Elenco

  • Cinema
  • Ippica
  • Narrativa
  • Pubblicazioni Personali

mercoledì 23 gennaio 2019

Matteo Mancini, Scrittore a 360 gradi.


MATTEO MANCINI, UNO SCRITTORE KAMIKAZE IMPEGNATO SU TUTTI I FRONTI

MATTEO MANCINI
a Santo Stefano a Mare
nel 2016.


Matteo Mancini nasce a Pisa il 15 luglio del 1981 e cresce a Tirrenia, storica cittadina nata nelle intenzioni del vecchio regime quale risposta italiana a Hollywood. Vive da sempre nell'unico edificio pertinenziale rimasto superstite degli stabilimenti cinematografici Pisorno, poi Cosmopolitan, nell'appartamento collocato sopra il vecchio ufficio arruolamento comparse. 
Carattere a tratti nevrile, contraddittorio, di difficile catalogazione, ma ascrivibile al rango delle persone serie, soggetti su cui contare, pur se all'apparenza un po' matti. Perde, in tutti i settori della vita, importanti occasioni per l'incapacità di pazientare e per la volontà e la voglia di strafare, atteggiamento che, a volte, lo porta a bruciare tappe e altre a stralciare occasioni che lo avrebbero potuto lanciare in modo diverso da quanto poi avvenuto. Molteplici le incomprensioni e i litigi polemici, penalizzati da un orgoglio tale da rendergli difficile il superamento di contrasti e divergenze.
 
Alta uniforme con l'attrice MILENA VUKOTIC e il campione italiano (2006) di Skeet LUDOVICO DI MAIO,
Matteo Mancini, sulla dx, tiene il gonfalone di Pisa. Giugno 2012.
 
STUDIO E LAVORO
Dopo aver conseguito un diploma di ragioniere, perito commerciale e programmatore, si iscrive all'Università di Pisa dove si distingue per un mix di bizzarria e preparazione. Storici i suoi esami in completa divisa mimetica, per rispondere a certe sfide lanciate dai professori, o in vesti sgargianti, come il completo arancione con maglia avente in evidenza un numero 1 gigante con cui affronta il primo esame in assoluto del corso, ovviamente da primo candidato volontario (con tutti i colleghi studenti presenti), distruggendo il professore e strappando un 30 da verificare nella seconda parte dell'esame. Memorabili anche gli altri esami all'insegna dell'ilarità, per spiazzare la freddezza di alcuni professori, in un'ottica sperimentale che spesso dava i suoi frutti. Trascinatore di svariati colleghi studenti, grazie all'abilità di sintesi che gli permettevano di caratterizzarsi quale buon preparatore così da far passare per scommessa chi si diceva impossibilitato a superare certi scogli, non riesce a conquistare borse di studio per un indicatore di condizione economica familiare incompatibile. Ottiene tuttavia altri riconoscimenti, quali due borse di studio (la seconda rifiutata per impegni ulteriori) subordinate alla necessità, dietro remunerazione, di espletare attività lavorativa presso l'università, collaborando alla biblioteca dell'Istituto di Diritto Romano. Nel 2005, a ventiquattro anni, con una tesi intitolata La Repressione Penale del Doping, si laurea in legge presso l'Università di Pisa. Svolge per quattro anni, di cui tre da abilitato all'esercizio della professione, l'attività di praticante legale, sostenendo udienze al cospetto di svariati giudici. A ventisette anni supera la prova scritta dell'esame nazionale per il conseguimento del titolo di Avvocato, ma non sostiene l'orale perché entrato in servizio presso il Comune di Pisa, quale Agente di Polizia Municipale. Nel 2009, al primo concorso disputato, si piazza infatti in prima posizione nella preselezione, unico su circa tremila partecipanti a non commettere alcun errore, confermandosi nelle prove successive, chiudendo la selezione in decima posizione. Non troppo orgoglioso e non intenzionato alla carriera, sostenendo che nella vita la prima cosa da perseguire sono il divertimento e gli hobby e la cura di una certa filosofia ascetica, abbandona la carriera forense tirandosi contro le ire della famiglia per nulla contenta della strada intrapresa. Per la Polizia Municipale, in collaborazione con Ludovico Di Maio, realizza un prontuario delle violazioni amministrative locali che viene poi distribuito dal Comando. Da molti indicato quale potenziale ufficiale, rinuncia ai concorsi per la progressione verticale nella carriera professionale, sostenendo di non essere adeguatamente motivato. 
Dopo una carriera da studente "professionista", tenta di sistemarsi nella vita privata ma, come già avvenuto in altri settori, brucia le occasioni e finisce per restare sul mercato complice un atteggiamento per nulla accomodante e orientato ai compromessi fino a scoprire quanto gli anni passino fin troppo velocemente. Motivo per cui prende la decisione definitiva di procedere in solitaria.
 
