Anno: 1896.
Genere: Horror / Romance.
Editore: Parzialmente tradotto nell'antologia Il Re in Giallo edita dalla Hypnos (2010).
Pagine: ?.
Prezzo: 24.90 euro (prezzo dell'antologia Il Re in Giallo edita dalla Hypnos.
Commento a cura di Matteo Mancini.
La
recensione di The
King Yellow ha
suscitato particolare clamore nei lettori del blog,
soprattutto in ordine alla natura delle storie scritte da Robert W.
Chambers e alla sua attitudine al macabro. È stato detto da diversi
lettori che le storie macabre del ciclo “The
King in Yellow”
sono estemporanee e, dunque, fuori contesto rispetto alla produzione
dell'autore “ben” rappresentata invece dai racconti che abbiamo
definito il ciclo del “Quartiere
Latino di Parigi”.
Questa conclusione, alimentata e incoraggiata dalla copiosa narrativa
dell'autore indubbiamente sbilanciata verso romance
e romanzi storici (“l'amore
rappresenta un argomento d'interesse per dieci persone su dieci”
scrive Chambers nel racconto Un
Argomento di Interesse),
è frutto dell'errato approccio editoriale italiano verso lo
scrittore. Anziché predisporre delle selezioni di racconti orientate
al weird, tra narrativa del terrore e racconto d'avventura
fantastica, si è scelto (col risultato di deludere i lettori) di riproporre una serie di edizioni de Il
Re in Giallo (ne
conto almeno sei) senza cercare di far luce sulla componente macabra
di questo autore e senza tagliare le storie rosa. Solo la Hypnos ha tentato di fare luce nella
narrativa dark
di
Chambers, impreziosendo la loro edizione de Il
Re in Giallo con
due racconti eccezionali, che qui in calce andremo a recensire, e
con la proposizione integrale e del tutto inedita dell'antologia The
Mystery of Choice (qua
la mia recensione
https://giurista81.blogspot.com/2017/10/autore-robert-w.html)
a
cui avrebbe dovuto dar seguito con la traduzione di tutti i racconti
fantastici dell'autore. Proposito questo non rispettato e che immaginiamo, a distanza di tredici anni dall'ultima uscita, naufragato.
Si è letto che se Lovecraft non avesse menzionato Yellow Sign e Robert W. Chambers nel suo Supernatural Horror in Literature dell'autore, oggi, non si saprebbe niente. Ebbene, prima di parlare, sarebbe sempre bene considerare il parzialissimo punto di vista di noi lettori italiani (parlo di chi, come il sottoscritto, si limita a leggere in italiano). Robert W. Chambers, pur se “limitato” da un romanticismo che lo portava a inserire storie d'amore anche nelle avventure più fosche, deve essere considerato a tutti gli effetti un pioniere del weird, in grado di ispirare non solo Howard P. Lovecraft ma una pletora di scrittori.
Potremmo analizzare Chambers in un diretto parallelo con Abraham “Bram” Stoker, a cui è legato da un'evidente corrispondenza di tematiche e approcci narrativi. I due autori, infatti, hanno molte analogie, che vanno dal particolare interesse per la “donna” (tanto che Stoker dette avvio alla cosiddetta new woman, mentre Chambers si soffermerà sull'emancipazione della donna nella società americana), per i racconti fanta-storici (si veda The Lady in the Shroud di Stoker), ma anche per quella che oggi chiameremmo la criptozoologia e il gusto per gli animali esotici (si vedano The Snake's Pass e The Lair of White Worm sempre di Stoker). Una vera e propria passione quest'ultima, alimentata nel caso di Chambers dall'hobby del collezionismo delle farfalle e dalla predilezione per caccia, pesca e per gli scenari naturali, che hanno portato l'autore ad anticipare Arthur Conan Doyle e il ciclo Challenger, oltre che ispirare i miti fantasy di Abraham Merritt, proporre in anticipo su Matthew Phipps Shiel, Sax Rohmer e Robert E. Howard il sottogenere del “pericolo giallo” (la minaccia politica proveniente dalla Cina), plasmare un investigatore dell'occulto (Westrel Keen) esperto nel linguaggio corporeo, conoscitore di codici cifrati e studioso dell'occultismo prima ancora che Algernon Blackwood e William Hope Hodgson ideassero i loro celebri personaggi del John Silence e del Thomas Carnacki, per non parlare della celebre idea del libro maledetto (Il Re in Giallo) che induce alla pazzia chi lo legge. Chambers è stato inoltre uno scrittore in grado di prevedere gli sviluppi socio-politici che sarebbero di lì a poco verificati nella realtà, quali l'ascesa della Russia (quale competitor degli Stati Uniti nella lotta per il controllo del mondo), la belligeranza della Germania e l'esclusione degli ebrei da uno stato accentratore di matrice totalitaria. Insomma, ce ne è abbastanza per parlare di una vera icona del weird inspiegabilmente, soprattutto se si considera che i racconti sono liberi da diritti d'autore, non ancora approfondita e presentata a dovere nella nostra penisola.
