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lunedì 30 dicembre 2024

Recensione Narrativa: SHIVERS a cura di Richard Chizmar.

Curatore: Richard Chizmar.
Titolo Originale: Shivers VIII.
Anno: 2018.
Genere: Horror.
Editore: Cut-Up (2019).
Pagine: 338.
Prezzo: 18,90 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.  

Ennesima antologia che viene analizzata su queste pagine. Come è facilmente intuibile, amo questa tipologia di volumi, sebbene non sempre – come in questo caso – ne esca impressionato. Shivers, uscita negli States col titolo Shivers VIII, è una raccolta di ventitré racconti (ventisette nella versione originale) selezionati nel 2018 da Richard Chizmar, coautore di Stephen King di una serie di romanzi facenti parte della mini-saga Gwendy, e acclamato antologista d'oltreoceano nel campo del fantastico e del terrore. L'antologia fa parte di un progetto avviato nel 2002 che è finito sotto la luce dei riflettori ai Bram Stoker Awards, avendo ottenuto due nomination per la migliore antologia dell'anno nel 2002 (Shivers) e nel 2004 (Shivers III) senza poi riuscire a ripetersi e subendo il lavoro di altri colleghi di Chizmar (Ellen Datlow, su tutti).

La Cut-Up decide di importare l'ottava edizione, quando forse sarebbe stato opportuno valutare la possibilità di realizzare un the best of della serie (sempre se fosse stato possibile acquisire i diritti dei singoli racconti, soluzione certamente più complicata e onerosa), per la sola presenza di un inedito di Stephen King. Il volume infatti si apre con Squad D, una riscoperta risalente alla fine degli anni '70 mai finita in nessuna altra antologia. La scelta è dunque puramente commerciale e non c'è – almeno sulla carta – da dare torno all'editore visto che il solo nome di King dovrebbe garantire il successo di un libro. I completisti del Maestro del Maine infatti dovranno per forza comprare questo volume per poter leggere il racconto, dal momento che lo stesso non è stato incluso neppure nella recente You Like It Darker (2024). Ecco che Shivers ripercorre il cammino della precedente antologia Shining in The Dark (http://giurista81.blogspot.com/2023/12/recensione-narrativa-shining-in-dark.html), edita l'anno prima dalle Independent Legions sempre con un racconto di King ripescato dal passato.

Dunque un bel biglietto di presentazione, col nome STEPHEN KING che campeggia in alto in copertina. A differenza però di Shining in the Dark i nomi degli altri scrittori alimentano subito nei lettori medi la sensazione di trovarsi su un livello inferiore. Certo, ci sono nomi importanti, quali Richard C. Matheson, Laird Barron, il saggista Bev Vincent (Stephen King – La Guida Definitiva al Re), Jack Ketchum, la vecchia conoscenza “Urania” David Gerrold (qua la nostra recensione di un suo vecchio romanzo http://giurista81.blogspot.com/2017/03/recensioni-narrativa-superbestia-di.html), Bentley Little (vincitore del Bram Stoker Awards nel 1990 e definito “un discepolo di King”) e molti altri scrittori non conosciutissimi in Italia ma pluripremiati negli States.

Molte aspettative comunque, purtroppo disattese nel complesso e anche dai singoli racconti. Non ci sono dei capolavori all'interno di questa raccolta, bensì un livello sufficiente, senza capacità di modificare la storia del genere. L'orrore selezionato da Chizmar è un orrore che tende ad ancorarsi al quotidiano, tanto che in diverse storie compare nelle ultime pagine apparendo persino superfluo e fuori luogo, inserito giusto per trasformare nel genere fantastico un racconto che in realtà verte sul dramma sociale e che si sarebbe potuto mantenere tranquillamente in quel contesto (Alan Peter Ryan, Adam-Troy Castro, Darrell Speegle, Bruce McAllister, Kealan P. Burke, Bentley Little, Jack Dann e Laird Barron). Dimenticate pertanto il weird, ma anche l'extreme horror. Chizmar si assesta sul mainstream horror, ma lo fa selezionando racconti che non hanno la forza di imporsi nel lungo periodo. Certo, ci sono storie più riuscite di altre, ma se pensiamo che un racconto come Squad D, di fatto non considerato neppure dal suo autore che non l'ha mai preso in considerazione per raccoglierlo nelle sue antologie, brilla tra i migliori del lotto, si può già ben intuire come il volume, forse, non sia poi così riuscito. È pur vero che il livello non scende mai sotto l'indecenza, nonostante una traduzione che non convince del tutto, ma quando si vedono certi nomi non si può che confidare in un volume capace di fare la differenza se raffrontato con raccolte di fan, dilettanti o appassionati che – vi assicuro – non sono peggiori di questa (in altre parole, a mio modesto avviso, gli sono superiori).

A tenere a livello di guardia il tutto ci sono, oltre King, Richard C. Matheson, Daniel Braum (che non ha neppure una pagina wikipedia), Darrell Speegle (anche per lui nessuna pagina wikipedia) e in parte Ray Garton. Naufragano invece "luminari" del calibro di Laird Barron, Jack Ketchum e David Gerrold con storie confuse, frettolose o comunque non lineari nella struttura o deformanti nella caraterizzazione dei personaggi. Gli altri testi sono, per lo più, racconti drammatici (alcuni anche validi) o riproposizioni di soggetti triti e ritriti tra zombie, fantasmi, vampiri, baubau e soprammobili maledetti. Insomma, deludente. Vediamo ora la recensione nel dettaglio.


LA RECENSIONE DETTAGLIATA

Ventitré racconti non sono certo pochi, eppure nessuno può considerarsi un vero e proprio capolavoro. L'opinione, peraltro, sembra condivisa da molti lettori (controllate pure su godreads). Manca, o comunque non la si ricerca, la volontà di essere originali o comunque di provare a meravigliare il lettore.

Salvo giusto una mezza dozzina di racconti (non che gli altri siano ciofeche), alcuni dei quali – a mio modo di vedere – rovinati da finali posticci forzati per rendere horror o fantastiche storie che in realtà sono drammatiche. Il racconto più interessante, probabilmente, è quello di Richard C. Matheson, nome che non ha bisogno di presentazioni (non solo per essere l'erede di una delle più importanti firme dell'orrore della seconda metà del novecento). Il suo Transfiguration (Trasfigurazione) è un contorto delirio di un camionista serial killer che si è convinto di essere un angelo e se ne va in giro a seppellire cadaveri lungo le strade ghiacciate dell'Alaska, finché non si rende conto della sua reale natura. Domina il contesto scenografico e vi sono molti momenti affascinanti tra ghiacci che si sciolgono e strade che franano nell'oceano. Tuttavia, come la maggior parte delle storie di Shivers, è una storia drammatica mascherata da horror. 

Un altro racconto che gioca con le location è il thriller soprannaturale Above the Buried City (Sopra la Città Sepolta) di Daniel Braum, che mi ha un po' ricordato (pur essendo inferiore) Lo Scorticato di Max Dave (autore Carlo Belli) della serie anni '60 I Racconti di Dracula. Gli ingredienti sono pressoché gli stessi. Un ladro di reperti maya finisce in arresto e muore misteriosamente in carcere. Si tratta però di una morte apparente, poiché il cadavere sparisce e ricompare in un museo dove viene immortalato dalle telecamere di sicurezza. Seguito fino in Messico da un poliziotto statunitense, il ladro si rifugia nel cuore della giungla Messicana ai piedi di una piramide Maya. Finale all'insegna dell'ossessione per uno dei pochi racconti soprannaturali dell'antologia. Daniel Braum si rivela, pertanto, una delle sorprese del gruppo.


Squad D (Squadra D) di Stephen King sceglie la via della metafora fantastica per perseverare sul versante drammatico, seppur amalgamando il tutto a mestiere ed evitando finali posticci. Una foto di una squadra di giovani militari americani periti in una medesima azione in Vietnam subisce, a distanza di anni, un'inattesa modifica: tra i nove militari compare d'un tratto un decimo ragazzo. Il padre di uno dei militari deceduti decide di contattare l'autore dello scatto: l'unico giovane superstite della missione. Scopre così che il poveretto non ha retto allo stress e, colmo di sensi di colpa, si è suicidato il giorno prima della strana comparsa nella foto. Il decimo ragazzo che si vede è proprio il giovane che si è appena suicidato. Racconto quadrato, di certo tra i migliori dell'antologia.