Campionato F.I.G.C - Serie C2 2002-2004
Mancini Matteo è il primo in piedi procedendo da dx verso sx

CARRIERA SPORTIVA
Dopo una non troppo fortunata adolescenza a calcio e atletica, si è distinto, quando ormai ogni speranza sembrava sfumata, nel ruolo di portiere di calcio a 5, trovando la giusta e inattesa collocazione. Si dimostra infatti un valido portiere. Cresce nelle giovanili dell'IGP Pisa, all'epoca società di serie A2, togliendosi la soddisfazione di essere tesserato in tutte le categorie FIGC, con l'eccezione della A1, vincendo due campionati (D e C2 col Futsal Tirrenia) e disputando da titolare due campionati nazionali under 21, mettendo dietro anche un certo Fabio Volpe (bandiera dello IULA MATERA con una lunga serie di presenze in Serie B calcio a 5) e ottenendo due convocazioni nella selezione Rappresentativa Toscana under 21. Non trova fortuna nella Libertas Livorno, nel campionato di serie C1, dove approda dopo aver vinto due campionati di fila. Infortunatosi alla schiena e in polemica col movimento per incomprensioni e promesse mancate, chiude la carriera in FIGC a ventiquattro anni (troppo giovane!!! altro erroraccio), continuando a giocare per una mezza dozzina di anni nei campionati amatoriali. Vince un torneo di calcio a 5, fascia B, a Livorno, dove conquista anche il titolo di miglior portiere, oltre che un campionato Endas calcio a 5, serie B, a Pisa. Sfiora la vittoria anche in un campionato ACSI a Pisa, di Serie A, con squadra che vince la classifica del girone d'andata ma crolla poi nel ritorno complici infortuni e assenze pesanti. Disputa inoltre svariate stagioni nel campionato di calcio a 5, serie A, Endas a Pisa, piazzandosi spesso in posizioni medio alte ma senza più vincere titoli.
A oltre trent'anni, inizia a interessarsi al Karate, riuscendo a conquistare la cintura verde.
Una curiosità, più dovuta al caso che ai meriti sportivi, è quella che vede Mancini clamorosamente in campo in un provino per l'Inter calcio. Il tutto succede a diciotto anni in un pomeriggio di fine giugno, primi di luglio. Mancini viene chiamato al telefono dal procuratore, tra gli altri, dei vari Matteo Ferrari, Gionata Spinesi e Puggioni, personaggio (Gasperini) vicino ai dirigenti dell'U.S. Tirrenia, squadra in cui Mancini è a quei tempi è tesserato dopo sei anni di inattività. Uno dei due portieri invitati ha declinato l'invito, ne manca uno. E dove si trova un sostituto in due ore? Mancini abita a 800 metri dal campo ed è il secondo della locale squadra juniores. Viene chiamato in fretta e in furia e si ritrova a indossare la maglia bianca con la stella gialla sopra uno stemma mai visto così da vicino, se non nell'album della Panini. Dietro ha il numero e viene incaricato di guidare una squadra che gioca con la tenuta dell'Inter contro un'altra con la seconda muta. Sulle tribunette e lungo la rete di recinzione c'è un pubblico mai visto nelle partite della squadra locale. Tutti esaltati per l'occasione che può valere il biglietto di sola andata per Milano. Mancini, l'unico che non può avere speranze e dunque neppure pressioni, aiutato dalla maggiore età (circa quattro anni più vecchio dei quindicenni in campo) spadroneggia tra i pali e mantiene inviolata la porta con una paratona nel secondo tempo, quasi all'altezza del dischetto di rigore, su un tiro da fuori area. A fine partita, Gasperini gli si avvicina, lo guarda e ridacchia, come si potrebbe fare al cospetto di un monellaccio da cui non ti saresti atteso quella prestazione: «Grazie per esser venuto, hai giocato proprio bene!» Mancini si toglie i guanti, abbozza un sorriso: «Grazie a voi per lo splendido pomeriggio, un onore aver fatto questa partita con queste maglie...!» In fondo, quel giorno, Mancini è l'unico a non aver avuto le luci dei riflettori puntate contro, pur passando agli occhi di tutti come uno dei portieri più qualificati della zona perché, altrimenti, mica l'avrebbero convocato per quel provino... Frittata degli organizzatori riparata e aneddoto da raccontare per una mediocre riserva dei campionati provinciali. A cinque, qualche anno dopo, Mancini, in un contesto più congeniale alle sue caratteristiche, farà vedere la pasta di cui è fatto...
 
Targa ricordo promozione dal campionato di F.I.C.G dalla serie D alla C2.
Mancini Matteo parteciperà al trionfo anche nel successivo campionato, con promozione
dalla C2 alla C1. 
 