Tralasciando i racconti già proposti dalla Hypnos nell'antologia Il Mistero della Scelta, che ripropone integralmente il contenuto dell'antologia The Mystery of Choice (1897), e i due racconti inseriti nel Re in Giallo pescati dall'antologia The Maker of Moons, esistono numerosi ulteriori racconti fantastici che sarebbe opportuno proporre al pubblico italiano, utili a rendere giustizia a uno scrittore che continua a essere sottovalutato. Se è pur vero che Chambers abbia scritto molto romance e molti romanzi storici, ciò non è stato derogato, relativamente al weird, dal solo Il Re Giallo. Il fantastico e la predilezione per il macabro, infatti, hanno accompagnato l'intera carriera dell'autore, almeno fino al 1920. Non si tratta dunque di parentesi estemporanee, ma di sortite piuttosto regolari che ricordano, per fare un parallelismo cinematografico, l'atteggiamento verso l'horror del regista Pupi Avati. Sono state almeno sette le antologie interessate da argomenti dark, oltre un romanzo. Tre di queste sono state date alle stampe nei primi quattro anni di attività. Menzioniamo intatti The King in Yellow (1895), The Maker of Moons (1896), The Mystery of Choice (1897), In Search of Unknown (1904), The Tracer of Lost Persons (1906), The Tree of Heaven (1907) e Police!!! (1915).
Tra i racconti che vengono segnalati, da critici e recensori anglofoni, sarebbero da recuperare numerosi testi da In Search of Unknown (1904), che, per certi versi e in versione criptozoologica, anticipano quasi di cento anni la serie televisiva X-Files con protagonista un ornitologo del New York Zoological Society che trova uccelli e animali insoliti in tutto il mondo. Anche in queste storie, Chambers mischia sempre all'avventura e alle venature macabre la componente sentimental-amorosa. All'interno spicca The Harbor Master, in cui va in scena una caccia a un ibrido – metà uomo e metà anfibio – denominato “Il Capitano del Porto”. Si tratta di un racconto molto importante, tra i più caratteristici e famosi dell'autore, non troppo distante dalle ibridazioni lovecraftiane che faranno la loro comparsa in The Shadow Over Innsmouth (1931). Da segnalare anche il racconto In Search of Great Auk, incentrato sulla ricerca di una specie di volatile estinto.
In
The
Tracer of Lost Persons sono
contenuti i racconti del detective soprannaturale di Chambers (Mr
Keen), un individuo specializzato nel ritrovare persone scomparse. Lo
stile è quello classico dell'autore, che tende a raccogliere
elaborati di genere diverso, dal romance
al dark,
condendo il tutto con cospicue dosi di ironia e un background in cui non manca mai il sentimentalismo amoroso. L'antologia ha dato vita a una longeva serie radiofonica, andata in onda dal 1937 al 1955, per un totale di 1690 trasmissioni, facendo di Keen il detective più resiliente a fronte di una concorrenza agguerrita che comprendeva, tra gli altri, Nick Carter e Sherlock Holmes.
All'interno di The Tree of Heaven (1907) sono rintracciabili The Carpet of Belshazzar, Out of the Depths, The Case of Mr Helmer, The Swastika (tradotto anche in italiano nel 2003 e inserito nell'antologia Alia. L'Arcipelago del Fantastico) e The Sign of Venus, dove si parla di viaggi astrali.
Molto interessante è poi la raccolta Police!!! (1915) incentrata sulle mirabolanti avventure alla ricerca di specie perdute, quali uomini anfibi (The Third Eye), donne delle caverne, mammut (In Search of Mammoth), vermi giganteschi che scavano sotto i campi dello stato di New York (Un Peu d'Amour) e pesciolini dalle dimensioni di un bus (The Ladies of the Lake).