Molto interessante, seppur estremamente allusivo, è Open Wound (Ferita Aperta) di Darrell Speegle. Testo volutamente confusionario, che riprende lo stato di alterazione psichica del protagonista, un uomo con una lunga cicatrice in faccia che non riesce a ricordare il passato. Il lettore intuisce tra le righe. Una setta, dedita al sadismo, muove i fili dietro le quinte e induce i suoi adepti a comportamenti estremi. Epilogo al cardiopalma, tra azione e follia. Discreto, ma più thriller/action che horror pur se impreziosito da qualche omaggio barkeriano.


Una coppia di racconti curiosamente simili è quella firmata da Alan Peter Ryan e da Adam-Troy Castro. Entrambe le storie sono racconti drammatici, del tutto privi di elementi soprannaturali se non nelle ultime righe dove il fantastico subentra in modo quasi comico e, per questo, di cattivo gusto a fronte di storie ben scritte e altamente tragiche. Sexual Esploration is a Crime (L'Esplorazione Sessuale è un Crimine) di Ryan (scrittore che ha abitato per anni a Rio de Janeiro) offre uno sguardo, alquanto triste, sul turismo sessuale americano in Brasile. Un protagonista sfigato vive una vacanza da sogno in compagnia di una signorina amorevole e accomodante che lo illude della possibilità di vivere un'amore da fiaba, finché un sinistro stradale interrompe l'idillio. Il finale comico e sarcastico interviene con cattivo gusto facendo ironia su una situazione tragica (la povertà del Brasile, lo sfruttamento sessuale e la riduzione della donna a oggetto) con la capacità delle ragazze brasiliane di stuzzicare gli appetiti sessuali anche da morte. Il racconto è uscito postumo nel 2012 in un'antologia dell'autore.E' uno dei pochi racconti che resterà impresso nei ricordi dei lettori.

Sulla stessa lunghezza d'onda si muove, l'ancora più tragico, The Hour in Between (L'Ora in Mezzo) di Castro, in cui va in scena un uxoricidio seguito dal suicidio dell'assassino. Storia triste, che trasuda depressione da ogni poro. La drammaticità accompagna l'intera minuziosa narrazione dei fatti e dei preparativi al suicidio salvo, nell'ultima pagina, prendere toni beffardi e ironici, con gli stanchi usi coniugali che si ripropongono post-mortem. I due racconti sembrano, in altre parole, adattati al formato horror senza essere nati con tale proposito. Sono racconti drammatici che cercano un colpo finale, a mio avviso, fuori luogo e di cattivo gusto, con vizi e abitudini della vita che si rinnovano post mortem. Allo stesso modo ha lavorato il prolifico Jack Dann (è un vincitore di Nebula Award) con The Carbon Dreamer (Il Sognatore di Carbonio), forse la storia più elaborata dell'antologia (30 pagine) che, per gradi e con una lavoro di ricostruzione da parte della ragione, riporta a galla, per mano del protagonista, lo stupro rigettato dall'Io cosciente e perpetrato dallo stesso protagonista, cioè un vecchio insegnate di musica invaghito di una ragazzina sua allieva. Anche qua il finale rovina un testo onirico molto ben gestito.


Si perde per strada Autophagy (Autofagia) di Ray Garton che parte alla grande ma si rivela inconcludente. Ambientazione distopica che rievoca la parte centrale del romanzo 1984 di George Orwell, in un futuro in cui l'aborto e gli amori clandestini sono considerati reato. Due amanti decidono di sfidare le norme, ma qualcosa di allarmante mina le loro esistenze. Nel defecare estromettano esseri misteriosi che si radunano nei muri in attesa di qualcosa... Racconto metaforico, in parte folle, eppure ben costruito, che lascia un po' con l'amaro in bocca al suo epilogo. La sensazione è che Garton lo abbia reso troppo criptico. A cavallo tra sci-fi e horror, con qualche eco de I Ratti nel Muro di Lovecraft.


Questo, a mio avviso, il meglio. Per il resto ci si assesta su prove che, nei casi migliori, non aggiungono niente, ma riescono a intrattenere. È il caso di The Blue Cat (Il Gatto Blu), classico racconto che propone un soprammobile (felino) maledetto in grado di animarsi e di uccidere i gatti della padrona di casa. Niente di nuovo al fronte, ma ben gestito. Carino il finale. Lo stesso lo possiamo dire di The Dungeon of Count Verlock di Norman Prentiss che prova a riscrivere le coordinate di Dracula. Un racconto che riprende sia l'eccitazione del vampiro nel vedere che la sua ospite (qua una ragazza) è ferita sia la sua promessa di dare sollievo intervenendo direttamente sulle ferite, ma anche i richiami sessuali di cui è vittima Lucy (la dama a cui Mina Harker faceva compagnia) e l'idea che il vampiro debba essere invitato a entrare nelle abitazioni (qua si ribalta il concetto con la protagonista che chiede di poter esser ricevuta). Una costruzione interessante, cadenzata da illusioni ottiche e da una tensione montante che scema in un finale che strizza l'occhiolino al cosiddetto women in prison, con la protagonista che passa da una prigione protettiva impostale dal fidanzato a una prigione imposta dall'amante (il vampiro). L'arrivo della polizia infine distrugge il climax. Tra alti e bassi.

 

Copertina della versione americana.


Gode di una buona costruzione il deprimente Hoarder (Accumulatore) di Kealan P. Burke, che propone due personaggi perdenti (un'accumulatrice seriale e un rappresentante di detersivi) che dialogano all'interno di un appartamento sommerso dall'immondizia. Finale horror, dal retrogusto metaforico, posticcio. Abile gestione dei dialoghi, ma soggetto debole. Altresì debole e inflazionato è il soggetto di The Shrieking Woman (La Donna Urlante) di Bev Vincent, incentrato sul tema dei manicomi e sui relativi sotterranei dove persistono a muoversi i fantasmi dei ricoverati deceduti. Buona atmosfera, nulla più.


Always and Forever (Sempre e per Sempre) è una storia di zombie, scritta nella forma di un diario, che Greg Kishbaugh scandisce con buon piglio fino all'epilogo. Prevedibile nello sviluppo, non riesce a proporre niente di innovativo. Coinvolge nella lettura, ma è modesto. Così come non spicca Mama's Sleeping (La Mamma sta Dormendo) di Briam James Freeman, ben narrato ma anche qua con tentativi di colpi di coda già visti (penso a un racconto dell'amico Carmine Cantile o a Il Problema di Darla di Kristofer Rufty). Il tema è ancora il sotto filone zombie intrecciato a quello dell'amore. Se nel caso di Kishbaugh il punto di vista è quello del sopravvissuto (che prova a recuperare lo zombie e gestirlo come un uomo), nel caso di Freeman è quello del morto vivente che si desta per salvare la figlia da un tentativo di stupro.


Il livello cala ancora con racconti incentrati sui ragazzini. In Dearly Beloved (Miei Cari) di Bruce McAllister, si propone il crudele assassinio di una ragazzina provocato in un campo solare da un gruppo di bambini asociali intenti a scavare tunnell nella sabbia. Epilogo grandguignolesco senza grandi colpi di coda. Disagi infantili al centro del più fantastico A House for the we Ones (Una Casa per i più Piccoli), una storia di contrasti familiari sull'incapacità degli adulti (a differenza dei bimbi) di vedere oltre la quotidianità, tra amici immaginari ed effettive creature che vivono in una realtà ulteriore alla nostra.


Ancora ragazzini protagonisti nel modesto, ma ben scritto, Ms Wysle and Licorice Man (La Signorina Wysle e L'Uomo Liquirizia) di Shane Nelson, che punisce il conservatorismo istruttivo rappresentato da una Maestra old style che non intende riconoscere come festa i festeggiamenti di Halloween e che, per questo, pratica un regime educativo retto sulla punizione a carico dei bimbi “ribelli”. Una buona costruzione rovinata da un finale strampalato e tirato via, in cui la fantasia di un ragazzino si materializza nella forma di un ragno antropomorfo personificazione della festa di Halloween.


The Chair (La Sedia) di Bentley Little è la storia di un'ossessione che un ex cacciatore prova per una sedia rinvenuta in uno spiazzo nel bosco. Storia psicanalitica di matrice freudiana che è costantemente sul punto di decollare, ma non lo fa mai. Decolla invece Eyes Like Poisoned Wells (Occhi come Pozzi Avvelenati) di Ian Rogers che propone una prima parte noir molto interessante che involve nell'inverosimile fracassone. Un detective privato, che odia accettare incarichi al servizio di mariti gelosi, finisce nelle grinfie del coniuge di un'ex cliente. Quest'ultimo, intenzionato a vendicarsi, innesca una modalità a dir poco folle e ingiustificata rispetto allo spunto iniziale. In altre parole ricorre ai servigi di una creatura uscita da un'altra dimensione. Simile, per la presenza di uno strano mostro licantropico di natura femminile, è Spice (Come una Spezia) di David Gerrold, di nuovo incentrato su un corpo a corpo tra uomo e mostro. Cambia il punto di vista che passa da quello umano a quello del mostro.