LA PRODUZIONE EDITORIALE
La sua produzione editoriale spazia dalla scrittura creativa alla critica cinematografa e sportiva con apprezzamenti che si sono concretizzati in svariate vittorie nei concorsi, fino a ricevere lodi, seppur in piccola parte, anche dall'estero (Spagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Francia).
Grande studioso e lettore di narrativa fantastica e di cinema di genere (soprattutto italiano), ha saputo trasformare le proprie passioni in impegno attivo. Ha ricevuto menzioni in giro per l'Italia con certificazioni rese da commissioni che hanno visto tra i componenti scrittori del calibro di Carlo Lucarelli, Andrea G. Pinkets, Andrea Carlo Cappi, Biagio Proietti, Edoardo Montolli, Franco Forte e dal vincitore del Premio Urania Giovanni De Matteo. Elogi che sono sfociati in pubblicazioni in una lunga serie di antologie indipendenti e non. 
Inizia a scrivere nel 2006, interessandosi dapprima alle sceneggiature per ipotetici cortometraggi di genere horror. La scarsa considerazione ricevuta dai registi amatoriali lo porta a tentare la via della narrativa, ma soprattutto a trasformarsi in accanito lettore con punte di 41 libri letti in un anno. Debutta col botto, piazzandosi terzo nel concorso La Strategia della Tensione, organizzato dal quotidiano Il Tirreno, in collaborazione con Carlo Lucarelli e Matteo Bortolotti. Il piazzamento gli vale l'articolo sul giornale con tanto di intervista, ma soprattutto lo spinge a insistere nella nuova attività, uno sbocco che mai avrebbe pensato di poter intraprendere. Ancora una volta, come avvenuto con lo sport, Mancini si dimostra tardivo, ma dal potenziale inespresso pronto a venire a galla e a liberarsi dal chiuso scrigno della timidezza. Nel biennio 2007-2008 coglie una serie di piccoli ma importanti risultati, complici i suggerimenti ricevuti nei laboratori di scrittura organizzati dal sito latelanera. Edoardo Montolli, scrittore autore de Il Boia, seleziona il racconto giallo Il Duplice Omicidio di Via Lenzi per la sezione Giallo-Nero della rivista settimanale Cronaca Vera. La pubblicazione, preceduta da una telefonata di Montolli ricca di complimenti, permette al giovane Mancini di acquistarsi in edicola e di provare delle emozioni, seppur piccole, ancora vivide nel ricordo. Arrivano anche le pubblicazioni nelle antologie N.A.S.F. III e N.A.S.F. IV curate dal duo Baglione-Trotta. Nella prima di queste viene pubblicato il primo racconto assoluto di Mancini edito in un'antologia ovvero Il Parco Cosmico. Le pubblicazioni arrivano copiose, Mancini arriva a stendere circa venti racconti all'anno così da partecipare a più concorsi possibili. Viene pubblicato nell'antologia Concorso in Omicidio 2, nell'antologia Polpa e Colpa curata da Luca Ducceschi in cui Mancini, per la prima volta, cura anche l'editing, si piazza in quinta posizione nel concorso fantascientifico Space Prophecies e strappa una menzione nella VI Edizione del premio nazionale di narrativa Il Delfino, organizzato dal Comune di Pisa e della Regione Toscana, dove assiste alla premiazione (alla carriera) dell'attore e doppiatore Giorgio Ariani.
 
Il terzo posto ottenuto nel concorso LA STRATEGIA DELLA TENSIONE organizzato nel 2007
dal TIRRENO. Racconto selezionato dal duo CARLO LUCARELLI - MATTEO BORTOLOTTI.
 
Il racconto La Morte Corre su Quattro Teste si classifica in dodicesima posizione nel 300 Parole per un Incubo Edizione 2008 organizzato da scheletri.com.
Il 2009 prosegue a suon di pubblicazioni. Altri suoi racconti ottengono spazio nelle antologie Beast of Ghost, Letteraria 2008, Erotica 2009 (Edizioni Ferrara) e Fantastic Zen (Edizioni Diversa Sintonia) dove, con il racconto Orrore, a Largo di Retirnia, conquista il secondo posto a valergli un premio in quota libri (150 euro) capace di farlo ritornare, nei ricordi, ai tempi in cui da bimbo si alzava la mattina di Natale per scartare i pacchi doni sotto l'alberello. Si conferma su buoni livelli al fantascientifico Space Prophecies, in cui ottiene un settimo posto.
Il racconto Sotto le Stelle di Orione viene pubblicato sul numero XIX della rivista Nugae, mentre Il Raggio di Halloween va a fare parte della selezione per l'antologia Racconti Sepolti, edita da Il Foglio Letterario di Piombino in cui Mancini collabora in veste di curatore non accreditato, oltre a essere letto, per stralci, nel febbraio 2010 su Radio Imago, dove Mancini viene intervistato in diretta telefonica
Sempre nel 2009 arrivano molti contributi dell'autore alla narrativa erotica che lo vedono pubblicato nelle antologie Stranger Love, Temptation, Sex in Noir, Ossessioni d'Amore tutte a cura di mysecretdiary.it, oltre che nell'antologia Delizie a cura di di Zolfo & Mercurio che definisce il racconto di Mancini "un'ottima unione tra cosmogonia e atto sessuale. Centra infine la finale del Premio Nazionale di Narrativa Narrazioni con il thriller Il Demone e il Viandante, poi pubblicato nell'antologia del premio, e la pubblicazione dell'horror Il Canto dell'Abisso, ottavo classificato nel concorso Sogni & Horror 2008, nell'antologia Selezione Artificiale (Edizioni Ferrara). E' inoltre finalista nella III Edizione del Premio Giallo Latino dove riceve, a Latina, una menzione consegnatagli dallo sceneggiatore, tra gli altri del film Black Cat di Lucio Fulci, Biagio Proietti e scelto da una selezione composta dai vari Andrea G. Pinketts, Andrea Cappi e Pedro Casals.
Nel 2010 vince con Il Ritorno del Gatto Nero il concorso II Edizione Poeti e Narratori indetto dalla GDS Edizioni di Milano, che gli permette di pubblicare, con l'editore, le sue prime due antologie oltre che curarne una terza: La Lunga Ascesa dal Mare delle Tenebre (2010), Sulle Rive del Crepuscolo (2011) e L'Occhio sul Crepuscolo (2011). 
 