Altri racconti weird segnalati dagli appassionati sono Grey Magic, Samaris, The Bridal Pair, The Death of Yarghouz Khan e The Death Trail. Insomma ce n'è per imbastire almeno due antologie, oltre le due già disponibili sul mercato nostrano, a cui deve aggiungersi The Slayer of Souls (1920), il romanzo sulla stregoneria in cui si immagina l'ascesa di una setta satanica in grado di corrompere le menti dei partiti di sinistra e dei sindacalisti per sovvertire l'ordine costituito. Un romanzo in cui si recepisce la paura dovuta alla rivoluzione russa da poco compiuta e che non è stato molto apprezzato da Joshi (lo reputa ingenuo).
Vendiamo ora a recensire tre racconti “extra” che sono stati tradotti in italiano, compresi i due proposti da Andrea Vaccaro nel volume Il Re in Giallo, edito nel 2010 dalle Edizioni Hypnos. Partiamo da The Maker of Moons, tradotto dalla Hypnos col titolo “Il Fabbricante di Lune”, un ottimo weird fantasy, legato sia alla mitologia cinese sia al sottogenere del cosiddetto “pericolo giallo” che prenderà piede tre anni dopo con Matthew Phipps Shiel e The Yellow Danger (1899). Chambers, come poi farà nell'antologia The Mystery of Choice e nel prosieguo carriera, da largo sfogo al proprio gusto per la natura e per le creature criptozoologiche (un po' stile le aramostre di Stephen King presenti nella saga della Torre Nera). Per certi versi, e in alcuni passaggi, anticipa anche Algernon Blackwood (ampie descrizioni ambientali, alberi che stormiscono mossi dal vento, animali che si muovono furtivi tra i rovi), dimostrando a pieno titolo di essere un vero e proprio maestro del weird. Nella fattispecie, l'autore newyorkese parte dall'intelaiatura di The Demoiselle d'Ys, quinto racconto di The King in Yellow, da cui arrivano l'idea del viandante che si perde nel bosco, i riferimenti alla caccia (a beccacce e galli cedroni), l'immancabile innamoramento della damigella che misteriosamente vaga tra la vegetazione e il continuo muoversi tra realtà e sogno. Da questa base di partenza si sviluppa un'avventura assai più complessa e variegata, ambientata nei boschi del Quebec. Un manipolo di uomini, agli ordini dei Servizi Segreti governativi americani, si muove alla caccia di un'associazione cinese: i temibili Kuen-Yuin, “la setta più diabolica e letale che esista... detengono il controllo assoluto di cento milioni di persone”. L'obiettivo è porre fine al traffico di oro artificiale prodotto dalla banda, quale unione di tre costituenti. Chambers concepisce un'ottima idea su cui si innesca una storia visionaria, dai tratti cosmici, che fungerà – probabilmente – da spunto al celebre The Inhabitant of the Lake (1964) di Ramsey Campbell. Un lago, chiamato il “lago delle stelle”, ospita una creatura (lo Xin, un genio della Cina pervertito dall'arte magica e destrutturato in migliaia di appendici che ne fanno parte senza essere unite al corpo centrale) che Chambers è ben attento a non definire, composta da estensioni libere di muoversi autonomamente nel bosco. Creature aliene, a metà strada tra il granchio e il rettile, prive di bocca e di occhi, che emanano un tanfo pestilenziale. Un essere che terrorizza gli altri animali, al punto da indurli alla fuga quando, per qualche ragione, decide di muoversi dai fondali per scivolare in superficie. “Quando lo Xin sta per uccidere un uomo, i segugi Yeth galoppano nella notte... Sono cani senza testa. Sono gli spiriti dei bambini assassinati che attraversano i boschi la notte, ululando ”
Dietro a tutto si muove uno stregone dai lineamenti cinesi (Yue-Laou, il capo del Kuen-Yuin, un essere che un tempo viveva sulla Luna); una sorta di profeta di un culto alieno, attivo ben prima dell'ideazione del Fu Manchu di Rohmer (sarà ideato nel 1913), che ha le capacità di generare dalle mani globi luminosi, di legare sentimentalmente persone di sesso opposto e di fondere tra loro materiali diversi così da generare l'oro. Il governo degli Stati Uniti non ci sta. Non vuole che una simile capacità finisca nelle mani degli scienziati, perché questo potrebbe stravolgere il mercato dell'oro e causare danni a chi ne detiene i diritti. Capolavoro assoluto, ben centellinato e intriso di sense of wonder, soprattutto per i rimandi all'immaginaria città di Yian: “è la capitale del Kuen-Yuin con un grande fiume che serpeggia sotto mille ponti, dove i giardini hanno un profumo dolce e l'aria è satura della musica di campanelli d'argento... si trova al di là di sette oceani e del grande fiume, che è più lungo della distanza tra la Terra e la luna.”
