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sabato 2 settembre 2023

Recensione Narrativa: MR MERCEDES di Stephen King.

Autore: Stephen King.
Titolo Originale: Mr Mercedes.
Anno: 2014.
Genere:  Crime Story / Poliziesco.
Editore: Sperling & Kupfer.
Pagine: 470.
Prezzo: 11.90 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.

Escursione nel poliziesco (non direi, come suggerito dallo stesso autore, nell'hard boiled) alla Thomas Harris (più che alla Raymond Chandler, giusto per chiamare in causa l'omaggiato Marlowe) da parte di Stephen King non poi così nuovo a operazioni del genere, basti pensare a romanzi come Colorado Kid (2005) o ad alcuni racconti brevi inseriti in Incubi e Deliri e nel successivo Il Bazar dei Brutti Sogni (2015). Manca del tutto la componente gialla e, al tempo stesso, non vi è traccia di quelle atmosfere lugubri tipiche dell'hard boiled con pupe, gangster e sparatorie. E' un King decisamente cinematografico e moderno, che sviluppa la storia su un duplice binario: da una parte ci parla del delinquente, della sua infanzia e dei suoi propositi futuri, sull'altro versante vediamo all'opera un gruppo di improvvisati che si prodigano per anticipare il folle così da sventarne i piani.

Sebbene il romanzo sia tutt'altro che originale, è stato percepito come un qualcosa di nuovo generato dal prolifico maestro del Maine, al punto da essere stato insignito con un Edgar Award. Un riscontro di critica e di incassi tale da spingere King a plasmare una trilogia (dell'indagatore Hodges), basata sui medesimi personaggi, completata da un quarto episodio uscito proprio in questa settimana col titolo Holly (2023). Dunque un apprezzamento generalizzato, esaltato persino dalle ottime valutazioni rilasciate dai lettori sul portale goodreads.

Tutto bene, dunque...? A mio avviso, no. Se è vero che King dimostra per l'ennesima volta le sue innate capacità di creatore di personaggi, i problemi vengono fuori quando si va a valutare l'intreccio e il senso del ritmo. King, pur se generoso nell'intrecciare le relazioni (anche troppo), semplifica e limita all'essenziale i fatti a beneficio dei personaggi. Alla lunga, si ha la sensazione di leggere una novella allungata per esser tramutata in un romanzo. Il contenuto della vicenda è figlio dei tempi. King si guarda attorno e metabolizza, assorbendo quanto avviene nella società (non solo americana) contemporanea. Prende la recessione economica che comprime il mercato del lavoro generando disoccupati e la combina con la fobia degli attentati terroristici siano essi dinamitardi o col ricorso di auto rubate lanciate in velocità sui passanti, una pratica che un paio di anni dopo, con la strage di Nizza, prenderà sempre più piede. Su tale canovaccio, tipicamente post 11 settembre, inserisce la figura stereotipata del poliziotto in pensione che non riesce a resistere al richiamo di un vecchio caso rimasto insoluto, prendendo a indagare per conto proprio senza nulla comunicare ai colleghi di un tempo, e la cuce a quella di un delinquente seriale (più un mass murder che un serial killer) che sulla scia dello Zodiac si diletta a sfidare apertamente chi gli da la caccia facendo reperire messaggi e minacce. La tecnologia del nuovo secolo funge da corredo, con chat, computer con comandi vocali e dispositivi elettronici utilizzati per interferire sulla cadenza luminosa dei segnali semaforici o per decriptare le onde elettromagnetiche rilasciate dai telecomandi delle auto, così da rubarne i codici e poter aprire le portiere.

Le premesse sono buone, tuttavia sembrano fungere unicamente da telaio su cui costruire la psicologia dei vari personaggi. King, come suo solito, spende molto in tal senso, tanto da essere più interessato ai personaggi che agli sviluppi del caso. Mr Mercedes è soprattutto un romanzo concentrato sulle sfaccettature psicologiche degli immancabili sfigati (tra cui la svitata quarantenne Holly) che diventano eroi e del perversissimo villain che trova nell'infanzia traumatica e nel rapporto incestuoso con la madre la ragione del suo malessere. Siamo comunque al cospetto di un romanzo giostrato sui perdenti, con un King che offre una duplice prospettiva: da una parte quella della progressiva discesa verso l'inferno (via scelta dall'antagonista) e dall'altra quella della redenzione e del riscatto sociale (Holly). Convince poco la scelta del manigoldo di tramutarsi da serial killer di massa inafferrabile a kamikaze vero e proprio, in quanto poco in linea con l'atteggiamento manipolatorio e narcisistico di sfida aperta verso le forze dell'ordine.

Tante le autocitazioni, da Christine a It (l'assassino si manifesta con una maschera da pagliaccio), ma anche da Psyco (rapporto con la madre del killer) a Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è Tuo (si fa riferimento a un film con un killer che ha preso in ostaggio una scolaresca a bordo di un bus), a sua volta ispirato sui crimini dello Zodiac (ispirazione non dichiarata anche per King).

Non mancano un paio di momenti da antologia kinghiana degli orrori. Il più crudele è l'assassinio, mascherato da disgrazia, del piccolo fratellino dell'antagonista. Non vi aggiungo dettagli per non rovinarvi la lettura, ma vi assicuro che è un vero e proprio calcio nelle parti basse. Tremendo anche il prologo, con una Mercedes SL 500 condotta da un pazzo che piomba su un gruppo di ragazzi in fila per sperare di ottenere un posto di lavoro al McDonald's. Il killer uccide otto innocenti e si da alla fuga con l'auto che, a chiara dimostrazione della "solidità tedesca" (!?), viene addirittura recuperata e successivamente riproposta su strada (anche questa è una concessione poco realistica presa da King).

In definitiva, Mr Mercedes è un romanzo altamente drammatico e dai contorni polizieschi che si assesta (a mio avviso) tra le opere di seconda fascia di King. Approfondita la dimensione psicologica dei personaggi, paga uno scarso sviluppo nell'intreccio della trama. Si parte da un attentato compiuto attraverso un auto rubata lanciata su una folla di giovani, quindi si prosegue con una serie di messaggi inviati dal killer al vecchio poliziotto che conduceva le indagini con il proposito di confezionare un attentato prima a un cane (impresa fallita) e poi al poliziotto stesso; mentre il vecchio cerca di risalire all'identità del manigoldo, affidandosi a collaboratori improvvisati, quest'ultimo pianifica la grande uscita di scena finale all'interno di un teatro in cui è programmato un concerto musicale che attira ragazzine da ogni parte dello stato. Tutto qua. Non certo insufficiente, ma neppure così qualitativo come si è voluto far passare. Gli faranno seguito Chi Perde Paga e Fine Turno. Ha dato inoltre il via, nel 2017, a una serie televisiva giunta nel 2019 alla terza stagione per un totale di 30 episodi e una nomination ai Saturn Awards.

 

 Dal romanzo è stata tratta una fortunata serie tv. 
Brendan Gleeson è il detective in pensione Bill Hodges.

"Anche nel giorno più buio, la fortuna trova chi baciare in fronte.

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