L'antologia di Matteo Mancini SULLE RIVE DEL CREPUSCOLO
pubblicata con GDS di Milano nel 2011.
 
Persiste nei concorsi ed entra tra i trenta finalisti della I Edizione Scrittore per Tabitha, oltre che esser ancora pubblicato dalle Edizioni Ferrara nell'antologia Lethe, nell'antologia erotica Il Peccato tra le Righe (Edizioni Edit@) e in Orrori Sepolti (Edizioni il Foglio). Si toglie inoltre la soddisfazione di esser contattato telefonicamente dalle Edizioni Marco Del Bucchia che seleziona L'Isola delle Lucertole per l'antologia Avvenimenti di Bordo e Storie di Mare / 2. Strappa una pubblicazione anche con le Edizioni Giovani Holden che scelgono l'horror con venature erotiche Miraggio Tropicale per l'antologia collettiva La Notte delle Streghe e dei Vampiri. Le pubblicazioni proseguono copiose con altre cinque antologie, tra le quali la seconda Edizione di Fantastic Zen in cui propone un racconto, intitolato Bunker 15, che anticipa di otto anni il soggetto de La Forma dell'Acqua, che avrebbe poi vinto il Premio Oscar per la regia di Guillermo Del Toro. Diventa inoltre una presenza fissa nelle antologie della Delos Book, casa editrice satellitare delle Edizioni Mondadori, e il suo nome appare accanto a quello di fior fiori di professionisti in 365 Racconti Erotici per un Anno (2010), 365 Racconti Horror per un Anno (2011), Il Magazzino dei Mondi (2011) e 365 Racconti sulla Fine del Mondo (2012).
Le pubblicazioni diminuiscono nel 2011 a causa di una serie di commissioni pervenutegli da Il Foglio Letterario di Piombino che arriva, tramite Maurizio Cometto, ad affidargli per alcuni mesi (prima della decisione di abbandonare l'incarico) la direzione della collana Fantastico & Altri Orrori. Pubblica comunque, oltre in una serie di piccole antologie, il racconto Dasaev Hotel nell'antologia Camera 213 dell'Onirica Edizioni e viene selezionato dal Premio Urania Giovanni De Matteo che fa accedere il racconto sci-fi Genesi di un Eroe sulla rivista Next.
Nel 2012 cura l'antologia pulp I Bastardi senza Storia dedicata all'autore scomparso Giovanni Buzi. Il volume ottiene apprezzamenti su internet per la sua voglia e capacità di osare, ma resta poco in commercio. Nel 2013 pubblica quello che resterà il suo ultimo racconto prima di una lunga pausa dalla scrittura creativa. L'opera, una sorta di viaggio nell'inferno dantesco, viene selezionata da La Mela Avvelenata per l'antologia R.E.M.
Sempre nel corso del 2013 entra in contatto con il mentalista Francesco Tesei che, colto dalla recensione del suo volume Il Potere è nella Mente, pubblica sul suo sito un commento diretto a Matteo Mancini in cui ne plaude l'arguzia e la cura nella stesura del giudizio: "Matteo Mancini centra la mia visione e gli obiettivi del libro." Altri riconoscimenti "interpretativi" gli arrivano dal regista Davide Melini, per il quale Mancini realizza le recensioni di tutti i cortometraggi dallo stesso diretti, a partire dal 2008, fino ad accompagnarne il successo estrinsecato dai 175 premi ottenuti e riscontrabili sul portale imdb dal cortometraggio Lion (2017) che diviene l'opera più premiata al mondo in campo horror. 
 
Matteo Mancini in compagnia della sua tetralogia dedicata allo SPAGHETTI WESTERN e 
al volume I RE SENZA CORONA DELLA FORMULA 1 tutti pubblicati da IL FOGLIO LETTERARIO di Piombino.
 