Lucien's Tale (Il Racconto di Lucien) di David Niall Wilson propone l'attività di un restauratore di vecchi libri dedito a usare la pelle dei topi per riparare copertine, finché non pensa di ricorrere alla pelle di qualcosa di più grande.

Delude Laird Barron con il frammentato Gamma, una storia dai risvolti apocalittici costruita su un soggetto deflagrato che salta di palo in frasca per ricollegare il tutto nel finale. Irritante.

Anche Jack Ketchum delude con un raccontino ironico di una pagina: Gorilla in my Room (C'è un Gorilla nella mia Stanza). 

CONCLUSIONI 

E' una delusione, inutile girarci intorno. Non ci sono molti racconti non meritevoli di essere letti, tuttavia è anche vero che non ci sono grandi opere. Spuntato, si mantiene su livelli generali accettabili, ma ci si diverte poco e si ragiona anche meno. Come canterebbero Morandi, Tozzi e Ruggeri: si può fare di più. 

domenica 29 dicembre 2024

Recensione Narrativa: LA CASA DELL'OBLIO di Mattia De Pascali.

Autore: Mattia De Pascali.
Anno: 2020.
Genere: Horror / Dramma Teatrale.
Editore: Amazon (2024).
Pagine: 116.
Prezzo: 10.00 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini

Sceneggiatura di un dramma messo in scena da Mattia De Pascali nel 2021, con l'obiettivo di portare l'orrore su un palco teatrale. La Casa dell'Oblio è dunque un'opera scritta col fine specifico di essere realizzata al cospetto di un pubblico di spettatori e pertanto alleggerita da situazioni particolarmente fantasiose e da scenari sfarzosi assai difficili da gestibire col ricorso di budget economicamente limitati. Tutto si “riduce” a una singola location ovvero l'interno di un'abitazione dove una donna, solitamente triste e sconsolata, ritrova il buono umore per l'inatteso ritorno del marito da un viaggio in Africa. Il giovane maggiordomo, a cui la donna rivela la lieta notizia, non crede alle sue orecchie e lascia intendere al pubblico che la giovane sia affetta da qualche disturbo mentale. Decide comunque di assecondare la giovane anche perché, in tutta evidenza, ne è innamorato e, sotto sotto, spera di sostituirsi al marito. De Pascali punta tutto sui dialoghi, eccezionalmente aulici e curati al dettaglio. Riesce a incantare i lettori/spettatori portandoli fuori strada. Niente è come sembra in questa storia e i ribaltamenti sono prossimi a manifestarsi. 

Dopo il variegato omaggio ai B-Movies offerto dall'antologia 5 Biglietti per un Drive-In (Cut-Up Edizioni, 2022) – qua la recensione https://giurista81.blogspot.com/2023/03/recensione-narrativa-5-biglietti-per-un.htmlDe Pascali cambia del tutto registro pur restando fedele al genere. La Casa dell'Oblio è un elegantissima prova che lo eleva dai confini in cui eravamo abituati a conoscerlo, si pensi anche al lungometraggio thriller/perverso Il Tuo Sepolcro... La Nostra Alcova (2020), nell'intento – crediamo di poter dire – di realizzare un prodotto d'autore capace di attirare la critica. La storia si presenta infatti come una ghost story in cui si ribaltano tutti i ruoli, per effetto di una gestione scandita da un punto di vista iniziale distorto. Sarà dunque la follia a ricondurre il fantastico al dramma, una storia di disperazione e mancata accettazione vissuta da personaggi incapaci di liberarsi dai loro ruoli. Ne è una palese dimostrazione la scena finale col maggiordomo che persiste nel ricoprire il suo incarico, sebbene tutto sia ormai saltato.

La Casa dell'Oblio è pertanto un volume per appassionati di spettacoli teatrali in odore di grandguignol, molto curato e supportato da dialoghi di qualità. Non è ovviamente caratterizzato da quel gusto per il pulp che contraddistingueva 5 Biglietti per un Drive-In. Possiamo definire il progetto una prova di maturità per Mattia De Pascali.

lunedì 23 dicembre 2024

Presentazione Racconti della stagione 2024 di Matteo Mancini.

I 24 RACCONTI DI MATTEO MANCINI SCRITTI NEL 2024 E TUTTE LE ALTRE ATTIVITA'

Siamo ormai alle porte del 2025 ed è tempo di bilanci. A distanza di anni, libero dai saggi (seppur non del tutto), sono tornato a divertirmi nei concorsi di narrativa. Occasioni, queste ultime, che fungono da stimolo per spingermi a scrivere storie che altrimenti non concretizzerei. Ecco che, un po' alla Josef Aichner, ho partecipato a tutte le categorie di concorsi di matrice prevalentemente fantastica. Per il 2025 conto di cimentarmi in concorsi ancora più impegnativi, tanto che ho già appuntato i vari premi. Quest'anno ho scritto e presentato 24 racconti, alcuni dei quali ottenuti col potenziamento o la riscrittura di testi che avevo nel cassetto. Vediamo ora di presentarli uno a uno, più per mia futura memoria che per un concreto interesse dei lettori che avranno ben altre firme da celebrare.

 

La locandina di Esecranda Vol.8 

 

0 INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Scritto: Dicembre 2023

Battute: 45.200

Genere: Fantascienza

Pubblicazione: E-Book Esecranda V.8 (Esescifi).


Descrizione: Lo inserisco nell'elenco perché è stato pubblicato nel febbraio 2024 nell'ebook Esecranda V.8, sebbene sia stato inviato al relativo concorso nel dicembre 2023. Si tratta di un soggetto che avevo da anni nel cassetto, dunque non un racconto scritto ex novo. La prima versione fu mandata, senza successo, all'Urania Short di qualche anno fa (2019 o 2020). Potenziato e impreziosito da qualche momento grandguignol, si tratta di uno sci-fi con elementi filosofici che gioca sui sentimenti amorosi e su cosa davvero possa fare innamorare una persona. L'innamoramento per il corpo da una parte, l'infatuazione per il cervello dall'altra. Opportunismo contrapposto al romanticismo. Al contempo, il testo si interroga altresì su cosa debba definirsi per individualità. Che cosa è davvero un individuo e fino a quanto può ridursi ciò che reputiamo un'individualità consentendo alla stessa di mantenere inalterato il proprio essere? Niente a che vedere con il soprannaturale, dunque, ma con una parapsicologia legata agli esperimenti per il potenziamento delle capacità mentali. Quando lo scrissi non avevo ancora visto il film Lucy (2014) di Luc Besson da cui mutua alcune soluzioni, pur essendo una storia statica e alquanto bizzarra. Penso sia stato un po' sottovalutato, forse perché carente di azione in favore – nel vero senso della parola - di un approccio troppo cerebrale. Ne conservo un buon ricordo.


1 NESSUN INDIZIO SULL'ASSASSINO

Scritto: Gennaio 2024

Battute: 2.000

Genere: Giallo

Pubblicazione: Antologia 365 Racconti Gialli, Thriller e Noir (Delos Digital).


Descrizione. Piccolo giallo scritto su misura per l'antologia curata da Delos Digital. Un testo che raccoglie 365 racconti firmati anche da molti scrittori professionisti del gruppo Mondadori.

Il racconto è stato subito accettato e gioca sui preconcetti e sulle supposizioni che inducono in errore i comuni cittadini in funzione di consuetudini e schemi mentali non sempre adatti ad adeguarsi ai casi concreti. Il finale, velatamente ambiguo, si presta a una rilettura sotto un'altra lente riflessiva, come lo stesso titolo suggerisce, che riscrive quanto si possa aver capito a una prima lettura. Chi è davvero il killer? Non so se possa definirsi carino, di certo non è tra i miei top di stagione. L'antologia invece è oggetto di culto per gli appassionati di storie brevi.


2 SECTOR 230

Scritto: Febbraio 2024

Battute: 9.500 battute.

Genere: Giallo.

Pubblicazione: Racconti Gialli Thriller Edizione 2024 (Historica Edizioni).

