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mercoledì 31 ottobre 2012

Intervista a MATTEO MANCINI, a cura di Alessandro Napolitano



In occasione dell'uscita dell'antologia I BASTARDI SENZA STORIA, da me curata, l'amico ALESSANDRO NAPOLITANO ha deciso di farmi una decina di domande, un po' su tutto, a cui ho risposto sul suo blog.

L'antologia, di cui vedete la copertina nella foto di cui sopra, è recuperabile su tutte le principali librerie virtuali e nelle migliori librerie!

Gordiano Lupi l'ha così presentata: "Storie dissacranti e cariche di sangue, vampiri vomitati dalle tivù, atmosfere gotiche, citazioni del cinema horror italiano anni Settanta, spruzzate di horror erotico degne de I Racconti di Dracula e dei KKK - Classici dell'Orrore. Un'antologia destinata a lasciare il segno".

Qua trovate l'articolo e le mie risposte.
http://blog-alessandronapolitano.blogspot.it/2012/10/matteo-mancini-lintervista_30.html?showComment=1351637772338#c8320052124289983683

Per stuzzicarvi riporto la prima domanda di Ale con la mia risposta:

Ciao Matteo, benvenuto sul mio blog! Ricorderai il Club dei Vedovi Neri di Asimov e l'originale domanda con cui aprivano le riunioni. Oggi tocca a te dare una risposta: come giustifichi la tua esistenza?

Beh, ti rispondo con una filosofia che ho elaborato negli anni, per così dire spirituale, e che sta un po' a metà strada tra la Kabbalah ebraica e il Buddismo. Pur essendo cristiano, nel senso di sostenitore degli insegnamenti di Cristo (anche se su alcuni precetti sono un po' meno morbido, per così dire), credo che l'esistenza sia strutturata su più scale di evoluzione spazio-temporali e che si possa accedere o regredire da una scala all'altra in base agli insegnamenti acquisiti nella vita. Un po' come in un videogioco a scorrimento.
Dunque giustifico l'esistenza di ogni persona con la necessità di ricercare e di sviluppare gli aspetti spirituali in luogo di quelli materiali che devono restare in secondo piano in quanto effimeri: non ho mai visto nessuno portarsi nell'aldilà una casa o una valigia di soldi o, ancora, i titoli ovvero i gradi acquisiti sulla terra. Se ci sono delle cose che possono resistere oltre la morte, queste sono la conoscenza, lo spirito e la capacità di adattamento ai diversi sistemi e condizioni in cui potremmo esser proiettati. Perciò si deve lavorare su questi aspetti, chiaramente senza rigettare il resto o isolarsi in una vita da eremiti. I fanatismi sono sempre sbagliati, perché non ponderati.
Oltre alle esigenze personali di cui sopra, la vita di ogni persona dovrebbe essere orientata al miglioramento del contesto in cui la stessa agisce, poiché è nel benessere collettivo che si esalta il benessere della persona dai sani principi.
Al riguardo, chiudo con un mio aforisma: “Dio probabilmente non è un'entità individuale ma l'universo, cioè l'essenza più esplicita dell'infinito che a sua volta è in continua espansione e simboleggia l'assenza di un qualsiasi limite."

Il resto lo trovate sul blog di Ale al Link che vi ho indicato, buona lettura!

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