Autori: Vittorio Gargiulo e Guido Schittone.
Genere: Saggio Sportivo.
Pagine: 80.
Prezzo: Fuori catalogo.
Commento a cura di Matteo Mancini.
Volume memorialistico dedicato al giovane pilota di F1 Riccardo Paletti, scomparso nel 1982 nel corso del Gran Premio del Canada, a seguito del tamponamento della Ferrari di Didier Pironi.
Guido Schittone, inviato dal 1984 al 1989 di Autosprint nonché caporedattore del gruppo Mediaset settore motori e telecronista dei Gran Premi di Formula 1 trasmessi da Italia 1, guida un gruppo di autori in quello che vuol essere un volume memorialistico, a spiccata impronta fotografica, dedicato allo sfortunato Riccardo Paletti.
Pubblicato senza finalità di lucro (non è stato destinato al mercato editoriale) con una tiratura estremamente limitata, appena 1.200 copie, il volume si presenta quale vera e propria primizia destinata a finire nelle biblioteca degli integralisti della formula 1.
Il testo ha una struttura suddivisa in tre capitoli per un totale di ottanta pagine e poco meno di 60.000 battute. Si apre con una breve introduzione sul pilota, cui segue il ricordo del padre e infine quello di svariate persone che lo hanno conosciuto. Non si sceglie la struttura del saggio convenzionale, ma si da il là a un volume che cerca la condivisione di ricordi nell'intento di destare emozioni e rinverdire momenti sfumati al decorrere del tempo, ma rimasti indelebili nei cuori e nella memoria delle persone che hanno conosciuto Riccardo.
Vengono così offerti dei flash, talvolta scollegati tra loro, da cui affiora la dolcezza, la sensibilità e la timidezza di un pilota forse atipico, vuoi per quegli occhialoni da vista che affioravano dal casco, vuoi per la compostezza e la folta chioma riccia che ne contraddistingueva la fisionomia. Ricordi di qualunque tipo. Da episodi maturati in pista, ai sogni rivelati a compagni di viaggio fino ai banali momenti privati, vissuti in un parco o in una palestra di karate, che caratterizzano la vita di ciascuno di noi. Episodi che coinvolgono nel progetto uomini del mestiere, quali il fondatore della Onyx (Mike Earle) squadra presso la quale Paletti si è distinto nella formule minori o il direttore sportivo dell'Osella (scuderia di F1 di Paletti) Gianfranco Palazzoli, ma anche giornalisti, compagni di scuola, insegnanti, colleghi di lavoro del padre e semplici amici. Il volume non si concentra sul Riccardo Paletti sportivo, né sulle cronache sportive o i risultati che lo hanno riguardato, né su un'analisi tecnica mirante a focalizzare l'attenzione sullo stile di guida del pilota. Il testo va oltre a tutto questo. Il Paletti di dominio pubblico viene scavalcato dal Paletti riservato e intimo. Il testo di Schittone, che si limita a fare il garante a una vera e propria antologia costiuita dai ricordi di molteplici co-autori, è un concentrato di brevi episodi che portano al centro dell'esame la natura umana dell'uomo pilota, i suoi sentimenti e la sua generosità, ma soprattutto la sua passione sfrenata per la velocità. "Mi ostino a cercare il successo al volante di un missile di F1, perché è ciò che di meglio so fare. Non cerco né soldi né gloria, ma cerco un mio posto nel mondo: forse è un po' colpa mia se ho imparato soltanto a guidare." Purtroppo Paletti, sebbene abbia conquistato l'olimpo che si era prefissato di scalare, vi è restato troppo poco, perdendo la vita tra le fiamme, in un sinistro all'apparenza banale, dopo poche centinaia di metri dal via e a pochi metri dalla madre giunta appositamente in pista per vederlo scattare per la prima volta dalla griglia di partenza di un gran premio di Formula 1.