Descrizione. Novelization di un cortometraggio da me scritto nel 2017 per il regista Francesco Bernardini poi selezionato al FiPiLi Horror Festival di quell'anno col titolo Non Urlare. Il racconto è stato scritto a febbraio 2024 seguendo - a memoria - in modo piuttosto fedele il prodotto filmico. Sono stati cambiati i nomi dei personaggi e il titolo del racconto che rimanda alla marca dell'orologio attorno al quale ruota il mistero dell'intreccio. Un poliziotto, in piena notte e nel cuore della campagna, si muove sulla scena di un delitto. Cerca qualcosa, forse il killer o un indizio compromettente. A terra una ragazza è esanime, sembra morta, quando dalla sterpaglia un rumore tradisce la presenza di un qualcuno che si da alla fuga nella macchia. Che sia l'assassino? Il poliziotto si lancia alla caccia...

Soggetto semplice, ma funzionale. È un racconto, così come il corto che fu tratto dal soggetto iniziale, che mi è sempre piaciuto per il senso del ritmo. Bernardini diresse molto bene il corto da cui l'ho estrapolato, tanto da ottennere critiche positive anche da uno dei più esperti conoscitori del cinema pisano.

Certo di pubblicarlo senza particolari patemi, mi sono dovuto ricredere. Sector 230 è stato infatti inizialmente rifiutato dall'Atlas Edizioni (Concorso Racconti Gialli Brevi 2024), un'esclusione che mi ha lasciato con l'amaro in bocca. L'uscita poi del bando legato ai Gialli e ai Thriller indetto dall'Historica Edizioni è stata la via per sfruttare appieno la seconda chance. Alla fine è uscito su un'antologia forse minore. Rimango dell'idea che si tratti di un racconto un po' sottovalutato, pur essendo di mero ed esclusivo intrattenimento.

Regalo per l'occasione qualche aneddoto sul corto, a cui partecipai in veste di aiuto regista. Stavamo girando l'ultima sequenza del film, in piena campagna, lungo i condotti dell'acquedotto completato nel 1600 per rifornire d'acqua Pisa. Notte fonda, isolati in un nulla all'interno di un'inspiegabile area pedonale.  Il frinire dei grilli era l'unico rumore percepibile. Eravamo letteralmente fuori dal mondo. Francesco mette a fuoco la fotocamera, tra due faretti e un generatore di corrente che, puntualmente, è solito spegnersi sul più bello e pertanto dobbiamo correre, anche perché la mattina si deve andare a lavorare. L'attrice, una ragazza rumena in difficoltà a recitare le battute (tant'è che decidiamo di tagliarle tutte, fino a rendere il titolo finale del corto quantomai sarcastico), è infreddolita, tiene un giacchettino per coprirsi le spalle quando non è in camera. La mettiamo sdraiata a terra su un asciugamano debitamente celato all'occhio della fotocamera. Stiamo per iniziare la seduta quand'ecco che arrivano l'esercito e una volante dei Carabinieri.

«Che famo, qua...?» debuttano i Carabinieri. «Semo in un'area pedonale.»

Di fianco si aprono i campi, sull'altro lato c'è una strada deserta che conduce verso i monti pisani. Di anime vive manco a parlarne, peggio che in un cimitero smantellato.

Spieghiamo che stiamo girando un cortometraggio. Il generatore di luce a benzina, tuttavia, deve aver allarmato qualche passante e la presenza in quel posto (dove avevamo girato per settimane) ora costituisce un motivo di inquietudine. Ci invitano a spegnere e ad allontanarsi, anche perché non abbiamo alcun titolo da spendere. Qualche giorno dopo il regista si rivolge al Comune del posto per ottenere i permessi, perché la cultura deve essere certamente favorita e su questo sono tutti d'accordo. Il comune infatti concede quanto viene da noi chiesto e si torna a progettare il lavoro da compiere. Abbiamo tre giorni per girare ma in quei tre giorni succede di tutto, persino un nido di vespe proprio nel punto in cui si deve girare. Impossibile completare la scena. Siamo di nuovo punto e a capo. Decidiamo allora di ricostruire il tutto in palestra, per la felicità della ragazza assai più a suo agio tra panche e travi, incrociando le luci senza filtri rossi baviani e stringiamo sempre più l'inquadratura sul volto dell'attrice. Più vicino, più vicino, ancora un po', dai, dai, più vicino. Alla fine viene fuori la migliore inquadratura del film. L'attrice pare una bambola i cui occhi brillano di una luce così intensa da bucare la fotocamera. Roba da La Bambola con gli Occhi di Cristallo di Barbara Baraldi. Tanta roba. A volte non centrare l'obiettivo che si è scelto può costituire una grande fortuna. Non tutto il male viene per nuocere. 

 

3 CREPACCIO

Scritto: Febbraio 2024

Battute: 38.000 battute.

Genere: Horror.

Pubblicazione: Ancora Vivi – 10 Racconti sulla Reincarnazione.

Descrizione. Questo è uno dei miei migliori racconti dell'annata ed è il racconto che mi ha dato la molla per scrivere a nastro continuo. È stato realizzato grazie all'invito che mi è stato fatto da Gabriele Lattanzio e Alessio Valsecchi, mie vecchie conoscenze dei tempi in cui, a inizio “carriera” (nel 2006), frequentavo i forum dei siti latelanera, scheletri e sognihorror.

Gabriele mi dice di aver intenzione di predisporre un'antologia horror sul tema della reincarnazione e di aver pensato a me in un progetto in cui, tra gli altri, sono presenti penne di grande valore come Simone Corà (Acheron Books), Samuele Fabbrizzi (vincitore del concorso Master of Horror della Universal), Paola Viezzi (terza classificata a La Paura fa 90 del FIPILI Horror Festival 2024) e l'ultima vincitrice dell'Urania Short Martina Scalzerle.

Accetto di buon grado e strutturo un racconto ascetico, che cerca di guardare oltre il materialismo imperante e alla volontà di fare carriera che caratterizza il faro guida della società contemporanea. Scelgo pertanto la metafora rappresentata da un alpinista che scala una parete ripida per arrivare alla vetta, scrutato da cittadini comuni che sperano nell'evento tragico e fanno commenti idioti. Durante la scalata, l'uomo vive dei flashback piuttosto violenti dove rivede i momenti finali delle sue precedenti vite, pur non rendendosi conto della questione. Ha dimenticato il suo passato. Eppure sulla terra ha sempre rivestito ruoli apicali che coinvolgono, di volta in volta, cariche di comando, da quella politica, a quella religiosa fino alla militare. Il testo è intriso di riferimenti religiosi, dalla Passione di Cristo alle tentazioni sataniche, fino a un epilogo altamente visionario dove si evoca il ricordo della cacciata dall'Eden e in cui ho omaggiato un'immagine che mi fu donata in una chiacchierata telefonica che ebbi col Grande Maestro nonché compositore musicale Sergio Rendine (da me contattato per la redazione del libro Lo Psichiatra dell'Incubo). Una telefonata in cui parlammo di quello che dovrebbe essere il vero senso della vita ovvero l'acquisizione di quelle “qualifiche” necessarie per poter evolvere al livello successivo dell'esistenza pena la morte definitiva o il ritorno in vita in una ciclicità continua.

Un racconto dunque che reputo tra i miei migliori per un'antologia, presentata per la prima volta a Stranimondi a Milano, di valore e che vi consiglio caldamente di recuperare.

Il racconto è stato migliorato dal prezioso contributo dell'editor Daniele Bassanese, con cui feci una chiacchierata via skype.


4 È IL TUO EDITORE

Scritto: Marzo 2024

Battute: 14.000 battute.

Genere: Biografico.

Pubblicazione: Secondo Almanacco del Foglio Letterario – 1999-2024: Venticinque anni di editoria (Edizioni Il Foglio).


Descrizione. Altro invito prontamente recepito, questa volta su chiamata di Vincenzo Trama e di Gordiano Lupi. Più che un racconto è una serie di ricordi personali legati alla mia “avventura” col Foglio Letterario, il primo editore che mi ha concesso fiducia. È un contributo breve, ma sentito, che racchiude episodi di vita, dal primo incontro al Pisa Book Festival in presenza di Lorenza Ghinelli (che poi avrebbe sfondato con Il Divoratore, prima pubblicato da Il Foglio e poi dalla Newton & Compton) fino ai miei saggi sullo Spaghetti Western (arrivati a ricevere elogi dalla Francia, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica Ceca), passando per i complimenti del regista Mario Lanfranchi, che chiese esplicitamente il mio indirizzo a Lupi per scrivermi, e l'omaggio a Tirrenia di Umberto Lenzi con Spiaggia a Mano Armata, due registi – Lanfranchi e Lenzi - tra loro molto diversi eppure entrambi venerati da Quentin Tarantino, per concludere con la presentazione sul palco del FiPiLi Horror Festival in compagnia degli sceneggiatori Ivo Gazzarrini e Antonio Tentori in occasione del lancio del volume L'Ultimo Artigiano. Bei ricordi, che avranno certamente dei seguiti negli anni avvenire: si deve pur sempre scrivere il volume su Joe D'Amato e Gordiano questo lo sa.

