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sabato 13 luglio 2019

Recensione Narrativa: LA STRANA FEDE di Richard Gavin



Autore: Richard Gavin.
Titolo Originale: The Eldritch Faith.
Anno: 2012.
Genere: Fantastico/Esoterico.
Editore: Edizioni Hypnos, 2019.
Collana: Visioni.
Pagine: 74.
Prezzo: 8,90 euro.

A cura di Matteo Mancini.
Interessantissima uscita curata dalle Edizioni Hypnos, data alle stampe nel gennaio del 2019, che propongono per la prima volta sul mercato italiano una novella dello scrittore canadese Richard Gavin: The Eldritch Faith (2012).
Classe 1974, già pubblicato dalla piccola casa editrice in tre ulteriori circostanze (racconti brevi inseriti in antologie collettive o sulla rivista Hypnos), Gavin si propone al pubblico italiano con un testo esoterico assai tecnico, per stile, e intriso di simbolismi tutt'altro che agevole. Autore interessato all'esoterismo e all'occultismo, tanto da dedicargli numerosi saggi oltre che a proporsi quale officiante, è considerato da molti il prosecutore di quella narrativa di provenienza paramassonica che aveva in autori quali Algernon Blackwood e Arthur Machen, ma forse ancor di più Aleister Crowley, i loro fari guida. A differenza, infatti, dei primi due menzionati, Gavin affronta lo studio della materia con un piglio assai più convinto. Il suo è un approccio che va oltre al filosofico, intravedendo barlumi magici e spiritici che fungono da ago di bilancia tra la realtà che tutti noi conosciamo e quella che sta oltre. Convinto sostenitore dell'esistenza di un c.d. mondo sotterraneo, fino a dire, in un'intervista per theplutonian.com, di credere "che il nostro pianeta pulluli di presenze, sia fisiche che corporee" e che "gli spiriti abbondino."
A maggior agio sulla distanza breve del racconto, Gavin ha al suo attivo cinque antologie (tutte inediti in Italia) oltre ad altri volumi tra saggi e curatele. Un autore che dichiara di non volersi limitare a intrattenere il lettore, ma di esser intenzionato a "svegliarlo", affermando di impegnarsi nell'indursi in stati di trance visionaria allo scopo di esplorare i regni dello spirito.

The Eldritch Faith, tradotto quale La Strana Fede, è un una novella di formazione iniziatico/esoterica, che cerca di aprire quell'ideale terzo occhio che l'uomo ha voluto acciecare per vivere una vita tranquilla votata al mero materialismo. E' allora prerogativa di chi si sente estraneo alla vita comune il compito di sperare, sognare e dunque ricercare un'esistenza ulteriore, diversa dalla tangibile, in cerca di quella verità che gli altri hanno rifiutato di perseguire. La difficoltà sta però nel discernere tra ascesa verso l'illuminazione e discesa verso la seggezza diabolica. "Nello stesso momento in cui divenni consapevole del mondo cominciai a dare la caccia a un portale che mi conducesse fuori." Ascrivibile a questo gruppo di soggetti è il protagonista di Gavin, forse un suo alterego, che, a sette anni, durante un innocente gioco con un velo riesce a intrappolare uno spirito guida che lo accompagnerà per tutta la vita.
Il giovane protagonista, un bimbo di sette anni, è molto diverso dai coetanei, è un solitario che non si diverte con loro e che, in modo assai più maturo della sua età, cerca un qualcosa che va oltre i passatempo degli altri bambini, pur non comprendendone il motivo. Stringe così una relazione amichevole con l'essere spiritico che gli rivela di chiamarsi Capricorno. I due comunicano per mezzo dei sogni in una relazione allievo-maestro che evoca l'inizio del romanzo L'Esorcista di Blatty. Il processo di iniziazione viene interrotto per alcuni anni, a seguito di una vacanza, salvo poi riprendere nell'adolescenza del ragazzo, fino a determinare una vera e propria dissociazione temporale e dimensionale che porterà il protagonista a scindere la propria esperienza in due bivi distinti: quella spirituale e quella corporale. Lo spirito, guidato da Capricorno, percorrerà i fantastici sentieri dell'altrove, solo dopo aver infranto uno dei principali tabù dell'uomo, macchiandosi di omicidio (ai danni di una sorta di vecchia strega). Sul punto l'opera acquisisce un tenore blasfemo opacizzato sempre più da una luce tenebrosa (di colore grigio) che dona la conoscenza (dannata?) propria di coloro che hanno avuto la forza di scrutare oltre i veli che separano la realtà dalla quotidianità. Gavin piazza alcuni capitoli caratterizzati da una spiccata visionarietà ai limiti del fantasy, disegnando un ambiente boschivo e uno sotterraneo che sembrano appartenere a una dimensione ulteriore rispetto a quelle conosciute e dove nutrita da funghi allucinogeni e da un contesto tenebroso si contamina l'anima. Mentre lo spirito vivrà questa esperienza non accorgendosi degli anni che passano, il corpo, seppur disancorato dalla coscienza, vivrà invece la vita quotidiana, contraendo matrimonio (nota critica di Gavin che suggerisce, ci pare di capire, una vita sociale sprovvista di autocoscienza e dunque inferiore persino a quella dannata) fino al ricongiungimento con lo spirito. Un'unione, quest'ultima, che porterà al ricovero dell'uomo, accusato di tentato omicidio ai danni della moglie, non prima però di averla ingravidata nel crisma di una conoscenza superiore (o forse inferiore) che sarà trasmessa al figlio che porta in grembo.

Testo difficile, non per tutti i lettori, che trasuda di una componente malata capace di generare brividi, ma soprattutto di spiazzare un  lettore costretto a più letture. Non è tanto la trama a giocare un ruolo fondamentale, piuttosto sono le sottotracce a interessare e con loro le diverse chiavi di lettura a cui si può ricorrere per cercare di intuire ciò che l'autore vuol comunicare. La prosa è elegantissima, perfettamente resa dall'ottima traduzione di Andrea Bonazzi. Gavin piazza alcuni momenti erotici (peraltro poi non così fondamentali se non aventi la valenza del rifiuto della femminilità) e altri che omaggiano stereotipi dell'horror classico (l'albero maledetto e la casa infestata) pur se con un piglio personale. Non mancano momenti di puro terrore, anche se la parte fondamentale ha carattere di iniziazione.
Lo ripetiamo, siamo alle prese con una novella non commerciale che sarà apprezzata solo da un gruppo ristretto di lettori: quelli appassionati di narrativa esoterica.

L'autore
RICHARD GAVIN

"Lottiamo con gli enigmi del vivere finché i nostri cervelli non rimescolano il caos in uno schema che possiamo tollerare. Chiamiamo questi schemi conoscenza. E sulle basi di tale conoscenza, ci ritroviamo ad agire. Se abbastanza di noi agiscono in un modo simile, chiamiamo tale azione una realtà."

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