Purtroppo ignorato dai lettori italiani, a parte coloro che hanno nella propria biblioteca la versione de “Il Re in Giallo” delle Edizioni Hypnos, Joshi l'ha definito “uno straordinario racconto sul misterioso Oriente”.
Inserito nell'antologia The Maker of Moons figura anche il racconto A Pleasant Evening (“Una Piacevole Serata”), che vede per protagonista un illustratore incaricato dal direttore di una testata giornalistica di realizzare una serie di disegni, dapprima presso uno zoo e poi presso l'obitorio.
Chambers, come suo cliché, muove un personaggio che esercita un lavoro da lui stesso praticato, spostando la narrazione nelle vie urbane di New York. L'intelaiatura è quella di un giallo costruito su diversi elementi che tendono a intrecciarsi tra loro, portando il tutto dalle parti della ghost story. Al centro del narrato abbiamo un ufficiale dell'esercito francese, condannato in patria alla pena capitale per spionaggio, che vive mendicando per le vie newyorkesi, a cui sono state indirizzate due lettere scritte da una donna verosimilmente colata a picco nell'oceano mentre si recava in Francia per portare le prove dell'ingiusta condanna.
Chambers si diverte a destrutturare la vicenda e rimodularla per vie alternative che portano sempre al medesimo risultato. Allucinazione e realtà si mischiano tra loro, invalidandosi a vicenda fino a minare i nervi del protagonista. Quanto temuto viene a perdere di consistenza salvo riproporsi in egual misura poco dopo. Alla fine si ottiene un effetto estraniante che fa della storia un buon racconto di fantasmi. Joshi lo ha definito “un'incisiva storia di fantasmi”. Notevole, per abilità descrittive, la scena in cui viene esploso un colpo di pistola, così come è estremamente efficace l'epilogo. Tra i temi sottotraccia, si percepisce una riflessione religiosa circa le ingiustizie che Dio è disposto a sopportare, mentre tutti gli uomini si muovono in cerca della ricchezza disinteressandosi del benessere altrui.
Recuperato nell'antologia collettiva Occulto!, pubblicata dalla Newton & Compton, è The Seal of Salomon (“Il Sigillo di Salomone”), un racconto datato 1906, molto diverso dalle storie tradizionali di Chambers e facente parte del mini ciclo del The Tracer of Lost Persons. Nonostante la novità iniziale, ancora una volta, tutto ruota su una storia d'amore contraddistinta dall'immancabile colpo di fulmine. Chambers segue una via insolita, che rientra nel solco del nascente sottogenere degli investigatori dell'occulto. Westrel Keen è il protagonista, un detective privato titolare di una società, la Keen & Co., specializzata nel ritrovare persone scomparse. Studioso di occulto e dei metodi deduttivi, ma soprattutto abile conoscitore del linguaggio corporeo (“ho ricondotto i fenomeni muscolari superficiali e gli aspetti sintomatici facciali a una scienza esatta fondata su una tabella che si avvicina al sistema di registrazione di Bertillon”) e delle intonazioni vocali, Keen si avvale di una rete di collaboratori esterni che gli consentono, nel giro di poco, di venire a capo delle informazioni necessarie per capire le persone che ha di fronte e indirizzare le relative indagini commissionate. Chambers guarda a The Repairer of Reputations, salvo sposare la via della commedia. Lo stile è molto più moderno degli esordi, arrivando a ricomprendere nel testo disegni e schemi cifrati un po' come farà Dan Brown nei suoi celebri romanzi di inizio secolo. I dialoghi sono esilaranti e accattivanti, privati della pomposità romantica o del delirio psicotico. L'ambientazione urbana (siamo a New York) con taxi e grattacieli è assai lontana dagli scenari silvani tanto cari all'autore e conferisce al tutto un'atmosfera quotidiana. Si parla della possibilità di compiere viaggi astrali, di codici criptati (che celano dichiarazioni d'amore), apparizioni dell'io subcosciente e della misteriosa radiazione riconnessa ai supposti “Raggi N”. Pur se penalizzato da qualche inverosimiglianza, si rivela un gradevole divertissement al punto da esser stato selezionato da Isaac Asimov per l'antologia The Tales of the Occult (1989) poi proposta in Italia con i titoli Avventure nell'Occulto (Mondadori) e Occulto! (Newton & Compton).
Questi i pochi racconti presenti sul mercato italiano. Non ci resta che rivolgerci alle tante piccole case editrici indipendenti: TRADUCETE I RACCONTI WEIRD DI CHAMBERS, non farlo sarebbe un delitto.
Nessun commento:
Posta un commento