La fortuna concede opportunità ma, al tempo stesso, è pronta a voltare le spalle e gettare nella polvere chi, poco prima, giocava sul velluto. E' la vita e le sue crudeli regole. Non possiamo che attenerci a questo, sperando in un disegno divino superiore che ristori di tutte le sofferenze patite in vita e trasformi in felicità ogni dolore che sfugge all'umana comprensione.
Guido Schittone, inviato dal 1984 al 1989 di Autosprint nonché caporedattore del gruppo Mediaset settore motori e telecronista dei Gran Premi di Formula 1 trasmessi da Italia 1, guida un gruppo di autori in quello che vuol essere un volume memorialistico, a spiccata impronta fotografica, dedicato allo sfortunato Riccardo Paletti.
Pubblicato senza finalità di lucro (non è stato destinato al mercato editoriale) con una tiratura estremamente limitata, appena 1.200 copie, il volume si presenta quale vera e propria primizia destinata a finire nelle biblioteca degli integralisti della formula 1.
Il testo ha una struttura suddivisa in tre capitoli per un totale di ottanta pagine e poco meno di 60.000 battute. Si apre con una breve introduzione sul pilota, cui segue il ricordo del padre e infine quello di svariate persone che lo hanno conosciuto. Non si sceglie la struttura del saggio convenzionale, ma si da il là a un volume che cerca la condivisione di ricordi nell'intento di destare emozioni e rinverdire momenti sfumati al decorrere del tempo, ma rimasti indelebili nei cuori e nella memoria delle persone che hanno conosciuto Riccardo.
Vengono così offerti dei flash, talvolta scollegati tra loro, da cui affiora la dolcezza, la sensibilità e la timidezza di un pilota forse atipico, vuoi per quegli occhialoni da vista che affioravano dal casco, vuoi per la compostezza e la folta chioma riccia che ne contraddistingueva la fisionomia. Ricordi di qualunque tipo. Da episodi maturati in pista, ai sogni rivelati a compagni di viaggio fino ai banali momenti privati, vissuti in un parco o in una palestra di karate, che caratterizzano la vita di ciascuno di noi. Episodi che coinvolgono nel progetto uomini del mestiere, quali il fondatore della Onyx (Mike Earle) squadra presso la quale Paletti si è distinto nella formule minori o il direttore sportivo dell'Osella (scuderia di F1 di Paletti) Gianfranco Palazzoli, ma anche giornalisti, compagni di scuola, insegnanti, colleghi di lavoro del padre e semplici amici. Il volume non si concentra sul Riccardo Paletti sportivo, né sulle cronache sportive o i risultati che lo hanno riguardato, né su un'analisi tecnica mirante a focalizzare l'attenzione sullo stile di guida del pilota. Il testo va oltre a tutto questo. Il Paletti di dominio pubblico viene scavalcato dal Paletti riservato e intimo. Il testo di Schittone, che si limita a fare il garante a una vera e propria antologia costiuita dai ricordi di molteplici co-autori, è un concentrato di brevi episodi che portano al centro dell'esame la natura umana dell'uomo pilota, i suoi sentimenti e la sua generosità, ma soprattutto la sua passione sfrenata per la velocità. "Mi ostino a cercare il successo al volante di un missile di F1, perché è ciò che di meglio so fare. Non cerco né soldi né gloria, ma cerco un mio posto nel mondo: forse è un po' colpa mia se ho imparato soltanto a guidare." Purtroppo Paletti, sebbene abbia conquistato l'olimpo che si era prefissato di scalare, vi è restato troppo poco, perdendo la vita tra le fiamme, in un sinistro all'apparenza banale, dopo poche centinaia di metri dal via e a pochi metri dalla madre giunta appositamente in pista per vederlo scattare per la prima volta dalla griglia di partenza di un gran premio di Formula 1.
La fortuna concede opportunità ma, al tempo stesso, è pronta a voltare le spalle e gettare nella polvere chi, poco prima, giocava sul velluto. E' la vita e le sue crudeli regole. Non possiamo che attenerci a questo, sperando in un disegno divino superiore che ristori di tutte le sofferenze patite in vita e trasformi in felicità ogni dolore che sfugge all'umana comprensione.
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