 

5 JENNINGS, IL BOIA

Scritto: Maggio 2024

Battute: 12.000

Genere: Horror

Pubblicazione: Rivista Dimensione Cosmica, Estate 2024 (Tabula Fati).

Descrizione: Altro racconto scritto su invito, questa volta della penna sopraffina di Andrea Gualchierotti, scrittore di cui consiglio di recuperare i romanzi heroic fantasy I Principi del Mare (2022) e I Campioni dell'Inferno (2024), entrambi editi dalle Edizioni Il Ciliegio. Andrea mi chiede se sono interessato a scrivere un racconto horror vecchio stile da inserire in un numero della celebre Dimensione Cosmica diretta dal Maestro Gianfranco De Turris. Mi specifica infatti che il numero che stanno preparando sarà interamente dedicato alla narrativa dell'orrore col fine di mostrare le evoluzioni avute nel tempo dal genere. Accetto, ovviamente, con entusiasmo e propongo una ghost story – scritta appositamente per l'occasione - di ambientazione vittoriana che utilizza personaggi davvero esistiti. Gianfranco De Turris mi suggerisce di sfruttare la cosa fino in fondo e di mettere in scena un protagonista famoso realmente esistito. Ecco allora che il mio protagonista diventa il giovanissimo Joseph McCabe, inviato nell'immaginaria e rurale Aventus da una testata giornalistica londinese per indagare su uno strano fenomeno che funesta la tranquillità della cittadina. Razionalista convinto, l'uomo non intende accettare l'evidenza dei fatti neppure all'apparire di un carro infuocato condotto dallo spettro di un boia trucidato anni prima dai cittadini. McCabe deciderà di scrivere un articolo sulla faccenda solo perché, nonostante i suoi modi nobiliari e arroganti, è uno squattrinato. Venticinque anni dopo, al cospetto di Conan Doyle, McCabe dirà – evidentemente mentendo – che non esistono prove sull'esistenza dei fantasmi perché mai è stata prodotta una certificazione in grado di andare oltre il fascino emotivo.

Il racconto apre il numero Estate 2024 della rivista.

 Illustrazione interna di Dimensione Cosmica.

6 BLASFEMIA A CASTEL BEATO

Scritto: Giugno 2024

Battute: 12.300

Genere: Horror

Pubblicazione: Racconti Horror 2024 Vol.2 (Historica Edizioni).

Descrizione. Fa parte dell'evoluzione di uno dei tre soggetti inizialmente stesi in primavera 2024 per il concorso Esecranda Vol. 9. Nasce da un'idea di Mariarita Cupersito, scrittrice, fotomodella, giornalista, avvocato e membro del primo gruppo di lavoro sul codice di condotta per l'intelligenza artificiale organizzato dalla Commissione Europea.

In occasione di un viaggio che feci a Roma nel 2011, tra una pausa e l'altra durante le visite ai monumenti storici e ai musei vaticani, Mariarita mi parla di un suo incubo. Mi dice che è una ghiotta di anguria e che si è chiesta più volte cosa potrebbe succedere se i semi ingeriti germogliassero in pancia e dessero vita a un cocomero. Freud probabilmente avrebbe parlato di un desiderio represso di maternità, ma Mancini prende subito altre strade. Idea all'apparenza folle, che sedimenta in un angolo della mia memoria per anni. Perché dunque non utilizzarla per un racconto? Mariarita, di certo più classica ed elegante, infatti non scriverebbe mai un lavoro del genere che potrebbe sfiorare il ridicolo. Le sfide a me invece piacciono. Ecco che uso io l'idea per dar vita a un racconto apparentemente demoniaco, ambientato all'interno di un convento di suore, in cui si utilizza l'idea dei lockdown per celare una realtà inconfessabile. Il mistero della vergine si ripropone dunque sotto una luce diabolica, almeno questo è ciò che pensa la madre superiore che insiste per vedere la sua consorella trincerata nella sua camera da letto da settimane. La realtà sarà un'altra. Anche qua si gioca sui preconcetti, sulle supposizioni e su una contrapposizione su quanto si è disposti a credere per ragioni fideistiche e quanto invece, pur se di identica natura, è concreto nella realtà in cui viviamo e per questo reputato impossibile se non supportato da criteri scientifici. Omaggi diametralmente opposti a Grunewald e al nunsploitation convivono in un racconto inizialmente folle, ma piaciuto a chi l'ha letto per la struttura e la contaminazione tra generi. Carmine Cantile, scrittore pubblicato con professionisti internazionali nell'antologia The Horror Show (2021) edita da Weird Book, è rimasto stupito dall'imprevedibile seconda parte.

7 MASTERS & SLAVES

Scritto: Giugno 2024

Battute: 25.100 battute.

Genere: Heroic Fantasy.

Pubblicazione: Rivista Astonishing Fantasy Tales, Vol 4 (Kraken Edizioni).

Descrizione. Masters & Slaves è un altro racconto apparentemente folle, di cui però sono molto soddisfatto al punto da reputarlo tra i migliori della mia annata. Nasce dall'idea di sposare concettualmente la struttura del film Dal Tramonto all'Alba (1996) scritto per Robert Rodriguez da Quentin Tarantino. Ricordo che quando vidi il film da ragazzino, non sapendo cosa stessi vedendo e non conoscendo ancora Tarantino, rimasi letteralmente a bocca aperta nell'assistere, a metà pellicola, all'entrata in scena dei vampiri e del grandguignol. «Ma che caspita di film è questo?» dissi turbato dall'improvviso cambio di registro di una pellicola, fin lì, stramba ma piuttosto convenzionale sulle coordinane del noir scanzonato. Mai e poi mai avrei immaginato di vedere evolvere il tutto in un horror “sbracato”.

Masters & Slaves segue la medesima concezione strutturale. Parte in modo epico, occhieggiando a Il Gladiatore (2000) e anticipando Il Gladiatore 2 (2024) di Ridley Scott, per trasformarsi, strada facendo, in altro. A differenza della sceneggiatura di Tarantino, il racconto cambia di continuo il registro. Da impostazione storica (ambientazione all'interno di un'arena) si trasforma in erotico, quindi passa al catastrofico, poi fantascientifico e da questo al fantasy con omaggio a una mia vecchia passione ludica infantile come ben potrà capire chi leggerà il racconto.

La storia è piaciuta molto ad Andrea Gualchierotti (“valuta bene dove lo mandi” mi disse) e alla scrittrice fantascientifica Federica Milella (recuperate il suo I Riparatori del Tempo), tuttavia era molto difficile da piazzare in quanto di catalogazione incerta. Il soggetto era nato inizialmente per l'Esecranda ma poi, perché poco orrorifico, è rimasto mesi nel cassetto. Qualche settimana fa, mentre di mattina camminavo per le vie di Tirrenia, mi giunge un messaggio di Fabio Larcher (editore che in passato ha pubblicato Danilo Arona, Gianluigi Zuddas, Alda Teodorani e Alan D. Altieri) che mi chiede se sono interessato a presentargli un racconto per la sua rivista Astonishing Fantasy Tales, un pulp magazine illustrato a colori che unisce le grandi firme del weird e del fantasy di inizio novecento alle nuove proposte del pulp italiano. Gli dico che ho un racconto, a mio modo di vedere, perfetto per una rivista del genere, un vero e proprio contenitore che cuce al suo interno l'intera gamma dell'insieme a cui la rivista si dice interessata. Fabio mi spiega che è in lavoro sulla strenna natalizia e che valuterà il pezzo per i numeri in programmazione per il 2025. Invio il racconto e, contro ogni previsione, me lo vedo subito accettato.

