto non avrà neppure quello di trarne partito apprendendolo oralmente." Uno sviluppo individuale variegato e funzionale alla crescita della loggia e da questa del mondo stesso, distillando i valori e i retti principi in vista della nascita di un nuovo uomo. Un proposito che, ai giorni nostri, ci pare di poter definire chimerico, data la perdita dei valori e l'imperare di un atteggiamento collettivo totalmente in balia del materialismo e dei desideri carnali (che il vero iniziato dovrebbe superare).

Leone spiega al lettore, senza scendere nei dettagli ma limitandosi a una dissertazione generale, i metodi seguiti da questa scuola, metodi che passano dal linguaggio massonico (spesso interpretabile in diversi modi, con un passaggio dal senso letterale a uno allegorico assai più profondo), all'utilizzo di un gergo specifico, comprensibile solo da chi sia in possesso delle giuste chiave interpretative, da toccamenti e segni particolari che permettano ai "fratelli" di riconoscersi in un costesto più ampio e variegato senza farsi scoprire dagli altri. Prima di ciò, attraverso un apposito capitolo, spiega la ritualità dell'iniziazione, sia sotto il profilo formale e rituale sia da quello simbolico, fino a soffermarsi sul dovere dell'apprendista di rispettare il silenzio, in quanto non depositario delle capacità richieste per comprendere così da poter liberarsi di quanto non gli è utile e abbeverarsi delle sostanze richieste. "La parola è uno strumento che con il passare del tempo, dei gradi di consapevolezza, dei livelli di iniziazione può divenire un'arma."

Da segnalare poi il capitolo dedicato al rapporto tra le donne (escluse dai dettami imposti dalla Loggia d'Inghilterra) e la Massoneria, con la netta posizione di apertura scelta da Leone sulla base di un giusto principio che va oltre la sfera sessuale e guarda, piuttosto, al concetto di anima, in vista di quel traguardo metaforico verso l'essere unico rappresentato dall'individuo androgino ovvero la completezza assoluta omnicomprensiva.

In conclusione la Massoneria non è una scuola ordinaria, ma una scuola extra-ordinaria fatta per persone straordinarie, o almeno così dovrebbe... La cosa non ci convince del tutto, al giorno d'oggi, viste certe liste di nomi, non ce ne voglia il buon Leone. Inoltre la Massoneria non fornisce risposte, ma fornisce a ogni ricercatore gli strumenti per ottenerle e trovarle. Come dice un vecchio adagio mai caduto di moda: a buon intenditore poche parole...

"La Massoneria insegna che è lecito parlare di lei, approfondire e discettare dei suoi piccoli misteri; tuttavia dice anche che, quando si è innanzi ai grandi misteri, quando si è innanzi al Mistero, non si può più viaggiare in compagnia, ma bisogna proseguire da soli..."

Da un punto di vista tecnico, il volume è ben scritto e di media difficoltà. Leone alterna la parte saggistica con colte citazioni che vengono riportate, in carattere più piccolo, nella loro interezza. Frasi attribuibili ad altri studiosi (tra i quali Guenon), ma anche filosofi (l'immancabile Bruno Giordano, tra gli altri), psicanalisti (Jung) fino a stralci dal mito e da testi religiosi. L'impaginazione, in puro stile Odoya, è accattivante e ricca di immagini inserite lungo tutto il corso del testo. Chiusura con regolamenti e statuti per intenditori e cultori.
Bel volume, poc'altro da dire. Indicato, ovviamente, agli studiosi della materia e a chi cerchi un approccio alternativo più votato agli aspetti pratici e storici che a quelli complottistici (del tutto assenti). L'Odoya ne ha stampato una seconda edizione di recente, segno di un buon volume (da intedersi su più livelli interpretativi) di vendite.

L'autore MICHELE LEONE

"Quanto più un'apprendista è capace di resistere allo scalpello, tanto più è inattaccabile dalle intemperie. Spesso, maestri con poca voglia di affaticarsi tendono a scartare quelle pietre che potrebbero piegare il loro scalpello. Tra i vari tipi di "pietra-apprendista", questo è il più interessante per il CIRCOLO e il più complesso per i soci. Lavorare una pietra come quella descritta non è facile, in alcuni casi può sembrare un'impresa disperata, ma proprio per questo i maestri dovrebbero gioire quando ne incontrano una. Sono questi gli Apprendisti Accettati che, se riescono a superare l'apprendistato, a lavorare le loro asperità, a forgiarsi strumenti in grado di non piegarsi, potranno un giorno ambire a essere i Maestri, le pietre d'angolo, i pilastri del Circolo."

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