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martedì 27 luglio 2010

Esperienza narrativa

Eccomi qua, quest’oggi, voglio parlare della mia esperienza narrativa in modo da stimolare qualcuno che potrebbe farsi delle remore nello scrivere.
Come dico sempre: “scrivere è un atto di coraggio e di presa di coscienza, non farlo, quando si sente lo stimolo, è castrare la propria inventiva e prendere in girò sé stessi”.
Nel mio caso tutto ha avuto inizio nel settembre 2005 quando vidi alcuni cortometraggi al “Tirrenia Trema”, una piccola rassegna amatoriale - dedicata ai corti di genere provenienti da ogni parte di Italia - che si svolgeva nel mio paesino un lustro fa. Le opere in gara, molto spesso, erano meri esercizi di stile con soggetti che fungevano da mero pretesto per girare qualcosa; opere che adesso io definirei prive di anima, senza nulla togliere ai loro autori che evidentemente puntavano a obiettivi diversi.
Decisi così di mettermi alla prova per vedere se sarei stato capace di dar vita a sceneggiature più complesse e non meramente finalizzate all’esclusivo intrattenimento. Mi misi a studiare manuali di sceneggiatura, a intensificare la lettura di opere narrative e a “fare conoscenza” con quelli che sarebbero diventati i miei autori di riferimento; autori tutti particolarmente a loro agio con stili onirici.
Nel corso di un anno e mezzo stesi una dozzina di script, alcuni dei quali in seguito sarebbero poi diventati dei racconti, iscrivendo un paio di questi a dei concorsi per sceneggiature. Alcuni furono anche apprezzati - senza risultare vincitori- ma giudicati di difficile realizzazione.L’assenza di sbocchi e l’esiguo numero di occasioni in cui misurarsi con altri autori mi spinsero, a fine 2006, a provare a cimentarmi con la narrativa. Per me era una scommessa difficile da vincere, perché, a differenza della quasi totalità dei colleghi, non avevo mai brillato nella scrittura (se non quella tecnica o giuridica). Addirittura, a scuola, sono sempre stato criticato per non aver fantasia e per essere eccessivamente sintetico.
Iniziai dunque per esclusivo gioco, sapendo che difficilmente avrei ottenuto considerazione. Invece, a mia sorpresa e anche con una bella dose di fortuna (perché riuscii a evitare, per puro caso, quegli errori tipici dei principianti), al secondo lavoro mi piazzai terzo in un concorso che aveva tra i suoi organizzatori Carlo Lucarelli e Matteo Bortolotti (si trattava di scrivere l’epilogo di un racconto di Lucarelli). Fui intervistato telefonicamente e mi guadagnai un piccolo spazio su uno dei maggiori quotidiani toscani (articolo che conservo nella mia bacheca, insieme agli articoli di giornale di quando giocavo a calcio a 5 a livello dilettantistico). Fu una grande iniezione di fiducia, cui però fece seguito un periodo difficile.Passavo di laboratorio di scrittura in laboratorio di scrittura venendo mazzolato a destra e a sinistra (spesso a ragione). Mi innervosivo nel ricevere le critiche, talvolta anche eccessive e ingiuste, ma fu per me un’esperienza fondamentale e fui aiutato da alcuni colleghi (Simone Corà su tutti) a capire come stendere e gestire un racconto.Cominciarono così ad arrivare alcune piccole soddisfazioni, fino alla pubblicazione su Cronaca Vera (numero finito, anch’esso, in bacheca) nell’agosto del 2007. Anche qui fui contattato telefonicamente da Montolli (responsabile della sezione giallo-noir della rivista) il quale volle farmi i complimenti personalmente. Fu una grande soddisfazione per me e il secondo stimolo ad andare avanti. Comprarmi in edicola, poi, fu un qualcosa che non avrei mai immaginato potesse accadermi (di recente poi mi sono visto in vendita anche da Feltrinelli e anche questo è un qualcosa che non avrei mai pensato si potesse verificare).
Ricordo che, a quell’epoca, ogni volta che scrivevo un racconto pensavo fosse l’ultimo, perché credevo di aver smarrito quello spunto che mi aveva portato a redigerlo. Una sorta di magia che pensavo non sarei più stato in grado di cogliere una seconda volta e invece ogni volta mi sbagliavo, perché c'era sempre una nuova idea di sviluppare.
Dopo ogni testo steso ero fiero di me stesso per essere riuscito a creare un qualcosa di mio, anche se non eccelso, a personalizzarlo come avrei voluto e a dipingere, con parole mie, scenari onirici che, nella mia testa, ricostruivo minuziosamente come se mi fossi trovato al cospetto di un quadro. Perché per me – contrariamente a quanto dicono la maggioranza dei colleghi - era ed è più importante lo stile narrativo del soggetto, quello che mi interessa e che mi diverte è dipingere scrivendo e non scrivere e basta per risultare più semplici e immediati a lettori che non hanno tempo da perdere e che leggono tenendo i fornelli accesi o consumando il quadrante di un orologio nelle pause pranzo.
Fu nel 2008 che riuscii a fare un balzo qualitativo con racconti come “Anello di Tufo”, “L’alchimista” e soprattutto “Il Mare delle tenebre” (finalista all’Archietipi – Ediz. XII) e “Orrore a Largo di Retirnia” (premiato con diploma al concorso il Delfino con tanto di Rai 3 presente a riprendere l'evento - anche se poi non ho mai visto in onda la premiazione - e piazzato secondo alla I ediz. del “Fantastic Zen” con relativa pubblicazione). Nello stesso anno mi piazzai in quinta posizione nel concorso “Space Prophecies” battendo con un racconto tutt’oggi inedito degli specialisti di sci-fi.
Negli ultimissimi anni hanno fatto seguito molte pubblicazioni, spesso in piccolissime antologie, ma ho avuto anche la gioia di essere premiato da Biagio Proietti a Latina (concorso Giallolatino) e di vincere il concorso “Poeti e Narratori” indetto dalle edizioni GDS di Milano.
Da quando ho iniziato a scrivere ho dato vita a circa 70 racconti di cui oltre la metà pubblicati in antologie di autori vari o riviste nazionali.
Nel maggio del corrente anno è uscita la mia piccola antologia “La lunga ascesa dal mare delle tenebre” che mi sta dando qualche piccolissima soddisfazione a livello di commenti di coloro che l’hanno letta, mentre dovrebbe essere in rampa di lancia un'altra raccolta (di circa 110 pag) che si intitolerà “Sulle rive del crepuscolo”.
Nel prossimo intervento posterò l’elenco di tutti i miei racconti, con aneddoti e curiosità.

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