Una volta uscito, mi è capitato di vedere il film Pompei (2014) di Paul W. Anderson e di notarne più di una similitudine, ma niente che si avvicini alla fantasia e alla capacità di rompere ogni possibile previsione di sviluppo come fa la mia proposta. Pulp puro. Buone le recensioni al momento presenti su amazon, tra queste segnalo quella di un lettore che ha colto perfettamente certe venature intrinseche: “A tenere alto il fantastico italico un racconto di F. Larcher e uno di M. Mancini, entrambi distopici e conditi con una buona dose di ironia. Non disdegnano qualche arguta frecciatina a un paio di eccessi del nostro tempo, come l'animalismo e la lotta al cosiddetto patriarcato. Niente polemiche, sia chiaro, solo critiche velate dal filtro del fantastico.


8 BIOTECHNIC MEAT & FISH

Scritto: Giugno 2024

Battute: 50.000 battute.

Genere: Horror.

Pubblicazione: Esecranda Vol 9 (Esescifi).

Descrizione. Terzo soggetto ideato per Esecranda Vol. 9, quello poi definitivo per la stesura del racconto incaricato di cogliere la sfida. È uno dei miei migliori racconti della stagione e parte dalla visione di un Tizio che entra in un supermercato dove viene attratto da una carne fluorescente che rimanda al sapore di un essere alieno. Da questo spunto, non dovuto a un'indigestione di gamberetti (come si diceva fosse avvenuto a Bram Stoker per la nascita del suo Dracula), è nato lo stimolo per l'ideazione di un racconto che gioca da un versante sul body horror di cronenberghiana memoria e dall'altro sull'influenzamento di massa giostrato dal sistema politico e dalle televisioni. Omaggi a John Carpenter (Essi Vivono), George A. Romero (Zombi), Howard P. Lovecraft (idea dell'entità cosmica), Alessandro Manzetti (Naraka) e Stephen King (Cell) sono metabolizzati in un qualcosa di personale ma, al contempo, citazionista. La parte finale rivela, come giustamente ha sottolineato Cesare Buttaboni, legami con quanto avvenuto in epoca di covid ma propone anche una prospettiva sulla tematica più scottante dell'immigrazione di massa dall'Africa verso l'Europa. Un racconto di cui vado orgoglioso, peraltro con qualche venatura action.

Classificato sesto all'Esecranda, mi ha permesso di  togliermi parecchie soddisfazioni, mettendomi alle spalle scrittori di punta (tra cui due diplomati dell'Accademia di Manzetti), il vincitore dell'anno precedente Davide Emanuele, finalisti all'Urania Short e del Premio Rill. 

Da non perdere l'antologia: un gioiello del fantastico italiano che verrà in futuro riscoperta da chi valuterà l'horror italiano indipendente.

Numero 4, uscito a dicembre.

 9 ANDATE AL DIAVOLO

Scritto: Giugno 2024

Battute: 24.000

Genere: Horror

Pubblicazione: Rivista Parossismo, Numero 5.


Descrizione: Evoluzione di un raccontino, ispirato dal racconto Bevi a Me Soltanto con Occhi Labirintini (contenuto nell'antologia Songs of a Dead Dreamer) di Thomas Ligotti, mandato senza risultato nel 2018 al concorso La Paura fa 90 Righe del FiPiLi Horror Festival. Il taglio è ai limiti del parodistico pur avendo momenti extreme horror. Nonostante il piglio scanzonato e piuttosto cinematografico (Gazzarrini lo ha paragonato a Demoni di Lamberto Bava), contiene stilettate funzionali a far emergere l'egoismo attraverso il quale ognuno cerca di prevaricare gli altri, sia nel contesto di una sfida sia che si tratti di salvare la pelle a danno di altri. Protagonista è un vecchietto che si finge impacciato per suscitare il dileggio degli ospiti di un festival cinematografico dedicato alla “Paura”. L'uomo dice di essere un illusionista, ma l'atteggiamento generale sembra non dargli credito. Invitato a salire sul palco dai presentatori del festival, il mago viene visto con sufficienza finché delle urla riecheggiano all'esterno del cinema. Un passante, attinto da una pioggia acida, sta battendo le mani sulle vetrate. Gli addetti del cinema e gli spettatori, accorsi per le grida, serrano la porta d'ingresso dopo aver visto che, là fuori, qualcosa di aggressivo e contaminante sta distruggendo tutto, spolpando la pelle degli uomini e riducendo le membra in scheletri. L'acido, intanto, prende a filtrare dalle pareti del cinema innescando una lotta per la sopravvivenza tra tutti i presenti. Grandguignol e dialoghi sopra le righe accompagnano la narrazione fino alla ricomparsa del mago e al finale beffardo in cui tutto si riscrive. Quanto è stato narrato è davvero accaduto o, piuttosto, è riconducibile alla suggestione alimentata dal mago? Un decrepito può divenire fonte di attrazione fisica?

Inviato a Ivo Gazzarrini, sceneggiatore del regista Ivan Zuccon (dal 2019 montatore di fiducia di Pupi Avati), è stato accettato e pubblicato all'interno della rivista. Valore aggiunto è l'utilizzo di personaggi in parte somiglianti ad altri effettivamente esistenti e noti nel circuito underground locale.


10 D D

Scritto: Luglio 2024

Battute: 30.000

Genere: Horror

Pubblicazione: Inedito (è in valutazione).


Descrizione. Scritto per essere sottoposto ai curatori della rivista Racconti dal Profondo, è ancora in attesa di valutazione. A suo modo, è un horror di formazione che ha per protagonista una giovane ragazza, delusa per non essere riuscita a far valere nella vita le proprie competenze artistiche e, al tempo stesso, incapace di relazionarsi con l'altro sesso. Affranta e stanca di condurre una vita che non la soddisfa, la giovane intraprende un viaggio in solitaria verso il Museo del Prado di Madrid, perché è ossessionata da Hyronimus Bosch e, più in particolare, dal Giardino delle Delizie con i suoi richiami erotici e libertini. Varcato l'ingresso della sala in cui sono esposti i capolavori dell'artista fiammingo, un maestro molto particolare la indurrà a conoscere la vera essenza del mondo. Siamo davvero sicuri che l'inferno, qualora effettivamente esistente, sia davvero una condizione umana post-mortem oppure è vero il contrario?

L'ispirazione arriva da alcune sequenze del film La Sindrome di Stendhal (1996) di Dario Argento oltre, come ovvio, dallo studio dei trittici del pittore fiammingo, da me analizzato nel 2023 per la realizzazione di un saggio sulla pittura macabra. Non aggiungo altro, trattandosi di un inedito in cerca di una pubblicazione (per questo non ho indicato il titolo). Se non arriveranno risposte dalla rivista per la quale è stato realizzato, sarà proposto in qualche concorso nel 2025.


11 UOMINI & DONNE

Scritto: Agosto 2024

Battute: 20.000 battute.

Genere: Fantascienza.

Pubblicazione: Antologia NASF 20.

Descrizione. Fantascientifico con atmosfere comiche/satiriche, in cui si affronta la tematica dell'intelligenza artificiale (tema centrale del concorso Nasf 20) da un'ottica femminile ovvero quale via attraverso la quale incrementare l'intelligenza e le capacità maschili, rendendo le stesse utili dal punto di vista femminile. Quanto siamo reputati oggetti in un rapporto di attrazione fisica? Nel racconto si affronta anche la tematica della chirurgia estetica. Finale beffardo in cui, dopo una trattazione vista dalla prospettiva della donna, emergono le qualità ricercate da un maschio medio in una compagna. Della serie: siamo oggetti per la soddisfazione dei gusti degli altri e non ci rendiamo conto di interessarci di più a come appariamo piuttosto di sviluppare la nostra reale natura. È stato selezionato per essere incluso nell'antologia Nasf 20.

 


12 LA NOTTE DELLA STREGA

Scritto: Agosto 2024

Battute: 7.000 battute.

Genere: Horror.

Pubblicazione: Rivista Parossismo Speciale Halloween.

Descrizione. Omaggio al cinema slasher ma, al contempo, critica all'incomunicabilità e all'apatia che rende molti cittadini disinteressati alle sorti dell'altro. Il racconto, a livello subliminale, individua in tali carenze la ragione del male che serpeggia nel mondo e che diviene, indirettamente, una sorta di maledizione destinata a riverberarsi nell'indifferenza generale fino a divenire la vera responsabile della morte altrui per mano di assassini più o meno sconosciuti e impersonalizzati (non è l'assassino il vero killer, ma chi non interviene).

Halloween incontra Maniac Cop, in una commistione che vuol trovare nel poliziotto la personificazione generalizzata di chi, su tutti, dovrebbe incarnare il bene, così come dovrebbero farlo i mariti per le rispettive mogli e i figli per i genitori.

