Autore: Alessandro Girola.
Anno: 2018.
Genere: Fantasy / Azione.
Editore: Plutonia Publications.
Pagine: 300.
Prezzo: 13.00 euro.
Vero e proprio romanzo di Alessandro Girola, a quanto pare tra i più apprezzati della sua sterminata e copiosa produzione (il sottoscritto si dissocia). Siamo dalle parti del sword and sorcery, anche se sarebbe più corretto parlare di multiverso e realtà parallele. Facente parte di un ciclo formato da episodi autoconclusivi (tra i quali la serie Biondin e Astrea), Cocagne prende spunto dalla tradizione classica (il viaggio dell'eroe nell'aldilà inteso in senso ampio del termine), tra Dante Alighieri, Mago di Oz (con tanto di partecipazione diretta del suo autore in veste di personaggio) e soluzioni visive che rimandano a Bosch, per arrivare a quelle che sono le veri fonti di ispirazione ovvero The Dark Tower (“La Torre Nera”) di Stephen King e soprattutto The Lost Level (“Il Livello Perduto”) di Brian Keene. Girola, che ha letto in inglese la produzione di Keene, anticipa l'uscita sul mercato italiano del capitolo pilota della saga (sdoganato nella nostra penisola nel 2025 da Badlands) realizzando un vero e proprio clone con molti inneschi comuni. Il protagonista infatti, come l'eroe di Keene, è un esperto di occultismo e di rituali magici per mezzo dei quali riesce a varcare un portale multidimensionale che lo ammette nel Mondo Delta, una dimensione da cui si dipanano tutte le realtà parallele che contraddistinguono la realtà.
La struttura è quella del point to point, alla ricerca di una sorgente magica capace di guarire i mali fisici. Il protagonista infatti, tutt'altro che un uomo di azione (fa il commercialista), è affetto da un tumore alle ossa e pensa bene di sconfiggerlo ricercando una sorgente di cui ha letto (!?) nei resoconti di coloro che sono tornati da Mondo Delta. Girola semplifica tanto, scivolando in più di un passaggio in ingenuità e, talvolta, persino in soluzioni più consone a una fiaba (la Baba Yaga che confeziona pasticcini). L'occasione è comunque propizia per realizzare un bel frullato e calare nel suo secondary world, un po' alla King, molte delle tematiche care alla sua produzione fatta di bestioni giganti (abbiamo un carnosauro, presente anche in Keene, in una sequenza che omaggia l'aggressione del T-Rex nei pressi della cascata in Jurassic Park di Crichton) di nazisti, passando per i robottoni, i centauri, le streghe, le gatte mannare stile Il Bacio della Pantera e creature mostruose ibridate da componenti umane (un po' come il mostro nel film Leviathan di Pan Cosmatos). Si passa continuamente da un'avventura all'altra, tra patti, combattimenti all'ultimo sangue, pietre magiche e fughe nella vegetazione. A differenza di altre opere dello scrittore milanese, si percepisce una minore cura nello stile. L'editing è buono, non fraintendetemi. Non ho ravvisato refusi o passaggi appesantiti, ma ho avuto la sensazione di una costruzione dei periodi fin troppo semplificata e velocizzata, come se l'autore mirasse a sfornare piuttosto che a particolareggiare. La lettura non è elegante ed evocativa, optando per un taglio piuttosto freddo nel tratteggiare le scenografie e nel raccontare gli accadimenti. A tratti il tutto diventa didascalico, con “spiegoni” e narrazioni di episodi avvenuti in passato filtrati dall'artificio del dialogo (aspetto che uccide il pathos). Non si lavora adeguatamente sulle atmosfere per un romanzo, peraltro, dalle infinite potenzialità. Alla fine, resta una lettura veloce, con tanta carne al fuoco che, tuttavia, non riesce a rapire l'emotività dei lettori. Personalmente, gli trovo superiore, come costruzione e tecnica di scrittura, Tigre Blu. A presto per nuove letture di opere di Alessandro Girola.
Il volume esiste in tre versioni: ebook, cartaceo con copertina flessibile e cartaceo con copertina rigida.
Nessun commento:
Posta un commento