Dal 2012 fino al 2019 si dedica, per il Foglio Letterario di Piombino, alla realizzazione dell'opera più monumentale della sua carriera, una trattazione in chiave enciclopedica dedicata al cinema western italiano articolata in quattro volumi e uscita sotto il titolo Spaghetti Western. Nel 2012 esce il Vol.1, seguito nel 2014, nel 2016 e nel 2019 dagli altri tre volumi. Un'opera costituita nella sua interezza da un totale di circa 2.000 pagine. L'opera, pur carente di editing, ha ottenuto importanti apprezzamenti locali e internazionali con elogi espressi dalle riviste di settore (Ciak e Filmtv), da registi dell'epoca (Mario Lanfranchi), studiosi della materia (Tom Betts e Antonio Tentori) e da molti comuni lettori, al punto da farne un best seller della casa editrice. Mancini la presenta nel corso del 2012 presso il Cinema Lanteri di Pisa, dove viene invitato a un'introdurre il film di Sergio Corbucci Django, riproposto in pellicola. Presenta altresì il volume, invitato dal critico Fabio Meini, su Radio Roarr, in una puntata interamente dedicata al western all'italiana. La voce presto si diffonde. Ciak, nell'ottobre del 2012, pubblica un articolo dove presenta il lavoro come "quella che potrebbe diventare l'opera più esaustiva sul western all'italiana." Gli fa da eco Film Tv che sul numero 1027 dell'anno 2012 scrive: "Ghiottoneria per gli amanti del genere e non solo." Mario Bonanno parla di Matteo Mancini quale "firma tra le più raccomandabili del settore". Grosso plauso dal regista di matrice teatrale, elogiato da Quentin Tarantino in Kill Bill, Mario Lanfranchi che definisce il tutto "un lavoro titanico, opera definitiva sul western all'italiana, che all'accuratezza dei giudizi e alla saporosa vivacità della scrittura unisce una ricchezza e completezza dell'informazioni veramente uniche. " La matrice internazionale del progetto viene confermata dall'adesione, in qualità di ospiti, di importanti autori del periodo di interesse. Il ceko Jan Svabenicky, autore di alcuni saggi e interviste collocate nel terzo e quarto volume, porta all'inserimento nei volumi delle inedite interviste al regista ceko Jan Gogola sr e ai compositori Nico Fidenco e Filippo De Masi. A questi nomi si aggiungono le partecipazioni del regista Mario Caiano, intervistato da Matteo Mancini e autore del western prodotto quale ideale prima punta di un'accoppiata completata da Per un Pugno di Dollari, del collaboratore di Sergio Leone, Ernesto Gastaldi e del californiano Tom Betts rispettivamente autori delle prefazioni al quarto e al secondo volume. 
 
Le celebri riviste da edicola interessate di cinema 
CIAK (n.10 ottobre 2012) e FILM TV (2012 Anno 20 n.39 - n.1027)
si intessano del volume Spaghetti Western V.1 di Matteo Mancini,
 
Apprezzato in Francia dove, pur se limitato dal non essere supportato da una traduzione in francese, ha colto grossi applausi sul forum western-maniac.forum-pro.fr in cui si leggono frasi quali "le conoscenze di Mancini sono veramente impressionanti, il suo stile è gradevole e fluido." Acquistato anche in Spagna, Stati Uniti e Germania. Addirittura menzionato in una tesi di laurea di uno studente di Pescara (notizia comunque non accertata direttamente dall'autore, ma dichiarata dallo studente). Pur se non scevro da alcuni refusi, attribuibili all'enorme mole e al fatto di non poter contare sul supporto di un editor, il volume è stato ampiamente promosso anche dai critici cinematografici. Emanuele Leotta riconosce all'autore la capacità di saper "coinvolgere il lettore-divoratore del cinema di genere grazie a una formula che travolge l'intera sfera di culto dell'appassionato." Promozione anche per il critico "argentiano" Giovanni Modica, autore si svariati saggi per Profondo Rosso, che assicura che "su Dario Argento ci sono molti libri validi, ma sul western, invece, tra Mancini e gli altri la differenza è abissale e incolmabile." Sulla stessa lunghezza d'onda Gordiano Lupi, per il quale si tratta di "un'opera che resterà nella storia della letteratura contemporanea italiana e del cinema italiano. Una vera e propria enciclopedia che non teme rivali e che straccia la concorrenza più rinomata." Il lettore Dino Marin vede nei testi "dei libri d'amore per il cinema italiano e il nostro amato spaghetti western."
 
Pubblicazione su CRONACA VERA N.1826 - 5 settembre 2007.
 