Selezionato tra i vari racconti presentati per lo speciale Halloween della rivista Parossismo. Scritto in una notte pensando ad Halloween. Non ha matrice soprannaturale, quanto, piuttosto, sociale.


13 G D

Scritto: Agosto 2024

Battute: 10.000 battute.

Genere: Fantascienza.

Pubblicazione: Inedito.


Descrizione. Racconto steso su misura per il concorso organizzato dalla rivista fantascientifica “Il Mulo” sul tema “la sconfitta”.

L'ispirazione arriva dalle Olimpiadi andate in scena a Parigi. Il racconto infatti ruota attorno a un evento sportivo intergalattico in cui le varie razze che popolano l'universo si sfidano, con coraggio e ardore, a prescindere dalle varie categorie di appartenenza. La vittoria non è l'unico parametro di giudizio. Forte vena satirica. Non manca la componente onirico-visionaria. Carino.

 

14 A. P.

Scritto: Agosto 2024

Battute: 11.700

Genere: Noir / Fantasy

Pubblicazione: Inedito.


Descrizione: Insieme a Masters & Slaves è l'unico racconto che ho scritto senza pensare a un concorso specifico. Il soggetto nasce dalla volontà di omaggiare il personaggio della DC Harley Quinn e il mondo legato a Batman. Dopo aver comprato il magnifico volume cartonato Il Grande Libro di Harley Quinn della Panini, ho steso questo breve racconto cercando di immaginare un amore proibito tra la folle e funambolica Harley e il freddo e impostato Batman, un amore proibito che per sbocciare dovrà andare oltre le barriere determinate dai percorsi contrapposti che i due soggetti hanno scelto di intraprendere: il disprezzo delle regole da una parte, il formalismo quasi militare dall'altra. Niente però nella vita è netto e i punti di incontro, a volte, si raggiungono proprio laddove tutto potrebbe lasciar protendere per l'incompatibilità. Azione, noir, combattimenti e sentimentalismi sono al servizio di un racconto che soffre della scelta di non volere mascherare i personaggi ricalcandoli invece sugli schemi di riferimento iniziale. Presentato al concorso Storie d'Amore dell'Historica Edizione è stato scartato, probabilmente, perché reputato – non a torto - in contrasto con la normativa relativa ai diritti d'autore.

È dunque inedito. A me piace.



15 L D O M

Scritto: Agosto 2024

Battute: 7.500 (prima versione) / 10.200 (seconda versione)

Genere: Horror

Pubblicazione: Inedito (è in valutazione).


Descrizione. Racconto scritto per errore, a seguito di una svista nella lettura del bando del concorso del Premio Blatty. Convinto di dover presentare un racconto di 7.000 battute a tema diabolico, ho steso un racconto condizionato da tale limite salvo accorgermi, in sede di iscrizione, che il limite era di 7.000 parole. Accantonato per proporre una storia che sfruttasse la maggiore distanza, è tornato utile per essere indirizzato al FIPILI Horror Festival (concorso La Paura fa 90 Righe). Non si è piazzato nei primi dieci. Lievemente allungato, ha raggiunto la sua versione definitiva ed è a caccia di pubblicazione. È una storia di possessione diabolica, sul modello de L'Esorcista (1973), connaturata da un taglio eretico. Ho utilizzato alcune mie perplessità in ordine all'atteggiamento controproducente per il demonio durante una possessione, che finisce per fare uno spot elettorale a Dio non sfruttando a proprio favore la sua presunta furbizia (perché condurre alla morte il posseduto o farlo star male?) e, al tempo stesso, ho allargato il punto di vista comparando l'atteggiamento restrittivo dei ministri di fede di altre religioni verso chi intende avere condotte libertine rispetto a quanto sancito dalle sacre scritture. Ne è venuto fuori un racconto convenzionale nella sua struttura, ma del tutto rivoluzionario dal suo punto di vista. Non mi dispiace. La versione evoluta, è al momento in valutazione in un concorso.


16 O R D U I

Scritto: Settembre 2024

Battute: 25.700 battute.

Genere: Horror / Thriller.

Pubblicazione: Inedito (in valutazione).

Descrizione. Costruzione da giallo con risvolto finale horror/visionario. Si tratta dell'evoluzione di un vecchio soggetto inedito che avevo nel cassetto da un decennio e che ho rivisto e potenziato, peraltro scrivendo una parte finale totalmente nuova. Storia notturna e grandguignolesca, che propone una serie di diversi punti di vista alternati tra i quali quello “argentiano” dell'assassino. È un racconto meno impegnato rispetto a molti altri di questo lotto, ricorda vagamente Rashomon.


16 M L S

Scritto: Settembr 2024

Battute: 30.000 battute.

Genere: Poliziesco.

Pubblicazione: Finalista al Premio Neroma True Crime. In valutazione presso Cairo Editore (Settimanale Giallo).

Descrizione. Forse la maggiore soddisfazione dell'anno, un true crime che si ispira abbastanza fedelmente a un caso di cronaca nera tedesca degli anni 80, peraltro poco noto in Italia. Avevo il soggetto in un cassetto, anche perché detengo un database di cronaca nera (realizzato nella prima decade di secolo) relativo a omicidi seriali o aberranti composto da milioni di battute dove posso pescare per storie del genere. Ho pertanto ritenuto interessante il caso, peraltro bizzarro e con modalità che rimandano alla Genesi. L'ho pertanto ritenuto subito idoneo al bando lanciato dal Neroma Noir Festival. Ho potenziato il vecchio soggetto in modo importante, scrivendo almeno metà del racconto da zero. In particolare ricordo di avere aggiunto tutta la parte dell'autopsia e le scene ambientate negli uffici della centrale di polizia, con una maggiore cura nella caratterizzazione dei poliziotti. Non mi aspettavo di arrivare tra i finalisti, in quanto il concorso si presentava tra i più selettivi affrontati nella stagione, invece con sommo piacere sono giunto tra gli otto finalisti. Al momento sono ancora in attesa di sapere se verrà pubblicato o meno sul settimanale Giallo della Cairo Editori. In caso negativo, ritornerà in pista.

 

Tra gli otto finalisti della sezione TRUE CRIME

17 LA BESTIA CHE SALE DAL MARE

Scritto: Settembre 2024

Battute: 47.000 battute.

Genere: Horror / Fantasy.

Pubblicazione: Quarto classificato al Premio Blatty (Eclissi Edizioni). Inedito.


Descrizione. Racconto che mi ha fatto sudare le sette camicie. Si tratta di un testo più volte riscritto, originariamente concepito per il Premio Hypnos (una cui versione partecipò senza esito). Più volte modificato, era giunto ad avere una lunghezza di 95.000 battute. Rispolverato dopo essermi accorto che il bando del Premio Blatty, organizzato dalle Edizioni Eclissi per l'accesso alla rivista Infernalia, era per racconti di 7.000 parole, è stato ridotto di 40.000 battute. I tagli hanno aiutato la riuscita del racconto, che ora è più serrato e privo delle rotture di ritmo che caratterizzavano l'extended version (intrisa di rimandi storici e ambientali). Siamo dalle parti dell'orrore demoniaco, con echi (non voluti perché l'ho letto dopo) al romanzo La Notte del Demonio di Straczynski, sebbene la parte finale suggerisca un epilogo fantasy che strizza l'occhiolino al manga Devilman.

Il soggetto iniziale era di un mio amico, che non scrive, e che mi propose la storia per la realizzazione di un racconto. Ci ho messo un po' di mio (i rimandi all'Apocalisse, la caratterizzazione delle istituzioni). Purtroppo la pubblicazione, che avevo conquistato sul campo, è saltata per le assurde richieste della casa editrice (Eclissi Edizioni) che mi ha proposto un contratto editoriale dove avrei dovuto cedere gratuitamente lo sfruttamento del racconto per 20 anni precludendomi, tra le altre cose, la possibilità di inserirlo in una mia antologia o di predisporne una versione in lingua straniera. Non si fa così: se ti vuoi riservare lo sfruttamento di un racconto, TI DEVI FRUGARE. 

Quarto classificato al Premio Blatty.

 

18 SFIDA AL GIGANTE

Scritto: Settembre 2024

Battute: 11.500

Genere: Fantasy

Pubblicazione: Racconti Fantasy 2024 (Historica Edizioni).