Il western non è stato l'unico campo d'azione di Mancini. L'autore ha collaborato con Gordiano Lupi alle monografie dedicate a Bruno Mattei, a Franco Franchi & Ciccio Ingrassia e all'ex Miss Italia Daniela Giordano intitolate rispettivamente Bruno Mattei l'Ultimo Artigiano (2012), Soprassediamo! Franco & Ciccio Story (2014), Io, Daniela (2018). In aggiunta alle tre collaborazioni citate, nel 2021, è prossimo all'uscita un quarto progetto, firmato a sei mani (con Lupi e Davide Magnisi), interamente dedicato al cinema di Umberto Lenzi, per il quale Mancini ha curato la parte relativa ai film di inizio carriera (cappa e spada, spionisitici e avventurosi) e a quella relativa all'impegno nel cinema bellico e western, oltre che a lasciare un ricordo delle comunicazioni intercorse incentrate sul romanzo Spiaggia a Mano Armata, edito da Rizzoli, e interamente ambientato a Tirrenia.
Invitato quale ospite a trasmissioni radio e festival cinematografici, Mancini partecipa, nel 2014, in veste di ospite, al FIPILI Horror Festival dove parla di Bruno Mattei dal palco insieme ad Antonio Tentori e Ivo Gazzarrini (sceneggiatore di Ivan Zuccon, poi montatore di Pupi Avati). L'occasione gli è propizia per rivolgersi a una platea che vede presenti i registi Lamberto Bava e Ruggero Deodato. Alessio Porquier e Ciro Di Dato ne riconoscono il contributo fornendogli una pergamena ricordo "per il prezioso contributo alla rassegna cinematografica e letteraria". Nello stesso anno viene invitato alla rassegna La Serra Trema per parlare, dal palco, in compagnia dello sceneggiatore Antonio Tentori, la scrittrice Mondadori Cristiana Astori e il critico cinematografico Pier Paolo Dainelli, di Dario Argento e Jesus Franco. Nel 2015 viene di nuovo invitato quale ospite a La Serra Trema, dove si trova costretto (causa problemi lavorativi) a rifiutare alla proposta di partecipare quale giurato per la selezione dei cortometraggi da premiare tra quelli iscritti al concorso. In tale veste partecipa a una discussione dal palco con gli sceneggiatori di Dylan Dog Pasquale Ruju e Andrea Cavaletto, offrendo un monologo concentrato sugli ascendenti narrativi dell'indagatore dell'occulto.
 
La partecipazione nel 2014 a LA SERRA al fianco dei professionisti ANTONIO TENTORI, CRISTIANA ASTORI,
PIERPAOLO DAINELLI e l'organizzatore IVO GAZZARRINI.
 
Nel 2016 tiene un monologo di circa tre ore a Santo Stefano a Mare, tra Imperia e Sanremo, parlando di spaghetti western. Per l'occasione collabora con la Proxima alla realizzazione del volume illustrato Sei nel West, Amigo! Vendi il Pennello e Procurati una Colt... 
Nel 2017, dopo aver pubblicato il saggio sportivo incentrato sulla Formula 1 I Re Senza Corona della Formula 1 (Il Foglio Letterario), inizialmente commissionato da un autore Mondadori, accetta per scommessa una sfida con l'amico Cesare Buttaboni. Decide così di ritornare alla stesura di racconti fantastici e scommette di piazzare otto racconti su dieci presentati. Vince la scommessa togliendosi la soddisfazione di ottenere la menzione al Premio Hypnos edizione 2018 con La Zona, un chiaro omaggio al film Stalker di Tarkovskij, oltre il secondo posto con L'Ordine Esoterico di Imarna nel concorso L'Orrore di Lovecraft (Esescifi Edizioni). Viene inoltre pubblicato in due antologie NASF e in tre edite dalla Historica Edizioni. Cura poi la prefazione del saggio di critica letteraria Com'era Weird la mia Valle, scritto dal duo Vincenzo Barone Lumaga e Fabio Lastrucci per la Milena Edizioni.
 
Due dei tre riconoscimenti ottenuti al FIPILI HORROR FESTIVAL in qualità di
ospite, narratore e sceneggiatore di cortometraggi.
 
Nel 2019 realizza un saggio di circa 100 pagine, Il Profeta del Dio Pan, interamente dedicato alla narrativa dello scrittore inglese Algernon Blackwood per la rivista Zotique di Pietro Guarriello. Il lavoro, non perfetto in editing, viene ampiamente apprezzato da lettori quali il critico Cesare Buttaboni e lo scrittore (anche per Hypnos) Luca Bonatesta. Viene definito "complesso, ma di facile lettura ed esaustivo al massimo" e vale la conferma di Mancini presso la rivista, tanto da ricevere voti al blasonato Premio Italia, uno dei più importanti riconoscimenti assegnati annualmente dal 1972 nell'ambito del fantastico italiano, un premio che annovera vincitori illustri di caratura massima.
Per la rivista de Il Foglio Letterario realizza un articolo interamente dedicato alla carriera cinematografica di Ernesto Gastaldi, presentando il romanzo dello stesso A... Come Assassino. Realizza altresì un'intervista col celebre sceneggiatore, di cui ricordiamo, tra le altre, le collaborazioni con Sergio Leone, concentrandola sulla produzione narrativa del medesimo.
Collabora, da non accreditato e in veste di consulente, con Federica Milella, alla supervisione del romanzo sci-fi I Riparatori del Tempo poi edito da PSEditore, e con Daniele Scasseddu, per conto del quale realizza un primo editing del giallo Hima poi dato alle stampe da Dream Book nell'estate del 2020.
 
Menzione ottenuta al concorso per narrativa gialla GIALLOLATINO
Selezionato da una giuria composta da Andrea G.Pinketts, con pubblicazione in un volume
al fianco di Silvia Rocca, Enrico Luceri e Cappi.
 
Sempre nel 2019 viene invitato da Gianfranco De Turris a partecipare a una selezione di racconti tributo ai "grandi antichi" di Howard P. Lovecraft e selezionato per quella che potrebbe essere l'ultima antologia curata dal grande giornalista, saggista, scrittore e soprattutto grande studioso di narrativa fantastica che opziona il racconto Oltre la Torre di P Town, in un'email in cui descrive lo stile dell'autore quale "particolare, complesso e denso" per aggiungere: "ama frasi lunghe, molte coordinate e subordinate, similitudini lunghe e inusuali al limite del barocchismo, aggettivi spesso singolari... " Il racconto confluisce in un'antologia, divisa in due volumi, intitolata Il Ritorno dei Grandi Antichi pubblicata nell'ottobre del 2020 da Delos Book. Il nome Mancini appare accanto alle più raccomandabili firme di settore, con nomi quali Nicola Lombardi, Giulio Leoni, Antonio Tentori, Ivo Scanner, Marco De Franchi e altri ancora.
Lo stesso De Turris valuta il racconto come "ben scritto e originale (come li vado cercando)", aggiungendo di "dover ringraziare Pietro Guarriello per avergli segnalato il nome di Matteo Mancini." Frasi e riscontri che riempiono l'autore, data la caratura del selezionatore, di grande orgoglio. Sempre nel 2019 completa la tetralogia Spaghetti Western facendo uscire il quarto volume, avvalendosi della prefazione del grande Ernesto Gastaldi, uno dei massimi sceneggiatori italiani degli anni sessanta e settanta. il volume viene impreziosito dai ricordi resi da Nico Fidenco, Filippo De Masi (intervistati da Jan Svabenicky) e da una chiusura, che sa un po' da dedica, di Mario Caiano (intervistato da Mancini nel 2014).
A termine 2019 si forma il proposito folle di realizzare un volume interamente dedicato a Libero Samale, psichiatra con la passione per l'esoterimo e la narrativa, conosciuto nell'ambito della narrativa horror da edicole con lo pseudonimo Frank Graegorius. Fortunato nella ricerca, Mancini riesce a recuperare tutti i volumi horror scritti dall'autore (ventotto), tra gli anni sessanta e fine settanta, e in nove mesi chiude il lavoro. 550.000 battute sotto il provvisorio titolo de Lo Psichiatra dell'Incubo. Nel corso della stesura intervista telefonicamente anche il compositore di caratura internazioanle Sergio Rendine allievo "di spirito" proprio di Samale. Sergio Bissoli, scrittore di Verona e grande cultore della serie I Racconti di Dracula, viene impressionato dal lavoro di Mancini e spinge affinché lo stesso venga pubblicato da Profondo Rosso. Luigi Cozzi, regista anni settanta e ottanta nonché grande collaboratore di Dario Argento, approva il progetto proponendo a Mancini Matteo un contratto editoriale che viene sottoscritto nell'ottobre 2020. Mancini entra così a far parte della scuderia Profondo Rosso.Sul testo interviene Tiziano Agnelli che si propone di curare l'editing. Mancini e Agnelli danno così avvio a una lunga serie di telefonate.
Torna alla carica anche Gianfranco De Turris che sceglie un suo secondo racconto che viene inserito, nell'estate 2020, sulla rivista Dimensione Cosmica: Il Fu Giudicato, e chiede l'invio di un terzo per un'antologia con struttura decamerotica incentrata sul tema covid (racconto in valutazione).
L'interesse di De Turris induce la Delos Book a chiedere la visione di alcuni racconti dell'autore. Il giornalista e scrittore Luigi Pachì promuove La Zona che viene opzionata per la pubblicazione in e-book, con royality del 25% in favore di Mancini. Un altro racconto, Nato per Essere il Numero Uno, finisce in valutazione per la collana Dystopika sempre per la Delos Book.
Nel 2020 realizza per Pietro Guarriello il più ampio saggio che sia mai stato dedicato in Italia allo scrittore gallese Arthur Machen intitolato "Oltre il velo dell'ignoto." Un lavoro superiore a 300.000 battute che porta il curatore della rivista Zotique a dedicare l'intera uscita del volume IV allo scrittore gallese (volume che raggiunge il primo posto nella categoria Best Seller di Amazon sezione "Critica Letteraria Horror e Soprannaturale) e a offrire un nuovo incarico a Mancini: redigere un dossier dedicato a Bram Stoker per il V numero della rivista. Mancini chiude la commissione nell'ottobre del 2020 con un nuovo dossier da 300.000 battute, Il Romantico sotto il Mantello di Dracula, che gli apre la porta per un progetto da completare nel 2021 su Abraham Merritt. Sempre Guarriello, per Dagon Press, lo invita a far parte a un'antologia di matrice internazionale dedicata a Lovecraft da pubblicare a inizio 2021.
 
Il celebre maestro GIANFRANCO DE TURRIS, giornalista, scrittore e soprattutto grande esperto di narrativa fantastica,
seleziona tra il 2019 e il 2020 più volte MATTEO MANCINI, presentandolo in un'antologia, formata da 27 autori e divisa in due volumi, dedicata a Howard P. Lovecraft al fianco di firme Mondadori o comunque autevoli nel settore.
 