Descrizione: Scritto appositamente per il concorso dedicato alla narrativa fantasy indetto dall'Historica. All'inizio volevo scrivere una storia con dinosauri addomesticati, poi ho realizzato una metafora piuttosto originale e in parte blasfema sulla genesi del mondo, dove l'uomo viene visto alla stregua di un cancro che uccide la natura per effetto di un peccato originale commesso dal creatore stesso (non poi così diverso dalla sua creatura prediletta). L'idea di usare i dinosauri è rimasta, tanto che il protagonista si muove in sella a uno pterodattilo che arriva dal regno delle nuvole e che incarna il mito del drago. Ritengo che sia un buon racconto, forse il migliore tra i miei cinque pubblicati nel 2024 dall'Historica Edizioni.



19 L.U.L.

Scritto: Ottobre 2024

Battute: 30.400.

Genere: Horror

Pubblicazione: Inedito.


Descrizione. Questa è stata la maggiore delusione della mia stagione narrativa, anche perché è un racconto che continua a piacermi e su cui confidavo. Scritto e pensato per il concorso Storie nel Buio Vol. 1 (Soglia Oscura) non è riuscito a qualificarsi nonostante siano stati selezionati circa una trentina di racconti. Il sospetto è che sia stato scartato perché non ritenuto soprannaturale (infatti non lo è).

Il soggetto strizza l'occhiolino a I Langolieri di Stephen King ma, al contempo, guarda alla situazione attuale legata al ritorno di una sorta di guerra fredda tra oriente e occidente. Ambientato d'inverno in montagna, su un altopiano frequentato solo nel periodo estivo, propone l'attesa inquietante di una famiglia isolata dopo un improvviso blackout - che ha mandato in tilt anche le batterie delle auto - e l'annuncio, appena abbozzato, di un giornalista Rai chiamato a dirigere un'edizione straordinaria del TG interrotta dal venir meno della luce. La vallata, intanto, è sempre più avvolta da un buio che sembra respingere i raggi solari e, soprattutto, che avanza inarrestabile. Cosa sarà successo? Non potrete ancora scoprirlo, poiché il racconto è al momento inedito.


20 LA MAGIA DEL NATALE

Scritto: Ottobre 2024

Battute: 11.500 battute.

Genere: Drammatico.

Pubblicazione: Storie e Leggende di Natale (Historica Edizioni).

Descrizione. Altro racconto concepito per le antologie monotematiche dell'Historica Edizioni. Pur se contraddistinto da un finale dal retrogusto fantastico, si tratta di un racconto che analizza il dramma di un clochard che ha smarrito la voglia di vivere e che viene isolato da tutti i concittadini intenti a fare regali e compere per la notte di natale. Una sorpresa inattesa però attende il vecchio una volta rientrato presso il suo decadente appartamento. Il tempo sembra tornare indietro. Abbastanza classico.


21 STAZIONE AI CONFINI DEL SOGNO

Scritto: Ottobre 2024

Battute: 12.600 battute.

Genere: Fantastico.

Pubblicazione: Storie di Viaggi (Historica Edizioni).

Descrizione. Racconto scritto in un paio di giorni ispirato dallo sciopero nazionale dei treni che, quest'anno, mi ha impedito di visitare il festival Stranimondi di Milano. Il protagonista della storia, un amatore con velleità da scrittore, è di ritorno da un festival letterario dedicato al fantastico quando si ritrova, suo malgrado, espulso dal treno su cui è a bordo. Il macchinista infatti ha deciso di aderire allo sciopero e non ha intenzione di proseguire la corsa. Arrestato il convoglio in una stazione fantasma, il protagonista scopre di essere smarrito in una cittadina sconosciuta avvolta dalla nebbia dove non vi è alcun segnale di vita. L'incontro con uno strano ghost writer, trincerato all'interno di una villa gotica, porterà il protagonista a mettere le mani su un inedito che gli darà la fortuna facendolo uscire dall'anonimato dell'underground. Non tutte le sfortune vengono per nuocere, a qaunto pare. Molto onirico, tra sogno e incubo.


22 S D S

Scritto: Novembre 2024

Battute: 20.000 battute.

Genere: Fantascienza.

Pubblicazione: Inedito (è in valutazione).


Descrizione. Forse il più originale dei ventiquattro racconti da me scritti. Non ho mai letto niente di simile e non so neppure se sia concettualmente possibile. L'idea viene dal pendolo di Foucault ovvero dall'idea di una sorta di retta che funga da base di rotazione per delineare il movimento dell'asse terrestre. Qualcosa del genere, in sospensione dallo spazio, diviene motivo di contesa tra le nazioni. È un altro racconto che guarda al ritorno della guerra fredda tra occidente e oriente. È in valutazione presso un concorso narrativo. Ci spero.


23 I T P P

Scritto: Dicembre 2024

Battute: 49.800 battute.

Genere: Avventura / Horror.

Pubblicazione: Inedito (è in valutazione).


Descrizione. Evoluzione di un soggetto figlio di una round robin realizzata oltre un decennio fa su coordinate da me tracciate. È un chiaro omaggio a Lovecraft, tra adepti di culti innominabili e antiche creature figlie di un passato precedente all'avvento dei dinosauri. Il racconto è stato potenziato e pesantemente modificato rispetto all'inedito che avevo da anni nel cassetto. Si è caricato, inoltre, di riferimenti biblici (in origine assenti) e di una metafora di fondo che rende la storia allegorica. Quanto è importante la parola per evitare le incomprensioni e il male nel mondo? Non manca il sense of wonder.

All'interno del vol.2, potete leggere il mio

SFIDA AL GIGANTE.
La copertina è perfetta per rappresentarne il testo.

 

24 L'URLO

Scritto: Aprile 2024

Battute: Sceneggiatura per un corto da 6 minuti.

Genere: horror

Pubblicazione: Post produzione.

Descrizione: Sceneggiatura di un cortometraggio da me stesso diretto e tratto da un racconto dello scrittore di Doncaster Simon Clark (noto in Italia per i romanzi Il Regno del Sangue e La Città dei Vampiri editi da Newton & Compton), con cui ho raggiunto un accordo per poter realizzare il prodotto riservandomi la possibilità di introdurre delle personali concessioni artistiche. La storia arriva da un elaborato presente nell'antologia Il Grande Libro Blasfemo (Independent Legions Publishing) che si contraddistingue, a mio modo di vedere, per essere la più blasfema dell'intera antologia sebbene priva di volgarismi e senza neppure una goccia di sangue. Un racconto nichilista all'ennesima potenza che rientra, pur se a suo modo, nel solco della filosofia lovecraftiana: non esiste alcun aldilà e la morte non è affatto liberazione dalla sofferenza.

È stata una sfida ovvero girare di giorno in un campo e far poi apparire il tutto di notte e con una scenografia integralmente ricreata in computer grafica, con gli attori che si muovono tra muretti, lapidi e costruzioni vetuste ovviamente non presenti sul set. Praticamente è in post produzione per l'ultimazione degli effetti speciali.

LE ALTRE ATTIVITA'

Nel 2024 ho ultimato la revisione del saggio Max Dave – Il Maestro dalla Doppia Soluzione per Profondo Rosso Edizioni (Luigi Cozzi). Una collaborazione, questa, travagliata e caratterizzata da tempi di pubblicazione biblici. Ho infatti ultimato il testo a gennaio 2023 e, se non ricordo male, consegnato nel marzo del medesimo anno. Un lavoro titanico che mi ha portato a leggere e recuperare qualcosa come novanta romanzi da edicola, grazie anche al supporto di Sergio Bissoli e Ivo Gazzarrini, tutti poi singolarmente analizzati. Ne è venuta fuori una monografia da un milione di battute che affronta l'intera produzione dei Racconti di Dracula dello scrittore Max Dave, pseudonimo utilizzato dai fratelli Pino e Carlo Belli, dilungandosi però anche sui gialli e sui bellici scritti da Pino Belli senza tralasciare i film dallo stesso scritti quali La Morte non ha Sesso (di Massimo Dallamano), Finché Dura la Tempesta (di Charles Frend e Bruno Vailati) fino al mistero de Lo Spettro (di Riccardo Freda) verosimilmente ripreso dal romanzo La Vecchia Poltrona di Carlo Belli.


Sempre nel 2024 ho ultimato il mio saggio dedicato alle epidemie nell'arte, tra pittura, letteratura classica, narrativa e cinema. Uno studio che mi ha portato a stendere, tra il 2022 e l'inizio del 2024, 1.130.000 battute. Il progetto è ancora in lavorazione, a seguito di una serie di gravi problematiche personali cui è andato incontro il coautore del libro per la parte a lui riservata.