A gennaio 2020 Mancini partecipa, via telefono, alla trasmissione cinematografica Una Poltrona per Due, condotta da Roberto Davi e Mirko Giacchetti per Ballando Web Radio. Viene intervistato dopo il trio Aldo, Giovanni & Giacomo e prima del direttore del nuovo canale mediaset, canale 34, interamente dedicato al cinema italiano.
Con Carmine Cantile scrive un racconto horror per il Premio Hypnos edizione 2020, accompagnandolo con un secondo racconto fantascientifico. Ottiene poi alcune pubblicazioni con Historica Edizioni e conquista la finale del concorso La Paura fa 90 Righe, organizzato dal FI-PI-LI Horror Festival, col racconto Lui, L'Altro, che poi non va oltre il quindicesimo posto. Stende inoltre un racconto lungo sperimentale, in onore al suo gatto (Micromachine) venuto a mancare il 5 maggio 2020, intitolato Il Mio Amico Micromachine. Un piccolo libricino da 100.000 battute ancora da proporre a un editore.
Nel 2021 conta di pubblicare una nuova antologia con tutto il suo best of, potendo disporre di una produzione di circa 120 racconti, e realizzare un racconto lungo intitolato C'era una Volta a... Tirrenia.
 
L'apprezzato dossier su ARTHUR MACHEN, il più ampio apparso in Italia, pubblicato su
ZOTIQUE IV, Rivista di cultura fantastica & weird, Dagon Press, Estate 2020.
 
LA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA Dal 2015 Mancini ha tentato, a livello amatoriale, la via della produzione cinematografa, collaborando alla realizzazione della sceneggiatura del cortometraggio Non Urlare (2016), diretto da Francesco Bernardini e selezionato tra i finalisti al festival nazionale FI-PI-LI Horror Festival 2017. Un'occasione quest'ultima che ha permesso a tutta la squadra di esser giudicata da giurati del calibro dei Manetti Bros (si ricorda il loro Piano 17 con un personaggio che risponde al nome di Matteo Mancini) e di misurarsi con professionisti che rispondono al nome di Francesco Pannofino poi vincitore, quale migliore attore, col corto Djin Tonic diretto da Domenico Guidetti. Oltre che aiuto regista in Non Urlare, si è misurato nella scrittura, regia e interpretazione di un mediometraggio sperimentale, articolato su più livelli e più piani esistenziali, intitolato Z3D (2016). Ha inoltre collaborato alla sceneggiatura di un terzo prodotto, un mediometraggio thriller diretto da Francesco Bernardini e intitolato Hikikomori (2019), subito selezionato in India al GREAT MESSAGE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2019 e premiato quale miglior montaggio. Il film viene proiettato in Italia in un'unica serata presso il Cinema Lanteri di Pisa, nel novembre del 2019, e riscuote un discreto successo in termine di biglietti con oltre 100 biglietti venduti e sala completamente esaurita. 
Nel 2020 partecipa al perfezionamento della sceneggiatura del lungometraggio Il Fiore del Male, per il quale viene incaricato da Francesco Bernardini di approfondire le parti esoteriche e iniziatiche legate alle organizzazioni massoniche.
 
Il regista nonché ippico MARIO LANFRANCHI, omaggiato da Quentin Tarantino nella struttura di KILL BILL,
dona la sua autobiografia a MATTEO MANCINI regalandogli una dedica da corniciare nei ricordi.
 
L'IMPEGNO IPPICO
Il cinema e la narrativa come abbiamo detto non sono gli unici interessi di Matteo Mancini. Grande appassionato, oltre che di motori e di calcio, di ippica settore ostacoli. Ha aperto a fine 2014 il primo blog italiano dedicato all'ostacolismo (ippicaostacoli.blogspot.it), anticipando il portale di riferimento del settore hurdleandchase.it e il sito dell'allenatore più titolato in Italia cliccabile all'indirizzo faverostacoli.it (allenatore cui ha dedicato un'ampia pagina, non ancora completata, che ne ripercorre l'intera carriera fino dai tempi degli insegnamenti del grande Alessandro Mattei). In questo ambito ha curato le intere stagioni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019, con pronostici, presentazioni corse, riassunti, statistiche e schede che, nel settore ostacolistico italiano, possiamo definire come un qualcosa di mai visto prima e di rilievo internazionale. Nel 2018 è riuscito inoltre a "sbarcare" sul giornale più famoso del settore, Trotto & Turf, che gli ha pubblicato una fotografia scattata al tondino di Pisa nel marzo 2018. Nel marzo del 2015 un suo articolo è stato pubblicato sulla testata giornalistica Il Paese dei Cavalli, a fianco delle firme Enzo Castelli ed Enrico Querci.
 
L'articolo pubblicato per la testata giornalistica pisana IL PAESE DEI CAVALLI, al fianco dei
giornalisti Enrico Querci e Renzo Castelli. 
Anno 6 - Numero 1 - Marzo 2015. 
 
E come dice Luciano Ligabue: il meglio deve ancora venire...
 
In attesa dell'uscita del dossier dedicato a BRAM STOKER, con una posa da copertina de
IL PAESE DEL TRAMONTO, ottobre 2020.
 

 

Nessun commento:

Posta un commento